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L’imperialismo dal volto umano

Da “Umanità Nova” n.31 del 20 ottobre 2013

Puoi acquistare il nuovo numero del settimanale anarchico presso le edicole di Piazza Garibaldi, Piazza Damiano Chiesa e di Piazza Grande (angolo Bar Sole), presso l’edicola Dharma Viale di Antignano 110, la Libreria Belforte in Via della Madonna e presso la sede della Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33 (apertura ogni giovedì dalle 18 alle 20).

Pagina 2

L’imperialismo dal volto umano.

Livorno 26 ottobre: scendiamo in piazza contro il militarismo e la guerra.

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha dichiarato che il governo italiano vuole “triplicare la nostra presenza, in termini di uomini e mezzi, nell’area sud del Mediterraneo, per una missione militare-umanitaria con lo scopo di contenere la crisi attuale dovuta in parte alla situazione di ‘non Stato’ in cui si trova la Libia”.

Un addetto stampa della Marina Militare, Alessandro Busonero, spiega che la Marina è pronta a fare la propria parte: “il capo di Stato Maggiore ha già disposto il rafforzamento del dispositivo che va avanti da venerdì scorso”.

La Marina Militare italiana dispone già di un’importante base in Sicilia, ad Augusta, seconda sul piano operativo solo a quella di Taranto; attualmente ospita il comando forze di pattugliamento. E’ curioso il fatto che le prime strutture della futura base navale risalgono al 1911-1912, al tempo della guerra di Libia.

Ma che ci combinano le navi da guerra, i cacciabombardieri e il Battaglione San Marco con l’emergenza profughi? Non sarebbe stato meglio allertare la Protezione Civile con le sue tende, i, prefabbricati, le cucine da campo? Non sarebbe stato meglio mandare rimorchiatori e navi-ospedale?

Probabilmente il governo intende difendere con la massima energia i “corridoi umanitari” invocati da tante anime belle e dagli antimperialisti a corrente alternata. Se l’Italia, cioè il governo e la Marina Militare, intende fare la propria parte nell’attuale emergenza umanitaria, ciò probabilmente vuol dire risolvere almeno una delle cause dell’emergenza stessa, che il ministro Mauro individua apertamente nell’attuale situazione libica.

Proprio in concomitanza con le ultime tragedie del mare, in Libia si è consumato l’ennesimo scacco per le potenze occidentali, con il rapimento del capo del governo fantoccio ad opera di milizie locali; è urgente, anche per garantire l’afflusso di petrolio e gas, ristabilire la situazione.

L’emergenza umanitaria.

Ecco che allora l’emergenza umanitaria offre l’alibi per un dispiegamento di forze da battaglia nel Canale di Sicilia, tratto di mare che separa la Sicilia dalle coste libiche, con aerei, navi da guerra e truppe da sbarco.

Il corridoio umanitario è una zona smilitarizzata, temporaneamente destinata a consentire il transito sicuro di aiuti umanitari, e/o rifugiati da una regione in crisi. Tale corridoio può anche essere associato a una zona chiusa al traffico aereo. Il concetto di corridoio umanitario si richiama alla risoluzione 45/100 delle Nazioni Unite, avente per oggetto l’assistenza umanitaria alle vittime dei disastri naturali e a situazioni d’emergenza similari; essa prevede il consenso e la collaborazione dello Stato interessato e degli Stati vicini nel caso in cui siano coinvolti nell’operazione umanitaria. Se si accetta il concetto che in Libia esiste una situazione di non-Stato, è evidente che il corridoio deve essere aperto dagli Stati vicini: ecco allora che si comprende il ruolo del San Marco, tenere aperta la porta del corridoio dalla parte della Libia.

D’altra parte, l’evoluzione del dibattito e della pratica all’interno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite porta a legittimare l’intervento umanitario, anche armato. Nel 1991, l’allora segretario generale dell’ONU Perez de Cuellar sottolineò, nel suo rapporto annuale all’Assemblea Generale, come la violazione sistematica e massiccia dei diritti umani mettesse in discussione il principio del non-intervento negli affari interni di uno Stato. Da allora non esiste guerra, non esiste aggressione imperialista che non sia giustificata con la violazione sistematica e massiccia di questo o quel diritto dell’uomo. E’ forse un caso che, anche nel caso dei massacri in Siria, si parli di “corridoi umanitari”?

