Skip to content


[Fi] Corteo e blocchi contro CasaPound

da: http://400colpi.org/?p=510

Sabato 5 giugno, un centinaio di antifascisti si sono ritrovati in
piazza San Lorenzo.  I compagni hanno volantinato e smegafonato contro
l’apertura dell’ennessimo covo fascista in città,  attraversando diversi
punti del centro cittadino. Percorsa via della Scala, e attraversata la
stazione di santa maria novella, gli antifascisti si sono diretti verso
la sede appena inaugurata di CasaPound. Ad attenderli hanno trovato
decine di poliziotti in tenuta anti-sommossa schierati a difesa del covo
fascista.

Di fronte allo sbarramento i compagni hanno improvvisato diversi
blocchi stradali sui viali e sulla stessa via Lorenzo il Magnifico,
mentre qualcuno si adoperava per lasciare sui muri, tramite manifesti e
scritte, il proprio disprezzo verso i “fascisti del tezo millennio” e il
loro protettori/sostenitori/finanziatori del Pdl (il cui comitato
elettorale non è stato risparmiato da scritte e attacchinaggi).

Come annunciato dai megafoni, quella di sabato non è che la prima di
una lunga serie di iniziative a cui la Firenze Antifascista  darà vita
fino alla chiusura di CasaPound Firenze e tutte le altre sedi che i topi
di fogna hanno città, da Casaggì a La Fenice.

… Qualche nota…

Ai camerati, come sempre, non resta che gridare all’aggressione nei
propri comunicati impregnati del solito vittimismo da pseudo
“braviragazzichelavoranonelsocialeafiancodeicittadini” (!), mentre sui
propri forum alcuni topi di fogna non perdono l’occasione per sfogare
(virtualmente) il loro spirito cameratesco e guerriero.

Su vivamafaka, infatti, si legge:  ” 400 colpi….glieli darei io i 400
colpi…tutti a pedate nel culo. A loro, a quei mentecatti dei loro
genitori e qugli infami dei loro nonni. Mi ci finirei le scarpe a forza
di calci.”

… peccato che sabato, come sempre, le merde  non si siano fatti
nemmeno vedere e che si sia dovuta mobilitare mezza questura per
difendere la loro sede.

Ma daltronde si sa, CasaPound&Company la violenza la praticano
solo da squadristi, di notte, contro compagni, barboni, gay o immigrati
isolati, in dieci contro uno e con una bella lama in tasca nel caso si
mettesse male. Quando qualcuno decide di reagire pubblicamente alla loro
infamia allora bhe… sempre meglio delegare agli amici in divisa blu il
compito di difenderli!

Posted in Antifascismo.

Tagged with , , , , , , , , .


[PI] Sgombero in Largo Ciro Menotti, ingenti forze dell’ordine stanno cacciando le famiglie dalla piazza.

da: http://www.autautpisa.it/

Questa mattina alle 7h15 circa, le forze dell’ordine arrivano nuovamente dalle famiglie di Via Marsala, ormai da due settimane nelle tende in Largo Ciro Menotti. Con un ordine che arriva direttamente dal Comune, i Vigili Urbani sgomberano le tende in mezz’ora, sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti.

Seguiranno aggiornamenti… (ultimo h 9.44)

 

Due camionette dei Carabinieri, due volanti della Polizia e molti poliziotti, Digos e soprattutto Vigili Urbani. In mezz’ora i vigili sgomberano in malo modo le famiglie, entrando nelle tende, a volte rompendole pure. Circa 15 persone, tra membri delle famiglie e solidarizzanti, erano presenti stamani all’arrivo delle forze dell’ordine. Altri erano già andati a lavoro.

Tutti i cartelli che in questi settimane hanno animato Largo Ciro Menotti, i disegni dei bambini, le scritte che attestavano la lotta e lo stato delle cose, sono stati staccati. Lo spazio è stato “liberato” dal disordine nel quale versava. Ecco il risultato richiesto dal Comune.

