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Livorno 1903 – 1933: “Qualcuno guastò la festa”

Venerdì 6 dicembre ore 17:30

presso la Federazione Anarchica Livornese

in Via degli Asili 33, Livorno

Livorno 1903-1933: “Qualcuno guastò la festa”
UN TRENTENNIO DI AZIONE DIRETTA
Augusto Consani: anarchico, sindacalista, ardito del popolo

interverrà: Marco Rossi

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Da voi soli, sì da voi soli, o lavoratori, dipende la vostra emancipazione a mezzo di quell’azione diretta, che, scevra da ogni pregiudizio, abbatte qualunque tirannide e affratella tutti i lavoratori in una grande famiglia di liberi e di uguali.”
(Augusto Consani, 1908)

La storia delle lotte sociali e del sovversivismo livornese è storia di uomini e donne che si sono rivoltati non solo contro lo sfruttamento padronale, ma soprattutto contro la sottomissione della classe lavoratrice al potere dominante.
Donne e uomini che hanno rovesciato l’idea stessa di “classi subalterne”, dando vita a movimenti, lotte ed esperienze che rivoluzionavano da subito l’ordine del capitale, il dominio culturale della borghesia e la morale clericale.
Uno di questi protagonisti, di primissimo piano, è Augusto Consani (1883-1953): redattore di giornali libertari, sindacalista rivoluzionario, militante anarchico della Unione Anarchica Italiana, segretario della Camera del lavoro dell’Unione Sindacale Italiana, comandante degli Arditi del Popolo, oppositore e nemico del regime fascista. Attraverso la sua vita agra, in conflitto permanente con lo Stato, è possibile ripercorrere gli anni salienti della guerra sociale a Livorno: dagli scioperi dell’anteguerra all’occupazione delle fabbriche, dalle barricate antifasciste alla clandestinità.

A sessant’anni dalla sua scomparsa, ne parliamo assieme, per riprenderci la memoria collettiva di una città libera e ribelle.

 

 

Federazione Anarchica Livornese

Collettivo Anarchico Libertario

 

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CORTEO ANTIFASCISTA A CARRARA

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La Rivoluzione a fumetti: “La Rivoluzione russa in Ucraina. La vita di Nestor Makhno”

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All’interno della seconda edizione di COMBAT COMICS
presso il Teatrofficina Refugio

DOMENICA 1 DICEMBRE 0RE 19

LA RIVOLUZIONE A FUMETTI
“La Rivoluzione russa in Ucraina. La vita di Nestor Makhno”
di Jean Pierre Ducret

Presentano:

Tiziano Antonelli
(Federazione Anarchica Livornese)
E i compagni della Biblioteca Archivio Germinal di Carrara che hanno curato l’edizione italiana: Siro Nicolazzi e Riccardo Villari.

Dalle 19:00 alle 20:30 presso il Teatrofficina Refugio
sugli Scali del Refugio 8, Livorno

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INIZIATIVA-DIBATTITO: SOLIDARIETA’ CON IL MOVIMENTO NO MUOS

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Venerdì 29 novembre
presso la Federazione Anarchica Livornese
in Via degli Asili 33

ore 17:30
iniziativa/dibattito

Solidarietà con il movimento No-Muos
Interverrà il compagno Pippo Gurrieri, della Federazione Anarchica Siciliana, attivo nel Coordinamento NO-MUOS.

ore 20:30
apericena

a seguire
proiezione del video: “Come il fuoco sotto la brace”
sull’esperienza del movimento NO-MUOS a Niscemi

SOLIDARIETA’ AL MOVIMENTO NO MUOS!
Gli anarchici sostengono la lotta contro il MUOS

Il MUOS è un nuovo sistema satellitare di comunicazioni, sviluppato dal Dipartimento della Difesa statunitense, che servirà al collegamento di forze militari USA terrestri, aeree e navali in ogni parte del mondo. Il progetto prevede il lancio di quattro satelliti e la costruzione di quattro basi a terra, una di queste a Niscemi, in Sicilia. Da mesi un ampio movimento popolare porta avanti con decisione la lotta contro questa ennesima base di guerra.

