Volantino: contestiamo Rossi al Meeting Antirazzista
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– Luglio 8, 2010
Gli aquilani a Roma, scontri e tensione: “Vergogna”
da:http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2010/07/07/aquilani_terremoto_roma_manifestazione.html
Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine al corteo in corso a Roma
oggi di sindaci e cittadini delle zone colpite dal terremoto
dell’Aquila del 2009, che chiedono al governo la sospensione delle
tasse e misure di sostegno all’economia. I tafferugli sono iniziati
quando i manifestanti, giunti a Piazza Venezia hanno cercato di forzare i
posti di blocco delle forze dell’ordine per entrare in Via del Corso.
Dopo una prima serie di scontri il blocco della polizia è stata fatto
arretrare in via del Corso. Qui hanno avuto luogo altri scontri tra
manifestanti e forze dell’ordine finchè il corteo è riuscito a
conquistare Piazza Colonna, dove si trova Palazzo Chigi. Da qui gli
aquilani hanno poi raggiunto via del Plebiscito, inscenando proteste
sotto Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi. Il corteo
si è infine mosso verso il Senato. Nel primo pomeriggio un folto gruppo
di manifestanti, forzando il posto
di blocco a piazza Venezia, è arrivato a poche decine di metri da
Palazzo Grazioli, dove è in corso il vertice del Pdl col premier.
“Berlusconi hai sfruttato il nostro dolore; vieni qui se hai il
coraggio”. Sono questi gli slogan scanditi
dai partecipanti al corteo, i quali si sono poi diretti verso piazza
Navona, per raggiungere Palazzo Madama.
Le testimonianze dei manifestanti
– Un giovane presente
alla manifestazione dei terremotati aquilani è stato ferito alla testa.
Il ragazzo racconta di aver ricevuto due manganellate e presenta
lesioni sanguinanti. “Guardate il sangue di un aquilano – ha detto dopo
essersi rifugiato nella sede di una banca in via del Corso – La mia
unica colpa è essere un terremotato” (GUARDA
IL VIDEO CON LA TESTIMONIANZA)
Il sindaco Cialente: “Dopo il terremoto anche le botte”
– “Non
ci è bastato il terremoto abbiamo preso anche le botte”. Cosi’ il
sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente commenta gli scontri di oggi alla
manifestazione dei terremotati a Roma. “Sono stato calpestato nei
tafferugli a piazza Venezia mentre cercavo di calmare gli animi”, ha
rassicurato Cialente, dopo che si era sparsa la voce che fosse stato
colpito da una manganellata. Il sindaco dell’Aquila accusa dolore a una
caviglia e dice: “non mi aspettavo il blocco da parte delle Forse
dell’ordine, abbiamo fatto sempre manifestazioni pacifiche”, ma spiega
di non essere a conoscenza del percorso autorizzato per la
manifestazione (GUARDA
IL VIDEO). Al sindaco de L’Aquila ha risposto il sottosegretario
Giovanardi: “Pensi a lavorare”.
Bersani: “Per il Pd siete il problema numero uno”
–
Siamo pronti a sostenere un intervento di solidarietà fiscale. Si può
fare una
tassa di scopo e questa manovra può essere l’occasione per dare spazio a
queste
decisioni”. Lo ha detto ai manifestanti aquilani che hanno raggiunto
Piazza
Colonna a Roma, il
leader del Pd, Pierluigi Bersani (GUARDA IL VIDEO). “Sono qui per
far sapere al
popolo dell’Aquila che per il Pd la città abruzzese è il problema numero
uno”,
ha concluso tra gli applausi Bersani.
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– Luglio 7, 2010
SERATA CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE IN PIAZZA XX SETTEMBRE
ORE 18:30 DIBATTITO
interviene Antonio D’errico del Comitato
Antirazzista di Milano
ORE 20:30 CENA IN PIAZZA ORGANIZZATA DAL
C.S.A. Godzilla
Menù:
Antipasti misti
Pasta al pesto
Arista
e insalta caprese
Dolce
Vino e acqua
Tutto al prezzo di
10 euro.
ORE 22:30 MUSICA POPOLARE
Per prenotazioni
mandare un e-mail a:
csagodzilla@hotmail.it
O chiamare i numeri:
3338709583 o
3464024467
Sarà allestita in piazza una mostra
contro i C.I.E.
Assemblea contro i centri di espulsione.
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– Luglio 7, 2010
CONTESTIAMO ROSSI A LIVORNO – NO CIE! NO LAGER!