Il consenso dei governi.

L’intervista doppia che si è svolta alla festa de “La Repubblica” a Mestre, e che ha coinvolto il presidente del consiglio Enrico Letta ed il presidente del parlamento europeo Martin Schulz, è stata l’occasione utilizzata dal premier italiano per lanciare la missione militare umanitaria nel Mediterraneo, come risposta al dramma dei naufragi. Ora, per quanto commosso sia Letta, per quanto drammatica sia la vicenda dei naufraghi, riesce difficile credere che in meno di due settimane si sia potuta organizzare una missione dal nulla, triplicando il numero degli aerei e delle navi precedentemente impegnati. E’ probabile che da tempo Governo e Stati maggiori avessero allo studio un’operazione nei confronti della Libia; che i recenti fatti di Tripoli l’abbiano resa necessaria, e la tragedia nel Mar Mediterraneo ne abbia dato la copertura ideologica.

Il presidente del parlamento europeo ha fatto una dichiarazione che suona come copertura alle avventure nel Mediterraneo: “In Europa assistiamo alla recrudescenza di partiti fascisti e movimenti nazisti e razzisti che vogliono mettere in crisi i nostri valori. L’Europa deve essere in grado di esportare questi diritti nelle altre parti del mondo per migliorare le loro condizioni. E ogni cittadino deve mobilitarsi contro i movimenti neo nazisti e razzisti in Europa”. Con questo intervento Schulz si guadagna il titolo di socialimperialista ad honorem, visto che mescola lotta al fascismo e missione civilizzatrice dell’Europa. Innanzi tutto nasconde il fatto che i “diritti” sono minati all’interno dell’Unione Europea dalla politica della Commissione, accettata supinamente dal Parlamento di cui Schulz è presidente; nasconde inoltre il fatto che l’Unione Europea, anziché farsi promotrice di diritti nelle altre parti del mondo, accetta le politiche di distruzione dei diritti portate avanti dall’amministrazione USA; infine fa propri i concetti dei peggiori guerrafondai, dei neoconservatori USA che hanno sempre accompagnato le loro aggressioni imperialiste con la fanfara dell’esportazione della democrazia.

Che cosa ci stanno preparando questi due furboni? L’unica cosa che mi sento di affermare è che ancora una volta si conferma la tesi secondo cui l’antifascismo legalitario e interclassista è il continuatore del fascismo.

La propaganda mediatica.

Il fatto che queste dichiarazioni del presidente del consiglio italiano e del presidente del parlamento europeo siano state fatte alla “Repubblica delle idee”, la festa periodica di “Repubblica”; che autore dell’intervista sia stato Ezio Mauro, è un altro segno della preparazione accurata che questa avventura ha avuto.

Anche al tempo della guerra di Libia i trusts dei siderurgici e dei produttori di armi, che sostenevano la guerra, avevano a libro paga politici e giornali, che mascheravano i reali motivi della guerra con frasi retoriche. Anche uno dei più importanti poeti, Giovanni Pascoli, si arruolò nel servizio propaganda dei guerrafondai e dei circoli militari. Non c’è da stupirsi se oggi Repubblica accompagna il suo ruolo di tribuna delle avventure militari di ScodinzoLetta con l’inutile raccolta di firme contro la Bossi-Fini: oggi le firme giacciono in qualche cassetto del Parlamento, mentre le navi da guerra incrociano al largo della Libia.

A proposito di ricorsi storici, è significativo che Eugenio Scalfari, nel suo editoriale pubblicato domenica 13 ottobre, tiri in ballo la questione della schiavitù, quella stessa schiavitù che fu agitata da Mussolini come scusa dell’aggressione italiana all’Etiopia. Chissà se la mano di Scalfari, che ha vissuto quegli anni ruggenti, non ha tremato pensando ad un tal paragone.

In piazza contro la guerra.

Sabato 26 ottobre saremo in piazza a Livorno, per dire no alla guerra, al militarismo, al fascismo e all’imperialismo.

