NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO!
Da Ventimiglia a Calais fino all’Ungheria la repressione e il blocco dei profughi alle frontiere dell’Europa dimostra come le stragi in mare o nei TIR non siano tragiche fatalità ma il frutto delle politiche messe in atto dai governi europei.
Politiche di guerra nel contesto di una sempre maggiore tensione nello scontro tra le potenze per accaparrarsi le risorse e trovare manodopera a basso costo da sfruttare.
Politiche razziste che limitano la libertà di movimento di coloro che fuggono da condizioni di guerra e miseria, creando forze speciali di polizia come FRONTEX, costruendo centri di espulsione, veri e propri lager, dove migliaia di persone sono detenute solo perché clandestine, costrette a vivere in situazioni disumane, a subire violenze e maltrattamenti.
Negli ultimi mesi i vari governi europei hanno assunto posizioni differenti riguardo all’accoglienza dei profughi; infatti mentre alcuni governi hanno deciso di chiudere le frontiere, altri si sono dichiarati disponibili a ricevere profughi, altri ancora hanno cambiato posizione, anche più volte, nelle ultime settimane. Questa diversità di posizioni è causata dalla concorrenza tra gli Stati e dalle differenti esigenze politiche ed economiche che orientano i vari governi nella gestione del movimento dei profughi che rappresenta allo stesso tempo una massa difficile da controllare e una utile riserva di manodopera a basso costo.
Non esistono quindi governi “umanitari” disposti all’accoglienza, ma solo governi interessati a gestire nuovi flussi di lavoratori immigrati ricattabili e sottopagati. Così come le politiche razziste e la propaganda xenofoba non servono a fermare alcuna fantomatica “invasione” ma ad alimentare il razzismo, criminalizzando le persone immigrate, per dividere i lavoratori tra locali e stranieri, rompendo la solidarietà di classe e assicurando sempre maggior potere, profitti e privilegi per chi ci governa e ci sfrutta.
I profughi e i cosiddetti “immigrati economici” fuggono tutti dalla stessa guerra. Sia che si tratti di conflitti armati, spesso con l’intervento più o meno diretto di potenze mondiali o regionali, sia che si tratti del saccheggio delle risorse, delle nuove forme di colonialismo che creano miseria e disoccupazione. È la stessa guerra che in Italia come negli altri paesi europei subiamo tutti i giorni. La guerra condotta dagli sfruttatori contro gli sfruttati, dai governanti contro i governati.
La solidarietà tra gli sfruttati di ogni paese è quindi l’unica risposta possibile alla miseria, alla guerra e all’oppressione imposte dal potere politico ed economico in tutto il mondo.
La solidarietà si pratica con l’azione diretta a sostegno di chi cerca di superare i controlli alle frontiere, come succede a Ventimiglia e a Calais; la solidarietà si pratica nelle lotte, sul lavoro come per la casa, creando spazi di confronto e azione collettiva; la solidarietà si pratica unendosi e organizzandosi di fronte ai ricatti e alla repressione. Per liberarci dai padroni che ci vorrebbero divisi e in lotta gli uni contro gli altri per un pugno di euro. Per liberarci dagli Stati, che impongono frontiere e polizie, che sfruttano questa ennesima “emergenza profughi” per costruire nuovi campi di concentramento, per militarizzare le città e le frontiere, e per giustificare la guerra, come hanno fatto Francia e Inghilterra lanciando nuovi raid aerei in Siria.
CONTRO LA GUERRA E LA MILITARIZZAZIONE
CONTRO LE POLITICHE RAZZISTE DEI GOVERNI
CHIUDERE SUBITO I C.I.E. E TUTTI I LUOGHI DI DETENZIONE E CONCENTRAMENTO
Se in Toscana ad oggi non è presente un C.I.E. è soprattutto grazie a chi si schierò nel 2010 contro la giunta regionale guidata da Rossi, organizzando comitati e promuovendo assemblee, iniziative e manifestazioni in molte città. Questo per ricordarci che anche la lotta contro le politiche razziste può conseguire dei risultati.
PER UN MONDO SENZA STATI NÉ FRONTIERE
SOLIDARIETA’ AUTORGANIZZAZIONE AZIONE DIRETTA
Collettivo Anarchico Libertario
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