La costruzione del trasmettitore, da parte della Marina USA, devasta un parco naturale, mentre l’eventuale attività del trasmettitore aumenterà il livello di emissioni elettromagnetiche estremamente nocive per la salute.

La costruzione di questo terminale confermerebbe ancora il ruolo della Sicilia come colonia militare e come nodo strategico per gli interventi di aggressione nel mediterraneo, come del resto già avviene da tempo con le numerose basi statunitensi, Sigonella e Augusta in testa, e con l’aeroporto militare di Trapani Birgi. La base MUOS porterà guerra, inquinamento e danni alla salute, militarizzazione del territorio e repressione, più soldi e potere alla mafia.

No al militarismo!

Sostenere il movimento No MUOS significa anche rilanciare la lotta contro il militarismo, la lotta per la riconversione dell’industria bellica, contro le spese militari, contro ogni guerra, contro le nuove installazioni militari. Significa lottare contro le politiche che attaccano la libertà e le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. La militarizzazione è lo strumento usato dal governo per imporre le politiche di austerità, la repressione dei movimenti di lotta passa ormai anche dall’impiego dell’esercito, come nel caso della Val di Susa, dove centinaia di soldati, assieme alle forze dell’ordine, occupano la valle in cui da vent’anni la popolazione si oppone alla costruzione della TAV.

I governanti si arrogano il diritto di decidere sulle nostre vite e sull’ambiente in cui viviamo: dal Nord al Sud, il movimento No TAV ed il movimento No MUOS ci mostrano come l’azione diretta e l’autorganizzazione delle popolazioni siano gli unici strumenti per fermare la devastazione ambientale ed i piani di guerra!

Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese

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23/11 ore 17 Piazza Grande: Presidio antimilitarista in solidarietà con la lotta NO MUOS

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Livorno 23/11

ore 17 in Piazza Grande (angolo via Pieroni)

 presidio informativo antimilitarista e in solidarietà al movimento NO-MUOS

 

Gli anarchici sostengono la lotta contro il MUOS

Il MUOS è un nuovo sistema satellitare di comunicazioni, sviluppato dal Dipartimento della Difesa statunitense, che servirà al collegamento di forze militari USA terrestri, aeree e navali in ogni parte del mondo. Il progetto prevede il lancio di quattro satelliti e la costruzione di quattro basi a terra, una di queste a Niscemi, in Sicilia. Da mesi un ampio movimento popolare porta avanti con decisione la lotta contro questa ennesima base di guerra.

La costruzione del trasmettitore, da parte della Marina USA, devasta un parco naturale, mentre l’eventuale attività del trasmettitore aumenterà il livello di emissioni elettromagnetiche estremamente nocive per la salute.

La costruzione di questo terminale confermerebbe ancora il ruolo della Sicilia come colonia militare e come nodo strategico per gli interventi di aggressione nel mediterraneo, come del resto già avviene da tempo con le numerose basi statunitensi, Sigonella e Augusta in testa, e con l’aeroporto militare di Trapani Birgi. La base MUOS porterà guerra, inquinamento e danni alla salute, militarizzazione del territorio e repressione, più soldi e potere alla mafia.

No al militarismo!

Sostenere il movimento No MUOS significa anche rilanciare la lotta contro il militarismo, la lotta per la riconversione dell’industria bellica, contro le spese militari, contro ogni guerra, contro le nuove installazioni militari. Significa lottare contro le politiche che attaccano la libertà e le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. La militarizzazione è lo strumento usato dal governo per imporre le politiche di austerità, la repressione dei movimenti di lotta passa ormai anche dall’impiego dell’esercito, come nel caso della Val di Susa, dove centinaia di soldati, assieme alle forze dell’ordine, occupano la valle in cui da vent’anni la popolazione si oppone alla costruzione della TAV.