Anche quest’anno si svolgerà la cerimonia che ricorda la battaglia di El Alamein, avvenuta in territorio egiziano durante la seconda guerra mondiale tra le truppe italo-tedesche e quelle anglo- americane e terminata con la sconfitta delle prime. La cerimonia è organizzata dalla Brigata paracadutisti Folgore, che prende il nome dalla divisione paracadutisti Folgore massacrata nella battaglia. E’ una cerimonia in cui non si pone minimamente la domanda su che cosa ci facessero italiani ed inglesi in Africa, sulle ragioni della Seconda Guerra Mondiale, sul tipo di mondo in cui vivremmo se ad El Alamein gli anglo-americani fossero stati sconfitti, se Hitler, Mussolini e il re-imperatore avessero vinto la guerra.

Si tratta di una cerimonia nostalgica, che celebra le attuali missioni di guerra e gli strumenti di morte a disposizione dei militari della Folgore; strumenti indispensabili nelle varie missioni “umanitarie”.

Gli anarchici livornesi sono stati tra i promotori, assieme ad altre realtà cittadine, della manifestazione di protesta; un vasto arco di forze si è raccolto dietro lo slogan “BASTA GUERRA! BASTA SPESE MILITARI! BASTA POLITICHE DI AUSTERITÀ! NO ALLA COMMEMORAZIONE DI EL ALAMEIN!”.

Occorre saldare la lotta antimperialista ed antimilitarista alla lotta contro le politiche di austerità, per evitare che quest’ultima da sola si trasformi in lotta per la spartizione dei sovraprofitti dell’imperialismo.

Perché le nostre tematiche caratterizzino ancora di più la manifestazione, invitiamo tutti a partecipare e a far partecipare alla manifestazione del 26 ottobre a Livorno: formiamo uno spezzone rosso e nero!

Tiziano Antonelli

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STASERA LUNEDÌ 21: ASSEMBLEA CITTADINA VERSO IL CORTEO NO EL ALAMEIN

da: senzasoste.it
LUNEDÌ 21 OTTOBRE
PRESSO LA CIRCOSCRIZIONE 4 (Via Mensasci)
ORE 21:00
ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA
Lunedì 21 ottobre, alle ore 21, presso la sala della Circorscrizione 4 in Via menasci si terrà un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza, per lanciare le due giornate di mobilitazione contro la guerra, le spese militari e la parata nostalgica di El Alamein. L’assemblea è organizzata dal Comitato 26 ottobre, promotore delle manifestazioni, nato dall’assemblea cittadina del 10 ottobre. Tutte le realtà interessate sono invitate ad aderire all’appello ed a partecipare alle iniziative.
BASTA GUERRA! BASTA SPESE MILITARI! BASTA POLITICHE DI AUSTERITÀ! NO ALLA COMMEMORAZIONE DI EL ALAMEIN!
Scendiamo in piazza contro la commemorazione di El Alamein. La celebrazione di una guerra passata, che giustifica le guerre del presente e prepara quelle di domani. La celebrazione della rapina quotidiana compiuta ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici per foraggiare l’apparato militare e per sostenere i profitti delle industrie di guerra.Anche quest’anno infatti la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà la battaglia fascista di El Alamein. Venerdì 25 ottobre si terrà in mattinata la celebrazione ufficiale all’interno della Caserma Vannucci, nel pomeriggio la Terrazza Mascagni sarà occupata da stand e mezzi militari per il solito sfoggio di armi e strumenti di morte. Nel 2010 e nel 2011 a Livorno, e nel 2012 a Pisa, delle partecipate manifestazioni hanno portato in piazza l’opposizione al militarismo, alla guerra, alle spese militari, ai tagli e ad ogni nostalgia fascista, contro gli attacchi alla scuola pubblica ed ai lavoratori.
Rispetto agli scorsi anni la situazione per le fasce più deboli e più povere della popolazione si è solo aggravata. La disoccupazione aumenta mentre per chi lavora diminuiscono salari e diritti. La concertazione e le manovre finanziarie del governo affondano sempre più le mani nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici. Con il ricatto del debito si impone a chi già è sfruttato di pagare sulla propria pelle il mantenimento dei privilegi della classe politica, di Confindustria e dei padroni, dell’esercito e dei settori militari.
Le spese per gli armamenti nel 2012 hanno raggiunto in Italia i 26,46 miliardi di euro.
L’aumento dell’IVA, che ammonta ad un miliardo di euro e peserà sulle tasche di lavoratori e disoccupati, servirà a pagare i 975 milioni di euro spesi dal governo per acquistare elicotteri, aerei, apparati elettronici per l’Esercito prodotti da aziende della holding Finmeccanica. Ci dicono che mancano quasi 330 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga in Toscana, ma il primo ottobre il Governo ha rifinanziato fino a dicembre tutte le missioni di guerrain cui i soldati italiani sono già impegnati. Intanto nuove guerre imperialiste sono sempre dietro l’angolo, come ci dimostrano l’intervento in Libia e in in Mali, e l’attuale crisi siriana.
Ma l’esercito italiano è impiegato anche sul suolo nazionale a scopo repressivo. Sono centinaia i militari che occupano la Val di Susa per reprimere un movimento popolare che da vent’anni si batte contro la costruzione della TAV. La militarizzazione dei territori passa anche per la costruzione di nuove basi di guerra. In Sicilia da mesi la popolazione sta lottando contro l’installazione della base MUOS, un sistema di telecomunicazioni della marina USA, che servirà a coordinare i nuovi interventi di guerra ed i bombardamenti dei droni statunitensi.Quindi la necessità di scendere in piazza quest’anno è ancora più forte, in quanto ci troviamo di fronte ad un duro attacco agli strati popolari, ai lavoratori, ai precari, agli studenti, ai disoccupati, ai pensionati, ai migranti. E vogliamo farlo costruendo una manifestazione che si inserisca nel più generale percorso di lotta contro la crisi imposta dai governi e dai padroni.Venerdì 25 ottobre presidio in Piazza Mazzini ore 16:30
Sabato 26 ottobre Manifestazione P.zza Garibaldi ore 15:30Comitato 26 ottobre
Finora hanno aderito all’appello: Unicobas, Unione Sindacale di Base, Centro Politico 1921, Collettivo Anarchico Libertario, Ex Caserma Occupata, Federazione Anarchica Livornese, Laboratorio SKA, Partito Comunista dei Lavoratori, Rivolta il Debito, Sinistra Anticapitalista

