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5 marzo manifestazione contro la guerra a Livorno

FERMIAMO LA GUERRA
Contro ogni imperialismo
MANIFESTAZIONE A LIVORNO
Sabato 5 marzo h 16.30
Piazza Grande
Né con la Nato né con Putin
Solidarietà internazionalista
Coordinamento cittadino per il ritiro delle missioni militari italiane all’estero
Testo del volantino che sarà distribuito:

FERMIAMO LA GUERRA
Contro ogni forma di imperialismo

Contro la guerra in Ucraina
Il 24 febbraio la Russia ha invaso l’Ucraina bombardando le principali città, il conflitto sta proseguendo causando centinaia di vittime e distruzioni materiali. Condanniamo fermamente queste azioni che colpiscono in primo luogo la popolazione civile. Le classi sfruttate e oppresse dell’intero continente stanno già pagando le conseguenze umanitarie e sociali di questa guerra. I governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, dell’Unione Europea e della Russia si contendono il potere con armi ed eserciti giocando sulla nostra pelle. La NATO dopo aver portato con la Russia l’escalation fino allo scontro ne approfitta per consolidarsi e serrare le proprie fila, incrementa la presenza di contingenti militari nella regione e consegna carichi di armi all’Ucraina, oltre ad aver imposto sanzioni alla Russia che in gran parte graveranno sulla popolazione.
Stop all’invio di armi in Ucraina! Ritirare subito le truppe italiane dall’Europa orientale!
– Il governo italiano spinge il paese verso la guerra. 1350 militari inviati in Romania e Ungheria. Potenziamento delle missioni in Lettonia, Romania e Mar Nero con ulteriori 605 unità, mezzi corazzati, navi e aerei. Questo incremento del contingente NATO costa 174 milioni di euro. Altri 2000 militari sono pronti a intervenire in caso il governo lo ritenga necessario.
– Dall’aeroporto di Pisa sono partiti i primi carichi di armamenti per l’Ucraina. Saranno missili terra aria Stinger, controcarro Spike, mitragliatrici leggere e pesanti, munizioni, mine anticarro ad essere consegnate all’Ucraina. Fino a 150 milioni di euro di materiale bellico per alimentare la guerra. Le armi italiane sono utilizzate da entrambi gli schieramenti, l’industria bellica fa affari d’oro.
– La dichiarazione dello stato di emergenza per la situazione in Ucraina lascia mano libera al governo nel prendere questo genere di misure. Altri 110 milioni sono stati inviati dall’Italia al governo di Kiev.
Dobbiamo costruire un’opposizione antimilitarista per impedire la partecipazione italiana alla guerra e fermare la potente iniezione di armi e denaro nel conflitto in corso.
Per fermare l’ampliamento della base USA di Camp Darby
Già oggi arsenale e nodo determinante per la logistica di armi e mezzi nel Mediterraneo e non solo. L’ampliamento della base prevede tra l’altro la creazione di una nuova linea ferroviaria, che trasporterà fino a due treni carichi di armi ogni giorno.
Per impedire l’aumento delle spese militari.
Nel 2022 le spese militari hanno superato i 26 miliardi di euro e con questa guerra aumenteranno. Nel 2021 1 miliardo e 100 milioni sono stati spesi solo per le missioni militari italiane tra cui gli interventi neocoloniali in Africa.
Solidarietà internazionalista
Non collaboriamo con la guerra, scioperiamo nei settori strategici per il trasporto di armi e equipaggiamenti militari, nei porti e nelle ferrovie. C’è bisogno di uno sciopero generale. Fermiamo le produzioni belliche. Disertiamo la guerra.
Coordinamento cittadino per il ritiro delle missioni militari italiane all’estero // no_missioni_livorno@anche.no

Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Internazionale.

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