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Venerdì 11 dicembre, ore 9.00: picchetto antisfratto

riceviamo e diffondiamo:

Ancora uno sfratto
per morosità (incolpevole).

PERDI IL LAVORO PERDI LA CASA!!!

 

 

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C’era una volta il progetto Città Sottili, per
l’integrazione dei Rom ed extracomunitari del territorio pisano, affidato alla COOP.
Il Cerchio.


C’era ma non c’è più: cinquanta famiglie finiranno in mezzo
alla strada, o nei boschi, non più persone ma animali, a causa del caro affitto
e della miopia istituzionale. Parliamo di sfratti per morosità, incolpevole
ancora una volta. E di un progetto costato una decina di milioni d’euro finiti
in crusca e nelle tasche dei proprietari di casa, mentre si potevano costruire
più di 50 alloggi pubblici (100 in autocostruzione) risolvendo in modo
definitivo il problema


Noi dell’Unione Inquilini conosciamo bene la vicenda di una
famiglia integrata secondo le regole di Città Sottili, e pensiamo sia
importante farla conoscere.


Si tratta di una famiglia allargata: 12 persone in tutto:
il capofamiglia Dibran Iseir che è Ulema (guida spirituale), la moglie, il
figlio scapolo, l’altro figlio sposato con nuora e i loro 5 figli, più la
figlia e i due minori, che dividono un difficile cammino d’integrazione nella
nostra città.


Eppure in buona parte il progetto ha funzionato, i bambini
sono tutti regolarmente iscritti a scuola e frequentano la materna e la scuola
elementare con regolarità, e rappresentano un futuro migliore per questa
famiglia.


Non è stata invece portata a compimento l’inserimento
lavorativo, che ha avuto più di una disavventura. I figli hanno lavorato come
muratori e hanno partecipato materialmente alla costruzione delle nuove case
del villaggio Rom di Coltano, come dipendenti lavoratori della cooperativa
(oggi fallita) che ha avuto l’affidamento dei lavori. Ma non hanno ricevuto
stipendi negli ultimi mesi e ad oggi nessuno di loro ha ricevuto le paghe
arretrate: sono dunque disoccupati entrambi.


Iseir (baba) non ha un locale di culto per la preghiera
comune e si arrangia come può.


La figlia e la nuora cercano, con qualche lavoretto di
pulizia, di collaborare al sostentamento della famiglia lottando per la
sopravvivenza, sostenuti dalla fiducia del progetto Città Sottili che li ha
inseriti a Livorno provvisoriamente prima in Via del Litorale, e poi per tre
anni nel palazzo nuovo in Piazza Cavallotti.


Finché lo sfratto di morosità ha interrotto la loro
speranza di una vita dignitosa, e li ha portati come decine di famiglie
livornesi a rivolgersi all’Unione 
Inquilini.


Dovrebbero pagare 1700 euro al mese per pagare le due
abitazioni contigue in cui sono state divisi i membri della famiglia di Baba. Dovrebbero
ma non possono per evidenti motivi.


Difficile capire come si possa pensare di inserire in
abitazioni private a prezzi di mercato famiglie di badanti, muratori, colf, ma
questa pare sia la filosofia del PD pisano, così come di quello livornese.


Affitti astronomici per famiglie che al massimo potrebbero
pagare 100 –  200 euro al mese,
affitti/insostenibili per lavoratori precari, come tante troppe famiglie
straniere e livornesi: morosità sicura e incolpevole.


L’Unione Inquilini non intende lasciare sola questa
famiglia, così come facciamo per tutte le altre che si rivolgono a noi, chiediamo
alla città d’essere solidale con la nostra lotta per la casa sicura, in tempi
di crisi e di lavoro precario. Chiediamo 
la sospensione dello sfratto fino a quando i comuni di Pisa e di Livorno
troveranno una soluzione dignitosa a questa famiglia.

 


PARTECIPA AL
PICCHETTO ANTISFRATTO

 

Venerdì 11 Dicembre
2009 ore 9,00

 

in Piazza Cavallotti angolo Via del Cardinale

 


 


 


Unione Inquilini – Livorno

Sez.
Mauro Giani

Via Pieroni, 27 – 57123 Livorno

Tel. 0586
884635 – fax 0586 211016

La sede è aperta ogni
giorno (escluso il sabato)

E mail:
unioneinquilini.li@gmail.com

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Sito internet: www.unioneinquilini.it

Posted in Casa.