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Volantino: AZIONE DIRETTA E AUTOGESTIONE!

Testo del volantino distribuito al presidio itinerante di oggi

 

AZIONE DIRETTA E AUTOGESTIONE!
Il 15 ottobre è la giornata mondiale di lotta contro l’austerità. Le manovre di
“austerità” come i tagli nel settore dell’istruzione, della sanità, l’aumento delle spese
militari e la riduzione di diritti per i lavoratori, non sono una novità eslclusivamente
odierna. Queste politiche, propagandate dai governi come soluzioni alla crisi
economica mondiale, sono consolidate già da tempo come poliltiche d’attacco alle
classi sfruttate.

Le cosiddette politiche di “austerità”, vengono condivise a livello europeo con
responsabilità diretta dei governi che difendono gli interessi del potere economico
sia finanziariamente che politicamente. Questo avviene attraverso finanziamenti
diretti, con leggi specifiche, e con polizia e militari che difendono materialmente gli
interessi del padronato ad esempio reprimendo le lotte dei lavoratori e dei
movimenti popolari contro le nocività, il saccheggio dei territori e le grandi opere.

Questa è una giornata di mobilitazione che s’inserisce in una serie d’iniziative
nazionali ed in un percorso locale che può avviare un nuovo sviluppo di lotte e
battaglie sul territorio.
Riteniamo sia molto importante, in questo senso, creare dei reali percorsi
autogestionari in ogni contesto locale, aperti ed assembleari, che sviluppino
autonomamente pratiche di autogestione diretta ed esperienze di autogoverno.
È importante che i lavoratori si organizzino praticando l’azione
diretta, superando i meccanismi di delega e le trappole della
concertazione sindacale, per difendere le proprie libertà e conquistare
migliori condizioni di lavoro.
Bisogna organizzare reti solidali, strutture di mutuo appoggio, casse di
solidarietà e strumenti di sostegno autogestiti, autonomi dalle logiche
del profitto e dalle pratiche assistenziali caratteristiche dello Stato e
della Chiesa.
Come Collettivo riteniamo fondamentale che queste lotte si sviluppino
in una prospettiva rivoluzionaria di trasformazione sociale, di
autogestione dei mezzi di produzione, iniziando a preparare una
nuova e libera organizzazione della società.
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

revolution1

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Tutti in piazza contro le olitiche di austerità ed il saccheggio dei territori

