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2 GIUGNO: SPEZZONE ANTIMILITARISTA E PARTENZA DA LIVORNO

pubblichiamo dal Coordinamento livornese contro le missioni militari

Si può fare! Smantellare e riconvertire le basi militari
SPEZZONE ANTIMILITARISTA
alla manifestazione nazionale del 2 giugno a Coltano
h 14:30 Coltano (Pisa) – Villa Medicea, Via Palazzi 21
Nessuna base per nessuna guerra!
Contro l’apertura della nuova base del “Tuscania”
Per la chiusura di quelle già esistenti
Per il ritiro delle missioni militari all’estero
Basta spese militari, basta tagli ai servizi sociali
No alle politiche di riarmo, alla produzione bellica e al mercato degli armamenti
Per la solidarietà internazionalista contro tutte le guerre e gli imperialismi
Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all’estero – Livorno
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Chiudiamo il polo della guerra
Basi e caserme non ne vogliamo, né a Coltano né all’Ardenza, né altrove
Il progetto di costruzione di una gigantesca base militare nei pressi di Coltano, tra Pisa e Livorno, ha sollevato un’ampia opposizione. Il governo ha decretato il 14 gennaio scorso con un DPCM l’intervento infrastrutturale per la costruzione della base che sarà destinata al I Rgt. Carabinieri paracadutisti “Tuscania”, al GIS, e al Centro cinofili. Ma è da oltre due anni in realtà che l’area per la mega caserma è stata individuata, è scritto negli atti parlamentari e nei documenti ufficiali della pubblica amministrazione. Perciò quando esponenti politici dei partiti che partecipano al governo o amministratori locali affermano che non ne sapevano niente, se non che addirittura che sono contrari, non la raccontano giusta. Queste informazioni erano pubbliche da tempo.
Si sta formando un movimento di opposizione al progetto, per rifiutare l’ennesimo scempio ecologico e l’ennesima base di guerra che incrementerà la militarizzazione della zona. L’uso dei fondi del PNRR per la transizione ecologica per realizzare la base è una beffa, e il fragile equilibrio del territorio sarà definitivamente compromesso da una progetto che prevede 440 mila metri cubi di nuove edificazioni da costruire all’interno di un Parco protetto, su una area complessiva di 730 mila metri quadrati. Questo progetto devastante si inserisce in un quadro già molto grave, segnato dall’ampliamento in corso della base USA di Camp Darby e dall’apertura circa due anni fa della base del COMFOSE (Comando delle Forze Speciali dell’Esercito). Progetti spesso accompagnati dalla grande menzogna della transizione ecologica, vero e proprio greenwashing del settore bellico, come il progetto “caserme verdi” che ha finanziato interamente la costruzione della base del COMFOSE. Si tratta di un piano complessivo di riorganizzazione dei reggimenti che compongono forze speciali e di intervento rapido e che sono in via di trasferimento dalle sedi di Livorno all’area compresa tra San Piero a Grado e Coltano, dove si sposteranno tutte le attività addestrative. Questi reggimenti, impiegati nelle missioni di guerra fuori dai confini nazionali, saranno concentrati attorno alla base di Camp Darby, che già oggi è uno dei principali arsenali statunitensi nel mondo, rifornisce di armi e materiale bellico tutta l’area mediterranea e mediorientale e si prepara ad incrementare questo ruolo. La creazione di un vero e proprio polo della guerra tra Livorno e Pisa era già stato annunciato dall’allargamento dell’Aeroporto militare di Pisa con il progetto dell’Hub militare circa dieci anni fa.
Rifiutiamo la nuova gigantesca base a Coltano, insieme all’ampliamento di Camp Darby e alla nuova sede del COMFOSE. Lottiamo per una smilitarizzazione del nostro territorio, perché a Livorno, come anche a Pisa, sappiamo bene cosa significa subire la presenza di questi reggimenti in città: la continua propaganda di guerra, per celebrare le missioni a cui partecipano; le parate nostalgiche e l’esaltazione della dittatura fascista; le prepotenze dei militari; la devastazione ecologica e sociale che accompagna la militarizzazione del territorio. Per questo sosteniamo le iniziative contro questo progetto. In questi mesi la guerra in Ucraina e il riarmo degli stati europei che l’accompagna, prefigura una possibile espansione del conflitto. La partecipazione dell’Italia con l’invio di militari ai confini con l’Ucraina a potenziare le missioni NATO si inserisce in un più generale inasprimento della politica militare italiana, particolarmente evidente nell’impegno neocoloniale condotto dallo stato italiano in Libia, nel Sahel, e in altre zone dell’Africa, spesso al fianco dell’ENI. Missioni ormai presentate secondo una nuova retorica guerrafondaia, non più come “umanitarie”, ma come interventi per la “difesa dell’interesse nazionale”, rendendo chiaro il rinnovato carattere predatorio e aggressivo della politica estera dell’Italia. Abbiamo costituito mesi fa il Coordinamento proprio per opporci a questa nuova prospettiva di guerra. Su queste premesse ci uniamo a chi sul piano antimilitarista si oppone a questo progetto, ribadendo che basi e caserme non le vogliamo né all’Ardenza, né a Coltano, né altrove.
Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all’estero
no_missioni_livorno@anche.no

Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative.

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