Arresti a Istanbul. In reazione alle proteste studentesche all’università Boğaziçi la polizia ha tratto in fermo 39 studenti con una violenta operazione repressiva. Tra questi anche due compagni Zeynel Çuhadar e Ridvan Planet, e una compagna, Misra Sapan, della Anarşist Gençlik. Un primo gruppo di 25 studenti arrestati ha avuto oggi la sentenza di convalida dell’arresto, e sono stati rilasciati in attesa del processo, mentre gli altri 14, tra cui anche i nostri compagni, affronteranno domani la sentenza.
Di seguito il comunicato della Anarşist Gençlik che sarà domani 8 gennaio con le altre organizzazioni giovanili e studentesche di fronte al tribunale per manifestare in solidarietà con i compagni arrestati
Lo stato è il terrore, noi non abbiamo paura
Questa mattina [6 gennaio], il Governatore di Istanbul ha annunciato che tutte le manifestazioni a Beşiktaş e Sarıyer sono state proibite. Comunicando la decisione sul suo account twitter, il Governtore ha affermato “Tutti i tipi di incontri, manifestazioni o marce sono proibite in questi distretti, considerando che potrebbero influenzare negativamente gli sforzi per proteggere la società dall’epidemia e per prevenire la diffusione dell’epidemia.”
Diciamo chiaramente quello che evitano di dire. È la paura a creare questi divieti. La paura del collasso dell’AKP cresce giorno per giorno. Come cresce la paura, crescono anche i divieti. Questa paura non è iniziata oggi. Quelli che hanno resistito a Gezi park, a Kobani; Quelli che sono scesi in strada dopo le bombe esplose a Amed, Suruç e Ankara sono diventati la vera paura dello stato. In tutti gli anni precedenti lo stato li ha attaccati e banditi per paura. Il coraggio di quelli che hanno resistito si è trasformato in lotta.
Diciamolo ancora, ogni divieto è un segno di paura. La gioventù era di fronte all’università contro il rettore fiduciario dell’Università Boğaziçi nominato dal presidente [Erdoğan] il 4 gennaio 2021. C’era la rabbia di migliaia di giovani che esigevano giustizia in faccia alla polizia. Questa determinazione e questa rabbia hanno spaventato il rettore fiduciario nominato Melih Bulu e i suoi incaricati. Questi, spaventati, hanno attaccato i giovani. Con bastoni, scudi, proiettili di gomma e cannoni ad acqua. Pensavano che i giovani avrebbero avuto paura e che sarebbero fuggiti terrorizzati. Ma nessuno è fuggito via. I giovani hanno spinto, e hanno spinto ancora, mentre la polizia ha cercato di proteggersi chiudendo assurdamente i cancelli dell’Università Boğaziçi con delle manette.
Quelli che temevano il lunedì non hanno aspettato fino a mercoledì. Noi che siamo stati dichiarati dai media di stato una “organizzazione terroristica” abbiamo ripetutamente detto che è lo stato la vera “organizzazione terroristica”. Lo stato ha attivato il terrore poliziesco lunedì sera, martedì notte e mercoledì mattina. Nel giro di 2 giorni le case di quasi 40 dei nostri amici sono state invase e perquisite dalla polizia, e chi tra loro era ricercato è stato arrestato con violenza e tortura. Le torture e le minacce ai nostri amici che sono stati detenuti per due giorni continuano ancora oggi. Questo è terrore. Irruzioni, arresti e torture continuano con la lista dei ricercati ancora nelle loro mani.
Non abbiamo paura di irruzioni, torture e divieti. Il vostro terrore non ci spaventerà. Cammineremo su di voi con coraggio
Voi ve ne andrete, noi resteremo! Vinceremo!