OGGI MARTEDI’ 15/10 PRESIDIO ITINERANTE – ORE 18 PIAZZA XX SETTEMBRE

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STOP EL ALAMEIN: 25/10 PRESIDIO – 26/10 MANIFESTAZIONE

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BASTA GUERRA! BASTA SPESE MILITARI! BASTA POLITICHE DI AUSTERITÀ!
NO ALLA COMMEMORAZIONE DI EL ALAMEIN!
Scendiamo in piazza contro la commemorazione di El Alamein. La celebrazione di una guerra passata, che giustifica le guerre del presente e prepara quelle di domani. La celebrazione della rapina quotidiana compiuta ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici per foraggiare l’apparato militare e per sostenere i profitti delle industrie di guerra.
 
Anche quest’anno infatti la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà la battaglia fascista di El Alamein. Venerdì 25 ottobre si terrà in mattinata la celebrazione ufficiale all’interno della Caserma Vannucci, nel pomeriggio la Terrazza Mascagni sarà occupata da stand e mezzi militari per il solito sfoggio di armi e strumenti di morte.
Nel 2010 e nel 2011 a Livorno, e nel 2012 a Pisa, delle partecipate manifestazioni hanno portato in piazza l’opposizione al militarismo, alla guerra, alle spese militari, ai tagli e ad ogni nostalgia fascista, contro gli attacchi alla scuola pubblica ed ai lavoratori. Rispetto agli scorsi anni la situazione per le fasce più deboli e più povere della popolazione si è solo aggravata. La disoccupazione aumenta mentre per chi lavora diminuiscono salari e diritti. La concertazione e le manovre finanziarie del governo affondano sempre più le mani nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici. Con il ricatto del debito si impone a chi già è sfruttato di pagare sulla propria pelle il mantenimento dei privilegi della classe politica, di Confindustria e dei padroni, dell’esercito e dei settori militari.
Le spese per gli armamenti nel 2012 hanno raggiunto in Italia i 26,46 miliardi di euro. L’aumento dell’IVA, che ammonta ad un miliardo di euro e peserà sulle tasche di lavoratori e disoccupati, servirà a pagare i 975 milioni di euro spesi dal governo per acquistare elicotteri, aerei, apparati elettronici per l’Esercito prodotti da aziende della holding Finmeccanica.
Ci dicono che mancano quasi 330 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga in Toscana, ma il primo ottobre il Governo ha rifinanziato fino a dicembre tutte le missioni di guerra in cui i soldati italiani sono già impegnati. Intanto nuove guerre imperialiste sono sempre dietro l’angolo, come ci dimostrano l’intervento in Libia e in in Mali, e l’attuale crisi siriana.
Ma l’esercito italiano è impiegato anche sul suolo nazionale a scopo repressivo. Sono centinaia i militari che occupano la Val di Susa per reprimere un movimento popolare che da vent’anni si batte contro la costruzione della TAV. La militarizzazione dei territori passa anche per la costruzione di nuove basi di guerra. In Sicilia da mesi la popolazione sta lottando contro l’installazione della base MUOS, un sistema di telecomunicazioni della marina USA, che servirà a coordinare i nuovi interventi di guerra ed i bombardamenti dei droni statunitensi.
Quindi la necessità di scendere in piazza quest’anno è ancora più forte, in quanto ci troviamo di fronte ad un duro attacco agli strati popolari, ai lavoratori, ai precari, agli studenti, ai disoccupati, ai pensionati, ai migranti. E vogliamo farlo costruendo una manifestazione che si inserisca nel più generale percorso di lotta contro la crisi imposta dai governi e dai padroni.
 
Venerdì 25 ottobre presidio in Piazza Mazzini ore 16:30
Sabato 26 ottobre Manifestazione
P.zza Garibaldi ore 15:30
 

Comitato 26 ottobre

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BASTA SFRUTTAMENTO! BASTA BOSSI FINI! CHIUDERE SUBITO I C.I.E.!

volantino che sarà distribuito domani al corteo di domani contro la Bossi-Fini e contro lo sfruttamento

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BASTA SFRUTTAMENTO!

