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Turchia: aumenta la violenza del governo contro ogni forma di opposizione Aggrediti e fermati dalla polizia anche i compagni del DAF

questo articolo sara pubblicato sul prossimo numero di Umanità Nova

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Turchia: aumenta la violenza del governo contro ogni forma di opposizione
Aggrediti e fermati dalla polizia anche i compagni del DAF

Domenica 24 maggio ad Istanbul si è tenuta una manifestazione per l’apertura di un corridoio umanitario per Kobanê. La polizia utilizzando le nuove leggi sulla sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche ha utilizzato quanta più violenza ha potuto contro i manfestanti.
Infatti non appena la manifestazione è iniziata, la polizia ha cominciato a intervenire contro chi provava ad unirsi al corteo. Di fronte al tentativo della polizia di bloccarli, alcuni manifestanti hanno provato ad andare avanti, la polizia è intervenuta colpendo i manifestanti, ci sono stati degli scontri e sono stati arrestati due compagni del gruppo anarchico DAF (Azione Anarchica Rivoluzionaria) che partecipa al corteo con i lavoratori del sindacato İnşaat İşçileri Sendikası, altri sono rimasti contusi. I due compagni del gruppo DAF sono stati rilasciati nel pomeriggio di lunedì 25 dopo che il tribunale non ha confermato il loro arresto.

La richiesta di apertura di un corridoio umanitario viene portata avanti sin dallo scorso ottobre dal movimento curdo e da chi lo sostiene, permetterebbe l’arrivo di aiuti a Kobanê e porrebbe fine all’isolamento della città, attorno alla quale continuano i combattimenti. Il governo turco in questi mesi, nonostante le promesse mai rispettate, ha sempre risposto nello stesso modo: carri armati, blindati e decine di migliaia di soldati dislocati sul confine per isolare ulteriormente la città di Kobanê. La violenza dello Stato turco che con arresti, torture ed assassinii colpisce coloro che provano ad attraversare illegalmente il confine e che ha fatto negli ultimi mesi numerosi morti, ha portato anche all’arresto nelle scorse settimane di due torinesi che stavano portando aiuti umanitari a Kobanê. Questa politica del governo turco ha portato di fatto ad un punto di rottura il processo di pace in atto dal 2013 tra il PKK e la Repubblica di Turchia.

La manifestazione di domenica 24 maggio si è svolta in un contesto particolare. Infatti se la violenza della polizia e dei fascisti aveva già registrato nei mesi scorsi un forte aumento ai danni di tutte le forze d’opposizione, dai partiti parlamentari ai gruppi rivoluzionari, nell’ultimo mese, con l’approssimarsi della scadenza del voto per le elezioni parlamentari del prossimo 7 giugno, si sono intensificate la azioni violente da parte di membri del partito di governo AKP contro sedi e membri del partito HDP che sostiene i diritti dei curdi. Una situazione di alta tesione politica e sociale esasperata da un governo che tenta di soffocare ogni opposizione, che dopo le elezioni potrebbe inasprirsi ulteriormente.
Quindi la manifestazione è stata anche una risposta ai fatti delle ultime settimane, in solidarietà al movimento curdo e contro la repressione dello Stato, sia essa esercitata attraverso la polizia o attraverso gli sgherri di alcuni partiti. Una manifestazione che ha cercato di mostrare l’unità tra forze che seppur molto diverse tra loro e divise sulla questione elettorale, visto che gli anarchici e altri rivoluzionari rifiutano la via parlamentare, sono però parte dello stesso movimento di cambiamento sociale.

Dario Antonelli

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Posted in Anarchismo, Generale, Internazionale, Repressione.

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