LA BATTAGLIA DI LIVORNO
Cronache e protagonisti del primo antifascismo (1920-1923)
di Marco Rossi
BFS Edizioni 2021
Venerdì 25 giugno
presso la Federazione Anarchica Livornese
in Via degli Asili 33
ore 18 presentazione del libro con l’autore
ore 20:30 aperitivo
L’iniziativa si terrà nel giardino di Via degli Asili 35-33
La storia del primo antifascismo è la storia della lotta contro la reazione monarchica e padronale alla prospettiva rivoluzionaria che il movimento operaio stava rendendo concreta in Italia e in Europa negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale.
Anche a Livorno questa lotta venne condotta giorno per giorno contro le squadracce “tricolorate”, specie nei quartieri popolari e sovversivi, da donne e uomini pronte a combattere per la libertà.
Negli ultimi anni con varie iniziative abbiamo cercato di sviluppare conoscenza, confronto e memoria su quelle vicende e sul ruolo svolto dal movimento anarchico in quel contesto. Nel centenario della nascita degli Arditi del popolo nel 1921, presentiamo il nuovo libro di Marco Rossi, ricercatore che si è occupato del periodo intorno al primo conflitto mondiale, in particolare di antimilitarismo, arditismo e antifascismo, sia a livello nazionale sia nella città di Livorno.
Federazione Anarchica Livornese
federazioneanarchica.org
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Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico.noblogs.org
collettivoanarchico@hotmail.it
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Dal sito dell’editore, quarta di copertina e indice
https://www.bfs.it/edizioni/libro.php?id=242
Marco ROSSI
LA BATTAGLIA DI LIVORNO
Cronache e protagonisti del primo antifascismo (1920-1923)
Fra il 1920 e il 1923 anche le strade di Livorno videro l’inizio di una lunga guerra civile in cui le differenze ideali tra quanti si affrontarono furono nette e l’ostilità profonda, anticipando quella combattuta un ventennio dopo.
Negli anni precedenti la Marcia su Roma e l’avvento del regime, il fascismo livornese incontrò infatti nei quartieri popolari una decisa opposizione, così come emerge dall’impressionante cronologia dei conflitti in quegli anni.
Oltre a quella degli Arditi del popolo, fu una quotidiana resistenza di uomini e donne, nel segno dell’appartenenza di classe e dello storico sovversivismo, disposte ad impugnare le armi per contrastare lo squadrismo “tricolorato” e la reazione padronale, in difesa delle libertà sociali.
Soltanto nell’agosto 1922, grazie all’intervento dell’esercito e con lo stato d’assedio disposto dal governo, i fascisti e i nazionalisti poterono imporre le dimissioni del sindaco Mondolfi e dell’amministrazione “rossa”, democraticamente eletta.
Il marchese Dino Perrone Compagni che assieme a Costanzo Ciano aveva guidato le squadre fasciste toscane, seminando morte e devastazione, inviò un telegramma al segretario nazionale del Partito fascista per comunicare la “caduta” di Livorno, ammettendo che: «Fra le mie battaglie questa più faticosa».
Indice
7 Per una storia in atto
9 «Ribelle sempre a tirannia»
19 «La nazional canaglia all’opera»
25 «Ostile la città»
31 «La piccola Russia»
39 «Ma nei sobborghi non potete andare»
49 «Vi sono gli arditi»
57 «Armati di ferro e di vendetta»
67 «Con le armi alle armi»
73 «Carne della nostra carne»
79 «In stato d’assedio»
97 «Son l’armata dei diseredati»
107 Cronache della guerra civile
155 Principali organizzazioni sindacali e politiche
157 Sigle utilizzate
Appendice
159 1. Una proposta: Arditi rossi
160 2. La rivolta del maggio 1920
164 3. Ipotesi su una bandiera
167 Indice dei nomi