 

I governanti si arrogano il diritto di decidere sulle nostre vite e sull’ambiente in cui viviamo: dal Nord al Sud, il movimento No TAV ed il movimento No MUOS ci mostrano come l’azione diretta e l’autorganizzazione delle popolazioni siano gli unici strumenti per fermare la devastazione ambientale ed i piani di guerra!

Venerdì 29 novembre

presso la Federazione Anarchica Livornese

in Via degli Asili 33

ore 17:30

iniziativa/dibattito

Solidarietà con il movimento No-Muos

Interverrà  il compagno Pippo Gurrieri, della Federazione Anarchica Siciliana, attivo nel Coordinamento NO-MUOS.

 

ore 20:30

apericena

 

a seguire

proiezione del video: “Come il fuoco sotto la brace”

sull’esperienza del movimento NO-MUOS a Niscemi

 

Federazione Anarchica Livornese

Collettivo Anarchico Libertario

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Venerdì 15 ore 21.00 Circ.4: Incontro pubblico sulle acque nucleari del Cisam

da senzasoste.it

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La proprietà è il problema, l’anarchia la soluzione

Da “Umanità Nova” n.33, del 3 novembre 2013

Puoi acquistare il nuovo numero del settimanale anarchico presso le edicole di Piazza Garibaldi, Piazza Damiano Chiesa e di Piazza Grande (angolo Bar Sole), presso l’edicola Dharma Viale di Antignano 110, la Libreria Belforte in Via della Madonna e presso la sede della Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33 (apertura ogni giovedì dalle 18 alle 20).

La proprietà è il problema,

l’anarchia la soluzione

La questione delle abitazioni

Gli sfratti esecutivi, il dramma dei senza casa, le occupazioni abitative sono i temi portati in piazza a Roma sabato 19 ottobre.

