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Ripreso il presidio di Chiomonte

Siamo tanti, tanti che la piazzetta di Chiomonte non ci contiene. Alcuni di noi vengono dal presidio di Torino, dove circa 300 persone hanno dato vita ad un corteo per il centro.
I carabinieri che bloccavano via Roma, la strada che scende in località Gravela, dove c’è la casetta del presidio sequestrata e sigillata nelle prime ore del mattino dalle forze del disordine, se ne vanno.
Il serpentone dei No Tav scende veloce verso il presidio. Sul ponte sulla Dora c’è un discreto schieramento di polizia con tanto di idrante che non manca di innaffiare le prime file dei manifestanti. In montagna le strade sono tante e i No Tav le conoscono tutte. Il presidio viene raggiunto aggirando i militari schierati all’ingresso dell’area.
Poi si tratta di lavorare di lena per liberare la nostra casa comune, una delle tante che il movimento ha costruito in Valle a presidio del territorio, per coordinare la resistenza e per condividere momenti di festa e di gioco.
Le truppe si ritirano dietro i cancelli del check point della centrale. Al presidio si fa assemblea.
LTF oggi ha annunciato in pompa magna di aver cominciato lo scavo. Lunedì Monti potrà raccontare a Hollande che il primo cantiere per la Torino Lyon mai aperto in territorio italiano ha cominciato i lavori.
Ci sono voluti vent’anni. Da quando hanno deciso di usare la forza hanno impiegato un anno e mezzo. In quest’anno e mezzo i No Tav gli hanno fatto sudare ogni momento, contrastando attivamente l’avvio del cantiere. Il ministero dell’Interno ha impiegato migliaia di uomini in quest’angolino di montagna, spendendo centinaia di migliaia di euro, la zona è stata dichiarata di interesse strategico militare e vi prestano servizio i reduci dalla guerra in Afganistan.
In questi mesi ci hanno gasati e bagnati, hanno spaccato teste e braccia, hanno arrestato e processato tanti di noi. Su di noi hanno raccontato infinite menzogne, sono arrivati all’infamia di dire che siamo cattivi genitori, segnalando le famiglie No Tav ai servizi sociali.
Noi abbiamo la testa dura e le gambe ben salde in terra. Non ci siamo mai fatti spaventare, nemmeno quando la paura ci faceva battere forte il cuore.
Monti tutto questo a Hollande non potrà spiegarlo.
Lunedì 3 dicembre a Lyon ci saremo anche noi.
Appuntamento alle12 in place Brotteaux

Venerdì 30 novembre
Assemblea contro la repressione
interverranno gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini di Milano e alcuni imputati nei processi No Tav e antirazzisti
ore21 in corso Palermo 46

Posted in Generale, Internazionale, Nocività-Salute, Repressione.

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