(h 8.30) I vigli adesso sono incordonati davanti e dietro la piazza e non lasciano passare nessuno. E’ in piedi ancora la tenda grande. Sono accorsi solidarizzanti, altri occhi attoniti. E pieni di rabbia per l’ingiustizia che si sta compiendo nella nostra città.

(h 9.00)  La polizia municipale se ne va, sotto il grido “vergogna!” dei circa cento attivisti accorsi nella piazza. Al momento è prevista un’assemblea di famiglie e solidarizzanti per capire il da farsi.

(h 9.10) Durante le azioni di sgombero il comandante della polizia Municipale, Bertoluzzi, afferra da dietro il rifugiato politico Kurdo Ozdemir, e gli grida più volte “torna a casa tua”. Tra lo sconcerto generale, le parole razziste di Bertoluzzi risuoneranno a lungo nella testa delle famiglie.

(9.44) Si è formato un presidio che in questo momento si sta spostando verso il comune, per andare a gridare “Vergogna!” ai responsabili di questo ennesimo atto di forza.

 

***

CRONOLOGIA DELLA VICENDA:

05/06 Via Marsala, malore dopo 14 giorni di sciopero della fame.

02/06 Assemblea pubblica per il diritto alla casa, sabato 5 Giugno.

31/05  Tende solidali: 24 ore di tensione. Richiesta di abbandonare l’area da parte della polizia municipale. Incontro in Comune tra Sindaco e delegazione “politica”

30/05 Metti una tenda per il diritto alla casa!

29/05 Il dito e la luna – Riflessioni sulla vicenda “Via Marsala”.

28/05 La Zambito dice no ai capigruppo: le famiglie di via Marsala non saranno aiutate. Oggi assemblea pubblica in Largo Ciro Menotti.

27/05  Le famiglie di via Marsala difendono uno sfratto a Riglione e proseguono lo sciopero della fame.

Via Marsala, minacce dei Vigili Urbani in Largo Ciro Menotti. Oggi presidio sotto il Comune.

26/05 Arriva la polizia anche in via Marsala. A Pisa, secondo sgombero in due giorni. Presidio e molta solidarietà in Largo Ciro Menotti.

25 maggio 2010, Le famiglie di via Marsala difendono uno sfratto a Riglione e proseguono lo sciopero della fame.

24 maggio 2010, Continua lo sciopero della fame in Via Marsala.

23 maggio 2010, Voci su Via Marsala.

22 maggio 2010, Sciopero della fame in via Marsala.
Cobas e Unione Inquilini chiedono la requisizione degli immobili sfitti e propongono una soluzione per Via Marsala.

21 maggio 2010, Via Marsala, stamani gli occupanti vanno alla Società della Salute. Arriva la polizia, tra gli spintoni una persona è colta da malore.
..:VIDEO – Faccia a faccia tra il sindaco e gli occupanti di via Marsala:..
Comunicato stampa delle famiglie e del Progetto prendocasa sulla nota del comune di ieri e sulla contestazione a Filippeschi.

20 maggio 2010, Le famiglie di via Marsala resistono contro l’arroganza di Pampana e la latitanza del Comune.
19 maggio 2010, Via Marsala sotto sgombero, via Marsala RESISTE!
6 maggio 2010,  Occupazione di via Marsala: Pampana tratta col Comune. Sabato torneo di calcio in solidarietà con le famiglie
26 aprile 2010, Corteo per via Marsala: in centinaia per solidarizzare con le famiglie. Alla proprietà dicono:”bisogna trattare

17 aprile 2010,  Le famiglie di via Marsala:la mozione urgente è il primo passo verso iniziative concrete contro lo sgombero. Disponibilità a trattare con la proprietà
15 aprile 2010,  VIA MARSALA E’ SOTTO SGOMBERO!: il consiglio comunale vota una mozione in cui fa”un pressante appello” per scongiurare lo sgombero.
13 aprile 2010,  Gli occupanti di via Marsala incontrano l’amministrazione comunale
Cobas e Unione Inquilini difendono le famiglie in occupazione in via Marsala a Pisa

12 aprile 2010,  Occupazione di via Marsala: Iniziative pubbliche e solidarietà da tutta la città. La proprietà tace. E il Comune?
2 aprile 2010,  Occupazione a Riglione: novità e proposte dal Comitato territoriale Pisa Est
21 marzo 2010, Occupazione in via Marsala: inaugurata la ludoteca
Aggiornamenti sull’occupazione a Riglione: tutto pronto per la giornata di domenica
14 marzo 2010, Pisa, il collettivo Prendocasa occupa otto alloggi a Riglione. Nuovo colpo alla speculazione edilizia

Posted in Casa, Repressione.