Resoconto della riunione regionale anarchica contro la repressione

Domenica 6 dicembre si è svolta
l’annunciata riunione degli anarchici toscani a Firenze, presso il
Circolo Anarchico di Via dei Conciatori.

La riunione è stata molto partecipata,
e il dibattito è stato intenso e approfondito-

Sono stati presi in esame i vari
aspetti della repressione in Toscana, le dimensioni del pericolo
fascista, i caratteri della montatura che ha coinvolto il nostro
compagno Marco di Pistoia e altri sei antifascisti, le altre
operazioni repressive che colpiscono gli antifascisti.

I prersenti hanno concordato sulla
partecipazione alla manifestazione del 12 dicembre a Firenze in modo
caratterizzato: sarà organizzato uno spezzone rosso e nero, sarà
distribuito un volantino con le ragioni della nostra presenza.

Domenica 20 dicembre si terrà una
nuova riunione per dare continuità alla campagna: per organizzare
iniziative a livello locale e per organizzare la presenza a Pistoia
in occasione del processo che inizierà il 20 gennaio.


Uno che c’era.

Posted in Repressione.


La Grecia Brucia!

Posted in Internazionale.


Manifesto corteo regionale contro la repressione

APPUNTAMENTO PER ANDARE IN TRENO DA LIVORNO ALLE ORE 13:30 ALLA STAZIONE

Posted in Iniziative.


SABATO 5 PRESIDIO INFORMATIVO SULLA REPRESSIONE-MERCOLEDI’ 9 ASSEMBLEA APERTA CONTRO LA REPRESSIONE

Per oggi, sabato 5 dicembre, il Collettivo Anarchico Libertario, ha organizzato un presidio informativo contro la repressione.
saremo in Piazza Grande, all’angolo con V.Pieroni, dalle ore 16.
Mercoledì 9/12, ALLE ORE 21:30, invece ci sarà presso la FAL in V.degli Asili una assemblea aperta
contro la repressione, in vista del corteo del 12 dicembre.
L’assemblea è organizzata sia dal Collettivo Anarchico Libertario che dalla Federazione Anarchica Livornese.

Segue il testo del volantino che sarà distribuito:

Libertà per gli arrestati!


CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE ED IL
FASCISMO A FIRENZE

12 DICEMBRE ORE 15:30 P.ZZA S. MARCO


-PER ANDARE IN TRENO ORE 13:30 STAZIONE
DI LIVORNO


L’11 ottobre a Pistoia viene
danneggiata una sede fascista, all’interno c’è anche un consigliere
comunale pistoiese del PDL.

La Questura per dare una risposta,
scatena, dopo poche ore, una vera e propria operazione repressiva,
facendo irruzione in una

assemblea regionale contro le ronde che si
stava svolgendo a poche centinaia di metri da dove è avvenuto il
fatto.

Vengono perquisiti i locali ed
identificati i partecipanti. I presenti vengono poi condotti

In questura, dove passeranno la notte,
9 di loro saranno poi denunciati, di questi 3 saranno posti agli
arresti.

Questi provvedimenti vengono presi
nonostante le perquisizioni non abbiano fatto emergere prove sul
coinvolgimento

di queste persone e nonostante le stesse, proprio al
momento in cui è stato compiuto il danneggiamento, stessero
partecipando all’assemblea.

Il 9 novembre altri 4 tra i denunciati
vengono posti agli arresti. Sono quindi in tutto 7 arrestati, 6 ai
domiciliari ed uno in carcere.

Questi gravi fatti si inseriscono in un
più ampio quadro nazionale, che vede una repressione sempre più
dura nei confronti di tutte quelle forze

che lottano sul proprio
territorio contro lo sfruttamento e contro una società sempre più
autoritaria e xenofoba. Per dare una risposta a questa situazione,

è
stata indetta da varie realtà della Toscana una mobilitazione per
sabato 12 dicembre a Firenze. Saremo in piazza anche noi,

a
quarant’anni dalla strage impunita di Piazza Fontana, per la
liberazione degli arrestati ed il ritiro delle denunce per i fatti di
Pistoia,

e contro la generale stretta repressiva.


MERCOLEDI’ 9 DICEMBRE ore 21:30

ASSEMBLEA APERTA CONTRO LA REPRESSIONE

IN VISTA DEL CORTEO DEL 12 A FIRENZE

Presso la F.A.L. in V.degli Asili 33



Collettivo Anarchico Libertario

Federazione Anarchica Livornese -F.A.I.