BASTA BOSSI-FINI!

CHIUDERE SUBITO I C.I.E.!

 

La strage di Lampedusa non è una tragica fatalità, ma è la conseguenza di vent’anni di politiche dell’immigrazione razziste e orientate allo sfruttamento. Il governo che adesso “piange” le centinaia di uomini, donne e bambini scomparsi in mare, è composto da quegli stessi partiti responsabili di queste morti. Sono gli stessi che hanno istituito i C.I.E., veri e propri lager, dove migliaia di persone sono detenute solo perché clandestine, costrette a vivere in situazioni disumane, a subire violenze e maltrattamenti. Sono gli stessi che hanno creato il reato di clandestinità, che hanno sostenuto la Turco-Napolitano, la Bossi-Fini e i pacchetti di sicurezza.

 

L’obiettivo di queste politiche è quello di rendere le lavoratrici ed i lavoratori migranti sempre più ricattabili. Chi lavora con il rischio di perdere il permesso di soggiorno allo scadere del contratto, sotto la continua minaccia di essere rinchiuso in un C.I.E., è costretto ad accettare qualsiasi condizione di lavoro. Le leggi sull’immigrazione di fatto istituzionalizzano e regolano lo sfruttamento e la precarietà di centinaia di migliaia di lavoratori immigrati, garantendo per i padroni profitti sicuri. Ma queste politiche servono anche ad alimentare il razzismo, criminalizzando le persone immigrate, e soprattutto dividendo i lavoratori tra italiani e stranieri, rompendo la solidarietà di classe e assicurando sempre maggior potere, profitti e privilegi per chi ci governa e ci sfrutta.

 

Bisogna smettere di credere alla propaganda che vuole i migranti colpevoli di ogni male della società. I veri responsabili della miseria e della disoccupazione sono invece il governo ed i padroni.

Sosteniamo le lotte dei migranti! Le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati sono le lotte della lavoratrici e dei lavoratori italiani!

 

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org

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Sabato 12 ore 9 Piazza della Repubblica CORTEO MIGRANTI CONTRO LA BOSSI – FINI

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CORTEO ORE 9 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Lunedì 23 e venerdì 27 settembre si sono svolte presso la sala sindacale del Comune di Livorno due assemblee molto affollate di migranti presenti sul territorio livornese, in prevalenza senegalesi.
Le assemblee, promosse dalla Unione Sindacale di Base Migranti, sono state convocate per discutere la situazione sempre più drammatica relativa ai premessi di soggiorno anche in relazione alle numerose minacce di respingimento legate alle sanatorie del 2009/2012.

E’ necessario mobilitarsi come stanno facendo a Brescia ed in altre città contro gli effetti della legge Bossi – Fini che legando il permesso di soggiorno al contratto di lavoro produce discriminazione, ricatti e precarietà.

Per questo a conclusione della assemblea è emersa la proposta di organizzare a Livorno per sabato 12 ottobre una manifestazione di piazza che partendo dalle ore 9:00 da piazza della Repubblica si rechi presso la questura di Livorno.

Non siamo più disposti ad accettare ricatti e lunghe attese, precarietà e sfruttamento causati da leggi ingiuste e razziste! Mobilitiamoci con forza e determinazione per:

– Permessi di soggiorno subito per tutti/e: sanatorie 2009 e 2012, flussi, rinnovi!
– Basta lentezze burocratiche, basta truffe, basta pagare!
– Basta legge Bossi-Fini. Basta sfruttamento!
– Piena cittadinanza a chi nasce in Italia
– Diritti come essere umani

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12- 19 OTTOBRE: TUTTI IN PIAZZA CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITÀ E IL SACCHEGGIO DEI TERRITORI

Settimana di lotta nazionale In difesa dei territori, contro vecchi e nuovi colonialismi.

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Tutti in piazza CONTRO LE POLITICHE DI AUSTERITÀ E IL SACCHEGGIO DEI TERRITORI

12- 19 OTTOBRE: SETTIMANA NAZIONALE DELLE LOTTE

Ogni giorno migliaia di persone in tutta Italia, sparse in una miriade di comitati, associazioni, collettivi o anche individualmente, si mobilitano in vario modo a causa della disoccupazione, della mancanza di casa, del peggioramento delle condizioni di lavoro, della decadenza della scuola e della cultura, dell’assenza di adeguate strutture sanitarie, contro il saccheggio e la devastazione di interi territori in nome del profitto, contro il razzismo, contro le installazioni dell’industria militare e molto altro ancora.