Tagged with , , , , , .


I LAVORATORI DICONO BASTA: SCIOPERO E DUE PRESIDI CONTRO I TAGLI AGLI ORGANICI E AGLI STIPENDI

I pesantissimi tagli agli
organici della scuola
dovuti all’effetto combinato delle
finanziarie e della cosiddetta riforma porteranno, da settembre, alla
perdita, nella nostra provincia di circa 300 posti di lavoro di docenti e
ATA (circa 200 docenti e 100 ATA). Analogamente, la manovra
economica
e finanziaria varata dal governo attraverso il
decreto legge n° 78 del 31/5/2010 interviene pesantemente
bloccando il rinnovo dei contratti e gli scatti di anzianità, tagliando
retribuzioni e di conseguenza pensioni e liquidazioni.
A fronte
di questa situazione insostenibile, che colpisce soprattutto i
dipendenti del settore pubblico, ma non solo, i lavoratori stanno
esprimendo decisamente la loro protesta nei luoghi di lavoro,
manifestando l’esigenza di adottare forme di lotta visibili ed incisive.

Il sindacato Unicobas rende noto
pertanto il calendario delle iniziative provinciali che si inquadrano
nelle mobilitazioni contro i tagli alla scuola ed al settore pubblico e
contro la manovra finanziaria del governo:

  • martedì 8 giugno ore 15  partecipazione al presidio unitario
    dei sindacati della scuola sotto l’USP (Provveditorato agli studi) in
    piazza Vigo e successivo incontro con il dirigente dell’USP;
  • lunedì 14 e martedì 15 giugno: due giorni di sciopero
    dell’intera giornata con blocco degli scrutini e della consegna delle
    schede in tutte le scuole, inoltre blocco delle attività aggiuntive ad
    oltranza (in particolare degli straordinari del personale ATA e del
    coordinamento dei consigli di classe per i docenti);
  • Lunedì 14, in
    concomitanza con il blocco degli scrutini e con lo sciopero del
    pubblico impiego contro la manovra economica indetto da molte sigle del
    sindacalismo di base: presidio alle ore 17 sotto la prefettura
    organizzato da UNICOBAS, USB, Comitato per il diritto al lavoro-Livorno

    per fare le dovute rimostranze al Prefetto affinché nella fase di
    conversione in legge il decreto 78 venga modificato.

UNICOBAS l’AltrascuolA
Aderente
alla Confederazione Italiana di Base

Sede
regionale via Pieroni 27 – 57123  LIVORNO –

Tel./Segr.
0586 210116 Fax 0586 219664

Sito regionale:
www.unicobaslivorno.it

Posted in Iniziative, Lavoro, Scuola/Università.

Tagged with , , , , , .


Presidio NO CIE giovedì 3 a Livorno

Posted in Antirazzismo, Carcere, Iniziative.

Tagged with , , , , , , , , , , .


comunicato della Commissione Relazioni Internazionali della FAI sull’attacco di Israele alla Freedom Flottilla

Il sanguinoso attacco militare israeliano condotto stamane, in acque
internazionali,
contro il convoglio navale di solidarietà con la
popolazione di
Gaza è l’ultimo, intollerabile, atto di
prevaricazione e
di
violenza di un governo sempre più incapace di uscire dalle spirali
della
propria politica di sopraffazione colonialistica, segnata da un
nazionalismo
sempre più marcato e da un crescente integralismo.

Questa volta
le vittime sono stati i solidali che , da tutte le parti
del mondo,
volevano portare aiuti e sostegno umanitario ad una
popolazione
stremata da un blocco, di terra e di mare, che non ha fatto
che
acuirne le sofferenze dopo la criminale aggressione
dell’operazione
‘Piombo
fuso’.