Posted in Iniziative.


CORTEO REGIONALE CONTRO LA REPRESSIONE

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009
L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA
LIBERTA’ PER GLI ARRESTATI


A 40 anni dalla strage impunita di Piazza Fontana, che segnò
l´inizio della strategia della tensione e l´uso dei teoremi giudiziari
e dei gruppi neofascisti come manovalanza reazionaria, saremo in piazza
a manifestare perché oggi è necessario ribadire che l´antifascismo è
una pratica quotidiana di aggregazione, impegno e socialità, antidoto
ad un clima generale fatto di "pacchetti sicurezza" e campagne di odio
alimentate ormai da anni da un ceto politico screditato che attraverso
la criminalizzazione di gruppi etnici, settori sociali ed esperienze
politiche di base, cerca consensi e legittimità.
In un paese in profonda crisi politica, economica e culturale, sono
infatti la repressione, l´intolleranza e l´odio per un presunto diverso
che stanno prevalendo. Si scaricano così tensioni sociali sulle
categorie più deboli come gli immigrati e si reprime ogni forma di
resistenza sul territorio. Un paese dove si muore pestati nelle celle,
dove le carceri scoppiano, dove vige la caccia al rom, dove un gruppo
di squadristi con a capo il padrone fa irruzione in una fabbrica
occupata dai lavoratori senza stipendio da mesi – come all´Eutelia di
Roma – e dove continuano a morire tre lavoratori al giorno. Un paese
dove 5 studenti sono arrestati per rapina per non avere pagato 500
fotocopie. Un paese dove gli immigrati sono soggetti a leggi speciali,
con carceri speciali, extragiudiziali come CPT e CIE, continuamente
vessati nei loro diritti ed affetti, forza lavoro da sfruttare
attraverso il ricatto. Un paese dove immigrati, omosessuali e trans
sono vittime continuamente di aggressioni fasciste. Dove il ruolo della
donna è relegato tra la "velina" e la brava casalinga.
Non può stupire quindi che si legalizzino le ronde dei "cittadini" e
che i nuovi gruppi fascisti siano protetti e finanziati in tutta
Italia, usati nel tentativo di intercettare consenso e disagio tra i
giovani e nei quartieri popolari.


Questo sta accadendo anche in Toscana: 7 persone arrestate tra
Pistoia e Livorno per i danneggiamenti della sede di Casapound Pistoia,
1 ragazzo arrestato per aver messo un petardo a Firenze ed 11
antifascisti accusati di tentata rissa perquisiti con cani
antiesplosivo e costretti al prelievo del DNA semplicemente per aver
risposto ad una chiamata d´aiuto di una ragazza minacciata da un gruppo
di neofascisti. Appare chiara la strumentalizzazione di queste
operazioni di Procure e polizie toscane, in cui si continua a costruire
teoremi, usando categorie come quella del terrorismo per isolare e
indicare al pubblico disprezzo compagni antifascisti e militanti
politici, per ridurre al silenzio tutto un movimento forte e radicato,
garantendo invece legittimità, soldi e agibilità a gruppuscoli
fascisti. Una regione in cui 90 militari dell´Arma fanno irruzione
nelle case occupate dal Movimento di Lotta per la Casa dove vivono
rifugiati politici ed immigrati, spaccando tutto e denunciando gli
abitanti con il solo scopo intimidatorio, mentre in galera vengono
lasciati morire ragazzi come Yassin, 17 anni, suicida a Firenze nel
carcere minorile. Dove altri ragazzi 17enni sono invece colpiti da
denunce, avvisi orali, intimidazioni per frenarne l´impegno e
l´attività politica.
Una regione dove però esiste ancora un tessuto sociale e popolare
antifascista ed antirazzista, che rifiuta i fascisti, che rifiuta i
CIE, che parla di unità oltre i colori della pelle, dove le
mobilitazioni per la libertà degli antifascisti arrestati sono
partecipate e diffuse.
Il 12 dicembre la Toscana antifascista ed antirazzista sarà in piazza
perché di fronte a tutto questo non si può più stare in silenzio!!!!


Saremo in piazza contro arresti, perquisizioni, inchieste e teoremi,
per la libertà delle persone arrestate, per dire che continueremo le
nostre lotte sul territorio, nelle scuole e nei posti di lavoro e
contro la costruzione di un CIE in Toscana; saremo in piazza perché per
noi sicurezza significa un posto di lavoro sicuro, una casa per tutti,
una scuola pubblica, per rafforzare reti e relazioni sociali capaci di
rispondere alla gravità di quanto sta accadendo.