In piazza sono sfilati donne e uomini che vivono situazioni al limite della sopravvivenza, gettati fuori dalle proprie case, dai posti di lavoro, per i quali è un’offesa l’esibizione dell’opulenza fatta dai privilegiati, dalle classi dominanti, da chi continua ad arricchirsi alle loro spalle con la scusa della crisi. Su ognuna di queste persone il capitale stampa il timbro di insolvibile, improduttivo, non occupabile. E, attorno a loro, una pletora di politici, sindacalisti, uomini di governo che cercano di usare la loro rabbia per i propri fini di organizzazione.
L’incontro che ne è seguito, fra i movimenti per la casa e il ministro Lupi, dopo un’”acampada” che è stata definita a scadenza, come una mozzarella, ha mostrato ancora una volta l’incapacità delle trattative non dico a risolvere, ma neanche a mettere in piedi quei palliativi richiesti dai movimenti. L’incontro ha nuovamente mostrato l’assoluta sordità del Governo ad ogni sofferenza che vivono i ceti popolari; una sordità che stride se messa a confronto con la rapidità con cui si mette mano al pubblico erario per soddisfare gli appetiti della Chiesa, dei militari, delle grandi aziende e delle banche.
In realtà, la pratica di ogni giorno dimostra come sarebbe possibile, e facile, risolvere il problema della casa. Le occupazioni mostrano una realtà di immobili pubblici e privati abbandonati al degrado che, con le occupazioni e l’autogestione, tornano ad ospitare i cittadini sfrattati dalla società dello Stato e della proprietà privata.
La questione delle abitazioni dimostra che è la proprietà privata la principale causa del dramma delle abitazioni. Lo dimostra sia quando l’inquilino viene sfrattato dal padrone di casa, sia quando la rendita fondiaria e immobiliare assegna alle abitazioni un valore artificiale a seconda della loro localizzazione.
Il fatto che la classe operaia viva per lo più in abitazioni scadenti, strapiene e malsane è una condizione comune a tutte le classi oppresse d’ogni tempo. Per mettere fine a questa penuria di abitazioni, non vi è che un mezzo: abolire la proprietà privata e così eliminare lo sfruttamento e l’oppressione della classe lavoratrice da parte della classe dominante, e mettere le abitazioni a disposizione della collettività. Oggi assistiamo ad un particolare acutizzarsi delle già cattive condizioni abitative dei lavoratori, provocato dall’impossibilità di pagare i mutui delle proprie abitazioni, dall’improvviso afflusso demografico verso le grandi città; da qui l’aumento degli sfratti (gli sfratti esecutivi sono 125 mila in tutta Italia) e la penuria di case popolari.
Dove fallisce lo Stato, subentra l’azione diretta. Gli anarchici sono presenti in questo movimento, come in ogni realtà in lotta contro le sofferenze prodotte dalla società attuale, ma quello che voglio metter in evidenza è l’anarchia messa in pratica anche da chi anarchico non è, perché non la conosce o perché la combatte, perché rimane ancorato ad un’ideologia autoritaria.
C’è un bel dire, ma oggi le occupazioni rappresentano la soluzione immediata, possibile, facile appunto, di un dramma che vivono centinaia di migliaia di famiglie. E’ una soluzione che nega la proprietà privata dell’abitazione, è una soluzione che nega il compromesso, che nega la trattativa con il governo, locale o nazionale. E’ una soluzione che nega il metodo democratico, nella misura in cui la democrazia si basa appunto sulla proprietà privata, e nella misura in cui chi vive i drammi provocati dalla divisione in classi della società, non aspetta il pronunciamento di una maggioranza.
Uno dei tormentoni che i post-anarchici usano per criticare l’anarchismo è che sarebbe ideologico, incapace di confrontarsi con la realtà. Proprio la realtà del dramma della casa dimostra che i bersagli dell’anarchismo, la proprietà privata, il governo, sono le cause di questo dramma, mentre l’azione spontanea delle occupazioni dimostra che la pratica dell’anarchismo è l’unica capace di risolvere i problemi delle masse popolari. Ancora una volta i loro sofismi dottrinari vengono sconfitti dall’azione spontanea delle masse, che si orienta spontaneamente verso l’anarchismo comunista e rivoluzionario.
Ma questa lotta non è confinata solo nei libri o nell’azione spontanea delle masse. Gli anarchici da sempre si sono battuti per risolvere concretamente i problemi degli sfruttati, a partire dal problema della casa.
In ogni paese gli anarchici si sono organizzati per combattere gli sfratti, per rispondere con le occupazioni alla violenza della proprietà privata e dei suoi guardiani in divisa.
Un esempio significativo è quanto è avvenuto in Russia all’indomani della rivoluzione: mentre le altre sette socialiste, bolscevichi compresi, si preoccupavano di difendere la proprietà privata e raccomandavano ai soviet di attendere le decisioni di un futuro governo, più o meno rivoluzionario, gli anarchici mettevano in pratica i principi della rivoluzione, occupando le abitazioni sfitte, espropriando le ville e i grandi appartamenti dell’aristocrazia, dei capitalisti e dell’alta burocrazia zarista, e dividendoli fra i senza casa e chi abitava in condizioni disagiate. Di fronte al diffondersi delle occupazioni, e alla simpatia che ne veniva agli anarchici, il governo provvisorio bolscevico, dopo aver tentato invano di fare appello alla disciplina, è stato costretto a far propria questa pratica, ingabbiandola poi in una ragnatela burocratica. Questo atteggiamento dei bolscevichi non nasceva da una particolare cattiveria, da un particolare autoritarismo di quella formazione politica, ma era già scritto nei principi dei fondatori del marxismo.
Federico Engels si è occupato più volte della questione delle abitazioni; a lui si deve sia la descrizione delle condizioni materiali in cui viveva la classe operaia dell’Ottocento, sia l’analisi della cause capitalistiche della penuria delle abitazioni, sia la critica dei palliativi piccolo-borghesi; ma quando dalla critica si tratta di scendere alla soluzione pratica, tutta la sua scienza si risolve in queste semplici frasi: “già fin d’ora nelle grandi città esistono edifici destinati ad abitazioni in numero sufficiente per rimediare, con un uso razionale delle medesime, ad ogni reale “penuria” d’abitazioni. Ciò, naturalmente, può avvenire solo mediante l’esproprio dei proprietari attuali, ovvero assegnando le loro case ai lavoratori senza tetto o oltremodo sovraffollati nelle loro abitazioni attuali; non appena il proletariato avrà conquistato il potere politico, un simile provvedimento, imposto dal pubblico bene, sarà facilmente attuato, al pari di altri espropri e di altre assegnazioni compiute dallo Stato medesimo.” (F. Engels “La questione delle abitazioni”).
Il nostro teorico individua sì che “già fin d’ora” esistono abitazioni sufficienti; riconosce necessario l’esproprio dei proprietari attuali, ma lo rimanda a “non appena” il proletariato avrà conquistato il potere politico; e scrive queste cose nel 1872! Quanto è lungo questo “non appena”? Chi se la sente di proporre agli sfrattati, ai senza casa di aspettare la conquista del potere politico e ai mirabolanti decreti del governo operaio, per dar corso alle occupazioni, all’esproprio di fatto degli attuali proprietari, alla messa in discussione della proprietà privata?