Tutti i giorni la politica del pugno di ferro si fa
sentire contro gli
oppositori della loro politica, nei territori, in
Israele, contro chi
si
mobilita e lotta contro il Muro, contro
la distruzione delle case
palestinesi, contro gli espropri arbitrari
dei terreni, contro le mille
prevaricazioni quotidiane che rendono
difficile la vita della
popolazione araba di Israele e dei
territori. Una politica che,
evidentemente, non riesce a realizzare
compiutamente i propri obiettivi
se deve ricorrere ad un atto infame
come quello del massacro degli
attivisti umanitari per dare la
cifra della propria determinazione.

Ma qual’è il prezzo che le
popolazioni dell’area
medioorientale,
compresa quella
israeliana, saranno costrette a pagare per continuare a
sopportare
questa determinazione? Quale pazzia dovremo ancora
registrare
prima
che si arrivi ad una sostanziale inversione di rotta che riporti
la
pace in quei territori martoriati? Se si arriva a considerare
un’intollerabile
provocazione l’invio di un convoglio
umanitario, che
risposta
ci potrà essere contro le costruende centrali nucleari
iraniane?

Venti
di guerra riprendono a soffiare con forza in un mondo sempre più
attraversato
da integralismi religiosi, da nazionalismi beceri e da
presunzioni
civilizzatrici.

Gli anarchici, da sempre, rifiutano e
disprezzano la guerra, fratricida
e distruttrice, e contrappongono
la rivoluzione sociale come strumento
di liberazione dell’umanità;
per questo hanno sempre deprecato le
lotte
fra i popoli ed
indicato nella lotta contro le classi dominanti la via
d’uscita alla
crisi sociale. Ma non per questo sono insensibili
alle
conseguenze
delle politiche colonialiste e nazionaliste e se
disgraziatamente
un conflitto avviene, come in terra palestinese, fra
popolo e
popolo, essi sostengono quel popolo che, in quel momento,
difende la
sua vita, la sua dignità, la sua indipendenza.

Da sempre gli
Stati hanno diviso i popoli imponendo le frontiere. La
creazione
dello Stato d’Israele non solo non ha risolto le esigenze
della
popolazione ebraica residente, né di quella sfuggita ai campi di
sterminio,
ma ha creato in Palestina una fortezza militarista ed
autistica,
baluardo di interessi strategici degli imperialismi USA ed
UE, ed ha
sviluppato una contrapposizione permanente con la popolazione
preesistente,
imponendo una dominazione di tipo coloniale.

Così pure
l’obiettivo della creazione di uno Stato palestinese se
apparentemente
sembra un passo in avanti nella liberazione di un popolo
oppresso e
sfruttato, in realtà è una nuova gabbia che rafforza i
sentimenti
nazionalisti facendo perdere la consapevolezza degli
interessi di
classe e dell’importanza della lotta sociale contro i
dominatori e
gli sfruttatori di ogni tipo e di ogni etnia. Tutte le
lotte di
liberazione nazionale l’hanno insegnato: non esiste
liberazione
economica
e sociale del proletariato al di fuori dalla sua
autoorganizzazione
in classe e la sua cristallizzazione nelle comunità
nazionali
interclassiste è la tomba di ogni progetto di un vero
cambiamento
sociale basato sull’eguaglianza e sulla libertà.

Il
superamento dello stato di guerra che insanguina quella regione si
potrà
avere o con l’annichilimento e la distruzione di una delle
due
parti,
soluzione prospettata dai grandi e piccoli imperialismi nella
loro
partita a scacchi per il dominio del mondo, o con la distruzione
definitiva
delle barriere artificiali, etniche, politiche e religiose,
imposte
ai popoli per la costruzione di una società più giusta ed umana.

L’esistenza
di collettivi di palestinesi e di israeliani che si
oppongono alle
politiche governative, alla costruzione del Muro, che
sostengono i
disertori israeliani al servizio militare, che si
mobilitano contro
il militarismo, provano una volta di più che quello
che può unire,
con la solidarietà e la lotta, è più forte di quello che
divide.