NO AI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE E DI ESPULSIONE
NO AI NUOVI LAGER
Sabato
10 luglio alle ore 11, presso la Fortezza Vecchia, si svolge
l’assemblea regionale dei migranti, nell’ambito del Meeting
Internazionale Antirazzista che annualmente si tiene a Cecina .
All’assemblea
sarà presente il Presidente della regione Toscana Enrico Rossi ed il
sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, oltre ad altre personalità
istituzionali e delle associazioni.
SMASCHERIAMO LA POLITICA
RAZZISTA DELLA REGIONE TOSCANA
La Giunta regionale infatti ha
deciso di accogliere la richiesta del Governo di aprire un Centro di
Identificazione ed Espulsione per immigrati anche in Toscana.
Nei
Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) i migranti possono
essere rinchiusi fino a sei mesi per la sola colpa di non avere i
documenti in regola. Queste strutture di vera e propria segregazione
nascono nel 1998, durante il governo di centrosinistra, con la
Turco-Napolitano come Centri di Permanenza Temporanea (CPT). Con il
“Pacchetto Sicurezza” varato dall’attuale governo, i C.I.E. assumono un
ruolo sempre più centrale come meccanismo di ricatto e di oppressione
per i migranti che vivono in condizioni di estremo sfruttamento e
povertà.
Nei C.I.E. ci sono continue rivolte, scioperi della
fame, proteste. In questi centri i migranti, oltre a vivere in
condizioni disumane, subiscono continui abusi, violenze, pestaggi. Chi
ritiene che si possa avere una “gestione umana” dei C.I.E., tenta solo
di mascherare le proprie politiche razziste. Non può esserci umanità in
un centro di detenzione e nelle espulsioni.
La scelta della
Regione Toscana, portata avanti da Enrico Rossi, ha provocato una
crescente opposizione antirazzista in tutta la Toscana, che si collega
alla generale campagna nazionale antirazzista per la chiusura dei CIE.
Anche
nella nostra città l’Assemblea contro i Centri di espulsione, nata per
iniziativa di diverse realtà antirazziste si mobilita
*contro
il tentativo di aprire un C.I.E. in Toscana;
*per esprimere la
propria solidarietà ai migranti che lottano dentro i CIE
SABATO
10 LUGLIO ALLE ORE 11 TUTTI ALLA FORTEZZA VECCHIA PER PROTESTARE CONTRO
LE POLITICHE RAZZISTE E CONTRO LA SCELTA DI APRIRE UN CIE IN TOSCANA
SABATO
17 LUGLIO A PARTIRE DALLE 18.30 IN PIAZZA XX SETTEMBRE SERATA DI
MOBILITAZIONE CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE : DIBATTITO – CENA IN PIAZZA
– SERATA CON MOSTRE MUSICA VIDEO
mettiamoci in mezzo –
fermiamo il razzismo
NO CIE – NO LAGER
Assemblea
contro i Centri di Espulsione
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– Luglio 7, 2010
martedì 6 riunione assemblea no cie
Martedì
6 luglio, alle ore 21:30, ci sarà la prossima riunione del percorso
locale di opposizione ai CIE. E’ richiesta la massima presenza da parte
degli interessati. Si parlerà della presenza di Rossi il 10 luglio a
Livorno e dell’iniziativa in piazza xx settembre del 17. La riunione si
terrà alla F.A.L. in Via degli Asili 33.
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– Luglio 4, 2010
Contro Rossi e i CIE a Livorno il 10 luglio
intervento pubblicato su Umanità Nova, n.24 del 4 luglio 2010
Sabato 10 luglio, nell’ambito della XVI
^ edizione del Meeting Internazionale Antirazzista che si svolge a
Cecina Mare, si terrà un’assemblea regionale dei migranti.
L’iniziativa si svolgerà presso la
Fortezza Vecchia di Livorno, e sono stati invitati, come riporta il
programma del Meeting Antirazzista, Diop
Mbaye (Presidente Coordinamento Stranieri di Livorno), Alessandro
Cosimi (Sindaco di Livorno), Giorgio Kutufà (Presidente della
Provincia di Livorno), Enrico Rossi (Presidente Regione Toscana),
Vincenzo Striano (Presidente Arci Toscana).
Il
luogo dove si svolgerà l’assemblea è carico di simboli.
Nei
secoli passati, al riparo della Fortezza Vecchia, nella Darsena
sottostante, le galere del Granduca di Toscana trovavano riparo dopo
le scorrerie sulle coste dell’Africa, per spartirsi il bottino e
vendere gli schiavi catturati; a poche centinaia di metri c’è il
bagno dei forzati, ora trasformato in albergo di lusso, antenato dei
moderni centri di identificazione e di espulsione, dove venivano
tenuti prigionieri gli schiavi arabi e i condannati ai lavori forzati
sulle navi a remi.