Tiziano Antonelli

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Perquisizioni Ex Mutua Occupata: Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

da senzasoste.it

Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

Martedì 5 novembre un numero spropositato di agenti di polizia e carabinieri hanno fatto irruzione all’interno dell’ex Usl occupata in Via Ernesto Rossi.
Un’operazione mai vista in città che ha interessato circa 100 poliziotti, vigili urbani, tecnici dell’Usl e vigili del fuoco e che ha visto un intero quartiere militarizzato per diverse ore.
La struttura, famiglie comprese, e stata tenuta in ostaggio fino alle 13.
L’ex Usl è diventatati in solo un anno una delle strutture più attive in città. Una sperimentazione di lotta e autogestione dal basso che non ha precedenti.
Oltre ad ospitare 14 famiglie sfrattate lo scorso anno per morosità incolpevole all’interno è nato un centro riuso e riciclo , progettato insieme ai consulenti del comune di Capannori, un piccolo mercatino dell’usato, un ostello della gioventù che ha ospitato numerosi turisti anche stranieri e un consultorio medico popolare che con l’ausilio di professionisti qualificati cerca di sopperire alle mancanze di una sanità sempre più privatizzata ed assente.
La procura e le forze dell’ordine hanno deciso di mettere a tacere con la forza questa importante esperienza di lotta e solidarietà.
Per questo motivo chiediamo la solidarietà di tutti i cittadini e le cittadine livornesi e non, che in questi mesi hanno frequentato la struttura e hanno avuto modo di apprezzare il nostro lavoro. Chiediamo la solidarietà a tutti i cittadini a cui stanno a cuore la sorti della nostra città.

Perché il comune si faccia avanti chiedendo il comodato gratuito per la struttura

Perché esistono decine di immobili sfitti ,anche comunali, che potrebbero essere riutilizzati per scopi sociali e abitativi.

Perché invece di spendere migliaia di euro in operazioni “di guerra” come quelle di martedì si lavori contro la disoccupazione e per il reddito garantito. Si porti avanti una vera politica abitativa e contro le inutili speculazioni.

Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

Comitato diritto all’abitare Ex Caserma Occupata
Comitato Livornese disoccupati e precari
Centro riuso e riciclo
Ostello della gioventù autogestito
Consultorio medico popolare
Exmutua Occupata Livorno
Bsa Toscana Livorno

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Perquisizioni all’Ex Mutua Occupata – Comunicato di solidarietà

La  Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario esprimono piena solidarietà alle compagne ed ai compagni della Ex Caserma Occupata e alle famiglie occupanti i locali di via Ernesto Rossi.
La perquisizione effettuata martedì 5 novembre nei locali della ex ASL, con un incredibile dispiegamento di forze di polizia e con la militarizzazione di varie strade centrali, rappresenta un fatto gravissimo. Attraverso un simile intervento si è voluto criminalizzare un’esperienza concreta di risposta alla crisi, svincolata da canali istituzionali, e un’azione collettiva che cerca soluzioni immediate all’emergenza abitativa in città. Ben sedici sono le denunce scattate contro chi porta avanti questa lotta ed ha occupato e aperto a tutti una struttura abbandonata, ma evidentemente oggetto di piani speculativi che non devono trovare intralci.
Quest’ultima manovra repressiva si va ad aggiungere a molte altre: ricordiamo le denunce per i cosiddetti “fatti della prefettura”, che furono preceduti dalle selvagge cariche poliziesche in Piazza Cavour, i decreti penali di condanna per l’occupazione e temporanea della Fortezza, le molte denunce ed i processi in corso relativi a semplici manifestazioni.
Nel caso di via Ernesto Rossi l’intervento è risultato ancora più odioso in quanto, oltre a colpire chi si impegna sul piano politico, si è voluto sconvolgere con una brutale perquisizione e con azioni intimidatorie il precario equilibrio di famiglie sfrattate e senza casa.
In un contesto nazionale in cui l’emergenza abitativa è sempre più grave, Livorno si presenta come la capitale degli sfratti, vantando il più alto numero di sfratti in rapporto alle famiglie che abitano in affitto.
La pratica di ogni giorno dimostra come sarebbe possibile, e facile, risolvere il problema della casa. Le occupazioni mostrano una realtà di immobili pubblici e privati abbandonati al degrado che, proprio attraverso la pratica dell’occupazione e dell’autogestione, tornano ad ospitare coloro che vengono sfrattati dalla società dominata dallo Stato e dalla proprietà privata.
È  la proprietà privata la principale causa del dramma delle abitazioni.
La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario sostengono le iniziative di protesta contro questa grave operazione di polizia e chiedono l’immediato ritiro delle denunce.
Federazione Anarchica Livornese
cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

 

 

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Ex mutua occupata: dopo la perquisizione corteo in città e poi in Comune

da senzasoste.it

 

Dopo il presidio di questa mattina durante la perquisizione è stato fatto un appello di ritrovo alle ore 16 sotto la ex mutua occupata. Poi un corteo non autorizzato ha attraversato la città fino al Comune dove i manifestanti si sono piazzati nella zona del salone consiliare a chiedere spiegazioni a sindaco e assessori. In particolare l’attenzione è stata rivolta verso Gulì e Picchi.

Foto e video della giornata

ex mutua corteo via cairoli

Il comunicato della Ex Caserma

Da stamani presso l’edificio occupato in via Ernesto Rossi, l’ex mutua di cui l’Asl sarebbe proprietaria, sono in corso perquisizioni a tappeto, sia nelle abitazioni che nei luoghi, sempre interni alla struttura, in cui sono organizzati i progetti sul reddito, come l’ostello ed il centro di riciclo e riuso.

La perquisizione è stata accompagnata da uno spiegamento inspiegabile di forze dell’ordine, tale da lasciare intendere la volontà di procedere verso uno sgombero dell’edificio. Oltre ai progetti sul reddito, la struttura dà asilo ad almeno 14 famiglie per un totale di circa 50 persone.

Le ragioni di questa prepotenza sono sicuramente politiche ed è facile supporre quale volontà si nasconda dietro l’intervento delle forze dell’ordine e militari. Il Partito Democratico livornese, realtà politica che ormai fa fatica a coprire alla città le proprie mille insufficienze e malefatte, ha deciso di favorire un intervento mirato a colpire l’Ex Caserma, dato che questa negli ultimi due anni si è proposta alla città come autentica forza di opposizione. Chi siano i mandanti è chiaro, poiché sta scritto negli ultimi due anni di politica cittadina chi siano i nemici. Un Pd indebolito e spaventato che reagisce in maniera isterica e prepotente.