E
non è allora un caso che i morti di oggi siano degli attivisti
umanitari
disarmati, espressione della società civile internazionale,
individuati
come le pericolose avanguardie di un processo di pace e di
solidarietà
che parte dal basso, in grado di erodere dalla base un
potere
sempre più anacronistico, violento, antiumano.

A loro tutto il
nostro sostegno e la nostra solidarietà!

Commissione di
Relazioni Internazionali della FAI

Posted in Internazionale.

Tagged with , , , , , , , .


PRESIDIO CONTRO IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO

STANOTTE L’ESERCITO ISRAELIANO HA FATTO FUOCO
SUL CONVOGLIO DI NAVI DELLA FREEDOM FLOTTIGLIA, COMPOSTA DA
VOLONTARI E PACIFISTI CHE STAVANO PORTANDO AIUTI INTERNAZIONALI A
GAZA.
HANNO UCCISO ALMENO 19 PERSONE E NE HANNO FERITE ALTRE 30.

OGGI
ORE
17:30 IN PIAZZA CAVOUR
PRESIDIO
DI PROTESTA CONTRO LA STRAGE E
IL TERRORISMO DI STATO

Posted in Iniziative, Internazionale.


Attacco israeliano contro la Freedom Flottilla. Morti e feriti

http://www.youtube.com/watch?v=r0agl_MLmw0

 

da http://it.peacereporter.net

L’attacco è avvenuto in acque
internazionali, contro la nave turca Mavi Marmara. Secondo
una televisione privataisraeliana i morti sono quindici , trenta i
feriti, di cui uno grave. Ma il numero delle vittime
è ancora poco
chiaro. Il governo e l’esercito di Tel Aviv non commentano. Media
turchi hanno diffuso un sonoro in cui si sentono i colpi di pistola e
immagini in cui si vedono almeno una trentina di feriti a bordo di una
delle navi della flottiglia.

Le navi vengono dirottate verso il porto
di Haifa.

La flottiglia era composta da numerose
navi che intendevano portare 10.000 tonnellate di aiuti umanitari a
Gaza, dove sarebbero dovute arrivare in giornata. Nella notte,
l’attacco.

La radio israeliana ha riferito che ad
Ankara il governo turco è stato convocato in seduta di emergenza e che
l’ambasciatore di Israele è stato convocato al ministero degli
esteri per una protesta.

Secondo l’emittente Ntv il ministro
degli esteridi Ankara avrebbe trasferito all’ambasciatore israeliano la
vibrante protesta del governo urco e avrebbe definito come
‘inaccettabile’ l’attacco di questa mattina.

Alcune navi della flottiglia battono
bandiera turca e una ONG turca sarebbe uno dei principali
organizzatori dell’intera operazione di invio di una flottiglia di
aiuti a Gaza sotto assedio. Israele, che nega che a Gaza sia in atto
una crisi umanitaria, aveva ripetutamente avvertito che avrebbe
impedito alla flottiglia di arrivare a Gaza ma si era offerto di far
pervenire a destinazione gli aiuti, dopo ispezione, tramite un valico
terrestre. Le agenzie internazionali battono una prima reazone di un
ministro israeliano. “Le
immagini non sono certo piacevoli. Posso solo
esprimere rammarico per tutte le vittime”, ha detto il ministro
israeliano per il Commercio e l’Industria, Binyamin Ben-Eliezer, alla
radio dell’esercito.

Angelo Miotto

31 maggio 2010

Posted in Internazionale.

Tagged with , , , , , .