Oggi,
dalla parte opposta della Fortezza arrivano le navi da crociera e
sbarcano un diverso tipo di stranieri, che non vengono rinchiusi nei
C.I.E., ma portati a spasso ad ammirare le bellezze della Toscana e
ad acquistare i prodotti dell’alta moda o della gastronomia.
Il
messaggio che viene inviato ai migranti riuniti in assemblea è
chiaro, al di là della volontà degli organizzatori: voi siete qui
per remare nelle galere, per produrre quei beni e servizi che i
ricchi sono disposti a comprare, siete qui per essere comprati come
schiavi salariati; se osate ribellarvi c’è il bagno, il Centro di
Identificazione e di Espulsione che vi aspetta.
Ora,
fra i migranti che incontreranno le autorità locali ci saranno anche
i pronipoti di quegli africani che subivano le razzie delle gloriose
navi dell’Ordine di Santo Stefano.
Ma,
al di là dei simboli, qual è il significato politico di questa
iniziativa?
La
giunta regionale toscana, dopo che i centri di identificazione e di
espulsione erano diventati uno dei punti del programma della
maggioranza, si prepara a chinare il capo ai voleri del ministro
Maroni. Nonostante il moltiplicarsi di iniziative di protesta, in cui
gli anarchici toscani sono stati in prima fila, il presidente della
giunta regionale e le forze politiche che lo sostengono sembrano
decisi ad imporre alla Toscana il Centro di Identificazione e di
Espulsione.
Il
10 luglio il ceto politico dei migranti è convocato in assemblea per
sancire questa decisione della giunta. Anche fra i migranti, i
politicanti, i preti, i lacchè sono pronti a baciare la mano che
stringe la catena al collo dei loro e dei nostri fratelli.
Troviamo
in tanti, il 10 a Livorno, e roviniamoli la festa.
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– Luglio 4, 2010
Riunione percorso locale No CIE – martedì 29
Martedì 29 giugno alle ore 21:30 presso la Federazione Anarchica
Livornese in V.degli Asili 33, si riunisce l’assemblea promossa da
quelle realtà e quei singoli che stanno portando avanti un percorso
locale di opposizione ai C.I.E..
Nelle scorse riunioni erano state individuate delle possibili iniziative
ed interventi sul territorio da organizzare per le prossime settimane.
Si invitano tutti gli interessati ad essere presenti e a diffondere
l’appuntamento.
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– Giugno 27, 2010
Presidio a Firenze contro i C.I.E.
Anarchici Toscani: presidio a Firenze contro i C.I.E.
Sabato 3 Luglio 2010, dalle ore 17 fino a sera inoltrata, nel quartiere
Le Piagge
nel piccolo anfiteatro in via Lazio (fra Via della Nave di Brozzi e Via
Liguria) si terrà
un presidio contro i CIE, aperto a tutti, con musica, video, ristoro
popolare,
per parlare, informarsi, confrontare ipotesi e allargare la
mobilitazione.
___
Ormai da tempo in Toscana differenti forze si stanno muovendo contro la
costruzione di un Centro di Identificazione ed Espulsione nella regione.
In particolare come Anarchici Toscani abbiamo promosso presidi ed
iniziative locali per costruire un percorso di lotta a livello regionale
coinvolgendo anche altre realtà.
Riteniamo necessario mobilitarsi fin da subito contro la costruzione del
nuovo lager toscano.
E’ importante per noi muoversi ora, quando governo, regione ed enti
locali non hanno ancora trovato un accordo, quando in consiglio
regionale, sia nella destra che nella sinistra non esistono ancora delle
chiare posizioni comuni.
Per questo promuoviamo per sabato 3 luglio a Firenze una mobilitazione
contro i C.I.E.
Per allargare l’interesse e l’opposizione contro questi strumenti
istituzionali di discriminazione sociale che negano libertà
fondamentali, rafforzano il razzismo e spianano la strada a nuove forme
di fascismo, invitiamo persone e associazioni interessate, a
partecipare a questo incontro che vorremmo il più aperto possibile.
Anarchici Toscani
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– Giugno 25, 2010
Da Livorno per il corteo antifascista a Firenze
Appuntamento ore 14:45 alla stazione Livorno centrale
per prendere il treno delle 15:10
CORTEO ANTIFASCISTA A FIRENZE ORE 17 PIAZZA S.MARCO
CHIUDERE I COVI FASCISTI – CHIUDERE CASAPOUND
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– Giugno 24, 2010
Il ricatto padronale, da Pomigliano alla Magna di Guaticce: l’intervento dei Cobas
O LA BORSA, O LA VITA!