Il centro di riciclo e riuso è stato un argomento molto discusso. Furono aperte anche delle trattative con le istituzioni, redatti dei progetti credibili presentati all’assessorato all’ambiente. Come sia meschina la politica di chi ci governa emerse però a trattativa in corso, quando venimmo sottoposti a ricatto dallo stesso assessore Gulì, che ci intimò di abbandonare una politica di opposizione, di sanare le ferite aperte magari durante l’estate con iniziative come la contestazione a Bruno Picchi, personaggio di dubbio spessore morale e per questo soggetto da parte del primo partito cittadino ad una difesa ad oltranza, tesa ad occultare le porcate realizzate nel corso degli ultimi mandati amministrativi dallo stesso. Evidentemente il destino di 14 famiglie interessa meno di una disputa capricciosa.

Ricordiamo come prima dell’occupazione della mensa sia stato organizzato un dibattito sul tema del reddito che vide la partecipazione di numerose forze politiche, con risultati soddisfacenti e convergenza di vedute. Ebbene questo è il momento di fare quadrato nel tentativo di isolare politicamente quei criminali che con il loro lavoro a perdere, in tutti questi anni, hanno causato la degradazione economica, sociale e politica del nostro territorio.

Invitiamo tutta la città a partecipare al percorso di resistenza che da questa mattina ha impegnato decine di persone presso la struttura di via Ernesto Rossi. L’appuntamento è per un presidio ad oltranza presso via ernesto rossi, angolo via fagioli, da ora fino a che le forze dell’ ordine non avranno abbandonato la struttura lasciando a vita pacifica gli occupanti. Noi resisteremo finchè non sarà pensata una soluzione alternativa, sia per le famiglie che per il centro di riciclo e riuso.

EX CASERMA OCCUPATA

Presidio ore 16 in via Ernesto Rossi (angolo via Fagiuoli)

***

ex mutua carabinieri

Gli aggiornamenti

Ore 11.45: Il presidio davanti all’ex mutua continua così come la perquisizione e la presenza di polizia e carabinieri. Nel pomeriggio ci saranno riunioni per valutare l’accaduto. Gli occupanti invitano tutti a raggiungere l’immobile di via Ernesto Rossi a portare solidarietà. La digos passerà il materiale fotografico e la documentazione sequestrata alla Procura, cioè al Pm Masini nemico giurato dei movimenti di lotta e di tutti coloro che non hanno una divisa. Sono state denunciate per occupazione 16 persone, 4 occupanti di casa e 12 militanti della ex caserma rei, secondo la Procura, di aver aiutato le famiglie ad entrare nella ex mutua un anno fa. L’ennesima denuncia per alcuni compagni che ormai si possono tranquillamente definire dei perseguitati politici. Naturalmente in tutto ciò c’è il placet politico dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore Picchi e del sindaco Cosimi. Presto vi aggiorneremo sulle iniziative che saranno intraprese.

Ore 9: E’ in corso una perquisizione alla ex mutua occupata di via Ernesto Rossi a Livorno. Polizia e Carabinieri con agenti antisommossa e camionette hanno bloccato la strada di accesso alla ex mutua. Al momento, secondo le dichiarazioni raccolte, sembrerebbe una perquisizione e non uno sgombero ma molti compagni sono già arrivati sul posto a portare solidarietà e a controllare cosa stia accadendo.

Ricordiamo che all’interno della ex mutua occupata vivono una decina di famiglie che erano rimaste senza casa, è stato allestito un centro di riuso e riciclo, un’ostello e un consultorio gratuito.

redazione 5 novembre 2013

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