Immigrazione: seconda fuga in 48 ore dal Cie di Brindisi, dopo l’ennesima guerriglia

Gazzetta del Mezzogiorno, 28 maggio 2010


Seconda rivolta con evasione dal centro di Restinco, in
sole 48 ore, da parte di un gruppo di detenuti nordfricani pe lo più di
nazionalità tunisina. Dopo i disordini verificatisi nella serata di
lunedì – sfociati nella fuga di 9 extracomunitari in attesa di
identificazione e nel leggero ferimento di cinque uomini del dispositivo
di sorveglianza – l’altra notte, intorno alle 12, i circa
settantacinque stranieri presenti nella parte della struttura destinata a
chi non ha i requisiti per restare in Europa hanno dato vita ad un vero
assalto ai danni dei militari del San Marco e delle forze dell’ordine
che piantonavano le uscite del recinto interno. La massa di
extracomunitari, oramai priva di controllo, è riuscita a sfondare uno
dei cancelli facendosi strada col lancio di sedie e di oggetti
contundenti, fino ad impegnare il personale di guardia in un vero e
proprio scontro fisico che, fortunatamente, non ha comportato altri
feriti.
E mentre una parte dei detenuti ingaggiava la guerriglia in prossimità
del cancello sfondato, un altro gruppo di ribelli è riuscito a scalare
l’alto muro di cinta che costituisce l’ultimo anello di recinzione che
divide la struttura dall’esterno. Così, raggiunti i campi circostanti, i
fuggitivi hanno fatto perdere ogni loro traccia. Pare che in questa
circostanza siano stati circa quindici i nord africani evasi dal Centro
di identificazione e di espulsione (Cie) di Restinco.
Ed a nulla è servita l’immediata mobilitazione, anche in questo caso, di
tutte le pattuglie di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza di
servizio in città al momento della sommossa. Via radio sono state fatte
convergere in forze presso il Cie, ubicato pochi chilometri fuori
dall’abitato. Ma al loro arrivo la prima ondata di ribelli aveva già
sfondato e la fuga dei quindici era ormai avvenuta. Nelle campagne della
zona sono state subito disposte ricerche, sfociate in una caccia
all’uomo che però non ha sortito effetti. Il tutto mentre all’interno
del centro il lavoro degli addetti alla sorveglianza e dei rinforzi
intervenuti a dar manforte era tutt’altro che finito.
La parte dei ribelli rimasta a forza all’interno del della struttura,
infatti, ha continuato a scontrarsi con gli addetti alla sorveglianza
rimanendo a lungo in agitazione e dando vita ad una serie di schermaglie
e di ulteriori tentativi di assalto alle recinzioni. Una situazione di
guerriglia protrattasi fino alle cinque di ieri mattina. Solo allora si è
registrata una tregua, anche se per tutta mattinata è stato necessario
mantenere la massima allerta, con funzionari della Questura e della
Prefettura rimasti sul posto fino alla tarda mattinata per valutare
momento per momento il dafarsi e disporre misure idonee a scongiurare
ulteriori situazioni di scontro.
Il bilancio delle due sommosse verificatesi tra lunedì sera e ieri
notte, a questo punto, è di 24 nordafricani evasi. Si tratta per lo più
individui già colpiti da decreto di espulsione, spesso ritenuti
responsabili di reati commessi nei loro luoghi d’origine o in altri
paesi europei, bloccati poi in Italia da clandestini recidivi.

Posted in Antirazzismo, Carcere, Generale.

Tagged with , , , , , , , , .


In piazza contro il PDL

Oggi (29/05) il PDL era presente in Piazza Grande a Livorno per raccogliere firme contro la legge regionale che garantisce mensa e dormitori per i “Clandestini”

Una trentina di persone hanno dato vita ad una contestazione spontanea, organizzandosi il giorno stesso, per volantinare e garantire in piazza una presenza antirazzista e antifascista.

(striscione affisso oggi in via grande durante il presidio antirazzista)

 

Segue iltesto del volantino diffuso:

SIAMO TUTTI CLANDESTINI E CLANDESTINE!

-Se c’è chi vuole un C.I.E.-LAGER
anche in Toscana

-Se c’è chi se la prende con gli
immigrati con il pretesto della crisi

-Se c’è chi si costruisce la carriera
politica alimentando la paranoia contro ogni diversità

-Se c’è chi ancora crede alla
propaganda di regima sulla “sicurezza”

-Se c’è chi vorrebbe negare il diritto
umano ad una mensa ed a un dormitorio ai “clandestini”

-Se c’è chi vorrebbe ancora più
polizia al mercato per impedire ai ragazzi senegalesi di guadagnarsi
da vivere….