Marchionne, decisa la chiusura di Termini Imerese, ora
minaccia di chiudere anche Pomigliano, se non verrà accettata la sua
dittatura sul lavoro, quella del “piano Fiat”, con cui intende
imporre condizioni lavorative da schiavi, le stesse che subiscono i
lavoratori cinesi e che subivano i nostri bisnonni.
E, ricattando i lavoratori (“O così,
o porto la fabbrica in Polonia!”), pretende un referendum in cui i
lavoratori dicano SÌ al suo ricatto, comportandosi come chi deve
scegliere tra le alternative che gli urla un bandito, mentre gli punta
la pistola alla testa: “O la borsa, o la vita”!
Una “pistola” puntata sulle condizioni
di salute e d’esistenza dei lavoratori, il “piano Fiat”
sottoposto al referendum, oltre che una porcheria, basata sul sistema
produttivo giapponese WCM.
Porcheria di un “piano”,
che consiste in:
* taglio
dei tempi e riduzione del 25% delle pause (con una rapina di 10 minuti
su 40 e con un aumento medio di produzione di 50 minuti a settimana,
retribuiti con 15 centesimi!!!);
* per gli addetti alla
produzione, spostamento della pausa-mensa nell’ultima mezz’ora di turno
(con digiuno obbligatorio di 8 ore!!!);
* aumento a
80 ore dello straordinario obbligatorio (senza neppure una finzione di
contrattazione con la RSU!),
da utilizzare in turni interi di 8 ore;
* per gli addetti alla
produzione, 3 turni giornalieri di 8 ore dal lunedì al sabato, per
complessivi 18 turni settimanali, con riposo a scorrimento, che comporta
la presenza in fabbrica per 6 giorni una settimana e per 4 giorni
quella successiva;
* per gli
addetti alla manutenzione, 3 turni giornalieri di 8 ore dal lunedì alla
domenica, per complessivi 21 turni settimanali, con riposo a
scorrimento;
* non versamento
dell’indennità aziendale di malattia a chi raggiunge un tasso di assenze
“superiore alla media” (senza nessun’altra precisazione);
*
cancellazione della norma che prevede un riposo personale di almeno 11
ore tra lo stacco da un turno e il ritorno a lavorare in un turno
successivo;
* in caso di proteste e scioperi contro
la barbarie del “piano”, provvedimenti disciplinari fino al
licenziamento, cancellazione dei permessi sindacali, blocco delle
ritenute sindacali.
Adesso, nell’occhio del ciclone ci sono gli operai di
Pomigliano, ma quest’occhio si sta allargando a dismisura e già contiene
tutti gli operai del gruppo Fiat e del suo indotto, mentre il ciclone
non tarderà a coinvolgere tutti i comparti dell’auto e tutta l’industria
metalmeccanica e, in generale, manifatturiera.
Infatti, Emma Marcegaglia e la sua
ciurmaglia confindustriale, con ministri e sottosegretari al seguito,
non smettono di spellarsi le mani per applaudire Marchionne.
Del resto, la direzione di Magna,
approfittando della cassa integrazione, ha già preso a imperversare da
tempo. Da ultimo con l’accordo del 3 maggio, che, pur
non indicando cifre, apre alla flessibilità, con la riorganizzazione dei
turni e la riduzione delle pause.
In Magna, ora, abbiamo da fare i
conti con l’attacco diretto della direzione, quando vorrà mettere
all’incasso quell’accordo, che non a tutte e tutti era chiaro nelle sue
implicazioni al momento del voto.
Ma per farci i conti in
modo adeguato, dobbiamo non lasciare soli gli operai di Pomigliano, la
cui vicenda, illuminando di luce spettrale la nostra, deve vederci
impegnati perché il ciclone Fiat non si sviluppi, abbattendosi su loro e
su tutti quanti, noi compresi.
Questo
vuol dire partecipare allo sciopero generale di 8 ore dei
metalmeccanici, che la Fiom/Cgil
nazionale e i sindacati di base (tra cui il Cobas) hanno proclamato per
il 25 giugno.
(Con l’auspicio che la
Fiom locale si ravveda sull’accordo del 3 maggio,
smetta la sua politica filo-aziendale e si stacchi da Fim/Cisl e Uilm,
complici di ogni malefatta padronale e governativa).
COBAS METALMECCANICI
da: senasoste.it
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– Giugno 20, 2010