12 DICEMBRE 2009 MANIFESTAZIONE REGIONALE
ORE 15.30 Piazza San Marco – Firenze


TOSCANA ANTIFASCISTA

Posted in Repressione.


Riunione anarchica toscana sulla repressione il 6 novembre a Firenze

 6 DICEMBRE (domenica)

a partire dalle ore 12

al "circolino anarchico"

via dei conciatori 2 Firenze.


 

è convocata una riunione toscana anarchica,

per discutere della Repressione

in atto in Toscana,

sulle iniziative in futuro.

Posted in Iniziative.


Sabato 28 presidio informativo contro la repressione

Il Collettivo Anarchico
Libertario di Livorno organizzerà per sabato 28 novembre e sabato 5
dicembre dei presidi in P.zza Grande contro la repressione, per la
liberazione degli arrestati di Pistoia, anche in vista del corteo
contro il fascismo e la repressione che si terrà a Firenze il 12
dicembre.

Domani
saremo in P.zza Grande dalle ore 16:30 con stampa, striscioni e
volantini. Segue il testo del volantino che sarà distribuito.

 

 

LIBERTA’
PER I COMPAGNI ARRESTATI!


Sono
ancora agli arresti le persone accusate di aver danneggiato una sede
fascista a Pistoia.

Sono
4 livornesi e 2 Pistoiesi ai domiciliari ed un giovane di Colle Val
d’Elsa in carcere.

 

Contro queste persone
, che al momento dei fatti stavano partecipando ad una assemblea, la
Questura di Pistoia ha scatenato una vera e propria operazione
repressiva.


Segue
un breve riassunto dei fatti:

-L’11
ottobre scorso, a Pistoia, si svolge, in un circolo ARCI, una
assemblea contro le ronde, alla quale partecipano persone da diverse
località della toscana.


-Nel
pomeriggio dello stesso giorno viene danneggiata la sede di un
circolo neofascista, all’interno c’era anche un consigliere comunale
del PDL di Pistoia.


-La
Questura di Pistoia, non riuscendo a trovare i responsabili dei
fatti, scatena subito un’operazione repressiva.


-Tre
ore dopo i fatti in questione, le “forze dell’ordine” fanno
irruzione nel circolo ARCI, interrompendo l’assemblea in corso,
identificando tutti i presenti ed effettuando perquisizioni che non
fanno emergere alcun rapporto tra i presenti ed i danneggiamenti alla
sede fascista.


-Ciò
nonostante, tutti i presenti vengono portati in Questura per
accertamenti, dove rimarranno tutta la notte mentre fuori avrà luogo
un presidio per l’immediato rilascio dei fermati.


-All’alba
del 12 ottobre sono 9 le persone denunciate. Gli arrestati, che
inizialmente erano 3, dopo quasi un mese salgono a 7, delle quali 6
ai domiciliari ed una in carcere. Sette persone private della propria
libertà per reati che non hanno mai commesso.


-Immediatamente,
in tutta la regione, si sono svolte mobilitazioni in tutta la
regione. Ci sono state, a diversi livelli, iniziative di solidarietà
a favore della liberazione degli arrestati, contro l’ennesima
operazione repressiva nei confronti di chi lotta.


Questi
gravi fatti si inseriscono in un più ampio quadro nazionale, che
vede una repressione sempre più dura nei confronti di tutte quelle
forze che lottano sul proprio territorio contro lo sfruttamento e
contro una società sempre più autoritaria e xenofoba.

Ogni giorno ci giungono
notizie che confermano questa situazione politica e sociale. Basti
pensare alla repressione delle lotte operaie, con la polizia che
carica i lavoratori, con i padroni che usano polizia privata per
sgomberare con la forza gli stabilimenti occupati e minacciare gli
operai. Basti pensare a Firenze dove si perseguitano gli
antifascisti, gli studenti, gli immigrati e gli occupanti di case,
dove le autorità vorrebbero sgomberare gli spazi liberati. Basti
pensare a Milano dove 5 studenti sono stati denunciati per rapina
perché non avevano pagato 500 fotocopie. Basti pensare alla
condizione della popolazione immigrata, ridotta a forza lavoro da
sfruttare attraverso il ricatto, costretta a subire discriminazioni e
vessazioni istituzionalizzate da vere e proprie leggi speciali.