SI SAPPIA CHE IL RAZZISMO, IL FASCISMO
E LA DISCRIMINAZIONE COMUNQUE MASCHERATA, TROVERANNO ANCHE A LIVORNO
UN’OPPOSIZIONE SOCIALE FONDATA SULLA SOLIDARIETA’ TRA SFRUTTATI OLTRE
TUTTE LE FRONTIERE DI STATO E DEL PREGIUDIZIO.


LIVORNO ANTIRAZZISTA/ANTIFASCISTA

Posted in Antifascismo, Antirazzismo, Iniziative.

Tagged with , , , , , , , .


[Li] NO CIE – Presidio giovedì 3 giugno

NO C.I.E. – NO LAGER

chiudere tutti i centri di espulsione!

PRESIDIO CONTRO L’APERTURA DI UN C.I.E. IN TOSCANA

GIOVEDI’ 3 GIUGNO ORE 16:30 IN PIAZZA GRANDE

I Centri di
Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) sono strutture nelle quali si
può essere rinchiusi fino a sei mesi, per la sola colpa di non avere
i documenti in regola. Nati come Centri di Permanenza Temporanea
(C.P.T.) con la legge Turco-Napolitano, durante il governo di centro
sinistra del 1998, i C.I.E. hanno sempre mantenuto inalterato il loro
ruolo di veri e propri lager per migranti. Sono centri sorvegliati
anche da militari, nei quali si vive in condizioni disumane, nei
quali si subiscono continuamente violenze e abusi. Spesso,
attraverso
l’utilizzo di cooperative o organizzazioni come la Misericordia e la
Croce Rossa, si cerca di presentarli come centri gestiti in modo
umanitario, che addirittura aiutano l’integrazione.

In realtà non
può esserci niente di umanitario in una struttura che è mezzo di
ricatto e di oppressione per le donne e gli uomini migranti che
vivono in situazioni di estremo sfruttamento e povertà, in un vero e
proprio centro di detenzione che ha lo scopo dell’espulsione. Queste
strutture sono uno dei tanti mezzi attraverso i quali si cerca di
mantenere divisi i lavoratori e le lavoratrici di origine straniera
da quelli italiani. E’ una volontà politica che con il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza varato dall’attuale governo, è ancora più
chiara ed evidente.

Il ministro
dell’interno Maroni ha annunciato che entro il 2010 sarà costruito
un C.I.E. anche in Toscana, in un luogo ancora da definire. Il
nuovo
presidente della regione, Enrico Rossi, si è detto favorevole alla
costruzione di queste strutture, sostenuto da diverse amministrazioni
locali: tra gli altri anche il sindaco di Livorno
, Cosimi, in
qualità
di presidente dell’ANCI Toscana.

Al momento
esistono 13 C.I.E. nel nostro paese, quotidianamente al loro interno
ci sono proteste, scioperi della fame, vere e proprie rivolte.
Intanto le mobilitazioni in molte zone d’Italia, per la chiusura di
questi centri, sono sempre più frequenti. Anche in Toscana,
l’opposizione alla costruzione del C.I.E. sta prendendo sempre più
forma per opera di strutture extraistituzionali e di base.

Pure a Livorno,
per iniziativa di diverse realtà politiche e sindacali, si sta
costruendo un percorso di opposizione ai nuovi lager. Il presidio di
giovedì 3 in Piazza Grande sarà un primo momento di mobilitazione,
al quale seguiranno altre iniziative nelle settimane successive.

Riteniamo sia
importante muoversi fin da subito. Anche facendo pressione sulla
regione prima ancora che sia deciso il luogo di costruzione del
C.I.E. toscano, per impedirne l’apertura.

Comitato di lotta per il lavoro; Unicobas; Unione sindacale di Base; Confederazione Cobas; Collettivo Anarchico Libertario; Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.; C.S.A. Godzilla; Centro Politico 1921; Sinistra Critica; Partito Comunista dei Lavoratori – Livorno;

Posted in Antirazzismo, Iniziative.

Tagged with , , , , , , , , , .