Per
dare una risposta a questa situazione, è stata indetta da numerose
realtà della toscana una mobilitazione per sabato 12 dicembre a
Firenze. Saremo in piazza anche noi, a quarant’anni dalla strage
impunita di Piazza Fontana, per la liberazione degli arrestati ed il
ritiro delle denunce per i fatti di Pistoia, contro la generale
stretta repressiva.


TUTTI
LIBERI SUBITO!

Non
c’è sbirro non c’è fascio che ci possa piegar mai”

Collettivo
Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it
– http://collettivoanarchico.noblogs.org/

 

 

Posted in Iniziative.


Scontri a Torino: calci e pugni tra politici mafiosi del Pdl e studenti

Posted in Scuola/Università.


Alcoa/ Alta tensione a Portovesme “sequestrata” la fabbrica

da: http://www.apcom.net/newscronaca/20091120_214800_3d845f8_76746.html

21:48 – CRONACA- 20 NOV 2009

Alcoa/ Alta tensione a Portovesme "sequestrata" la fabbrica
 
video di reivendicazione da cui è tratta l’immagine:

http://www.youtube.com/watch?v=_ZVFEjNHqjQ&feature=player_embedded


Rivendicazione video: presi i manager, ma Cgil frena:sono con noi


Milano, 20 nov. (Apcom) –
Una giornata di alta
tensione alla Alcoa di Portovesme, in provincia di Carbonia Iglesias,
dopo che la multinazionale dell’alluminio ha deciso di sospendere la
produzione nei due stabilimenti italiani, quello in Sardegna e quello
di Fusina in Veneto. L’azienda di Pittsburgh ha reagito così alla
decisione della Commissione europea che ha chiesto di restituire gli
aiuti ricevuti sul prezzo dell’elettricità. La notizia, ha fatto sapere
la Cgil Sarda, è arrivata improvvisa e inattesa e, come ha spiegato il
segretario regionale Enzo Costa, "Con una notizia come quella la
fabbrica si ferma".
Gli operai si sono subito riuniti in assemblea e la tensione è salita
al massimo quando i lavoratori hanno deciso di "sequestrare" lo
stabilimento e quindi è stato diffuso un video nel quale due uomini con
il volto coperto hanno rivendicato l’azione. "Abbiamo sequestrato lo
stabilimento con tutti i dirigenti dentro – hanno detto – la
dichiarazione dell’Alcoa che chiude gli stabilimenti non può essere
messa in atto. Togliamo il sequestro solamente dopo che l’Alcoa toglie
la dichiarazione". Con il passare delle ore la situazione è andata
tranquillizandosi e la Cgil ha ribadito che "non c’è nessun sequestro,
i dirigenti sono rimasti di loro iniziativa, è una decisione che
riguarda tutti e che ha sorpreso tutti. Domani mattina alle 9 – ha
spiegato Costa – ci sarà un’assemblea aperta a tutte le associazioni
del territorio e ci sarà un’analisi della situazione meno a caldo. La
decisione di chiudere lo stabilimento sindacalmente è da respingere".
Il problema, oltre che i lavoratori della Alcoa, riguarda l’intera
regione sarda del Sulcis dove, hanno sottolineato dalla Cisl, la
situazione "è disperata". "A Portovesme – ha spiegato il sindacalista
Rino Barca – lavorano circa 1000 unità, circa 2mila con l’indotto,
senza considerare la situazione di un territorio marcato dalla
disoccupazione, per noi l’Alcoa è come la Fiat a Torino. Le fabbriche
avevano dato un impulso a questo territorio dopo la chiusura delle
miniere. Che la fabbrica chiuda è un disastro".
Anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è
intervenuto sulla vicenda: "Questo è il momento della fermezza, ma
anche del massimo senso di responsabilità da parte di tutti. Fare ora
qualcosa di diverso potrebbe mettere a rischio qualche migliaio di
posti di lavoro". Per il governatore "l’unico obiettivo che tutti
perseguiamo è la piena operatività dell’impianto e il mantenimento dei
livelli occupazionali, precondizione per un rilancio dell’intero polo
dell’alluminio". In attesa degli sviluppi, a partire dall’assemblea di
domani, la Alcoa avrebbe deciso di non fare nulla per 15 giorni. Ma la
mobilitazione dei lavoratori non si ferma.

 

Posted in Lavoro.