Nella settimana che va dal 12 al 19 ottobre sono previste numerose mobilitazioni e campagne di lotta su tutto il territorio nazionale.

Livorno, al pari di altre città, sta vivendo la crisi peggiore dal dopoguerra.

La nostra città è governata da una classe dirigente e politica che sta devastando il nostro territorio e affossando qualsiasi tentativo di partecipazione diretta dei lavoratori e delle lavoratrici e di riscatto sociale.

Insorgiamo, riempiamo le città, i comuni, i quartieri, restituiamoci dignità, facciamo vedere la nostra rabbia a chi ci opprime, partecipiamo al cambiamento necessario di questa società!

SABATO 12 OTTOBRE: GIORNATA DELLE LOTTE SUI TERRITORI

Ore 9,00 Corteo delle comunità migranti. Solidarietà per la strage di Lampedusa e rinnovo dei permessi di soggiorno

Ore 12,00 presidio del comitato disoccupati e precari piazza Cavour

Ore 16,00 assemblea aperta dei comitati ambientalisti livornesi sulle principali problematiche ambientalidella città c/o Teatrofficina Refugio

Ore 18 assemblea popolare di fronte al comune organizzata dai comitati cittadini. Contro lo sversamento delle acque radioattive nel canale dei Navicelli , e contro la decisione di rinnovare le autorizzazioni alla Lonzi metalli e alla Ra.Ri. Per una politica rifiuti zero

Ore 20 Inaugurazione del nuovo anno al C.P 1921 (Via dei Mulini 29) Cena e dj set

DOMENICA 13 OTTOBRE: GIORNATA CONTRO LE NOCIVITÀ

dedicata all’ambiente e contro lo sfruttamento dei territori

dalle ore 16,00 fino a tarda sera presso l’ex Circoscrizione 1 occupata in Via delle Sorgenti, tombolata popolare, assemblea pubblica, cena e spettacolo dei “Loungerie” per l’inaugurazione del nuovo centro civico dei quartieri nord

MARTEDÌ 15 OTTOBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’AUSTERITY

Presidio itinerante per il centro cittadino e assemblea popolare

Concentramento alle ore 18 in Piazza XX Settembre

VENERDÌ 18 OTTOBRE:SCIOPERO NAZIONALE DEI SINDACATI DI BASE

Aderiamo in massa! Chiunque può scegliere di fare sciopero!

Manifestazione a Roma concentramento ore 10 piazza della Repubblica.

SABATO 19 OTTOBRE: ASSEDIAMO I PALAZZI DEL POTERE

Tutti e tutte a Roma! – Ritrovo ore 8:45 alla stazione di Livorno.

Ex Caserma Occupata – Centro politico 1921 – Ska Livorno Est – B.S.A. Livorno, Vertenza Livorno, Teatro Officina Refugio –  Comitato livornese disoccupati e precari – U.S.B. Livorno – Forum dell’acqua, Collettivo anarchico libertario


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NO EL ALAMEIN: Giovedì 10 ASSEMBLEA CITTADINA

da: senzasoste.it

ASSEMBLEA CITTADINA PER UNA MANIFESTAZIONE CONTRO LA GUERRA, LE SPESE MILITARI E LE POLITICHE DI AUSTERITA’

Anche quest’anno la Brigata Paracadutisti Folgore si sta preparando a commemorare la battaglia di El Alamein.

Ogni anno questa commemorazione nostalgica è celebrata con parate, sfoggio di mezzi da guerra, armi e strumenti di morte. Un’occasione che richiama guerrafondai, fascisti ed estremisti di destra da tutta Italia. Una celebrazione di una guerra passata, che giustifica le guerre del presente e prepara quelle di domani. Ma anche una celebrazione della rapina quotidiana compiuta ai danni dei lavoratori e della lavoratrici per foraggiare l’apparato militare, per sostenere i profitti delle industrie di guerra.
Nel 2010 e nel 2011 a Livorno delle partecipate manifestazioni unitarie hanno portato in piazza l’opposizione ad ogni parata nostalgica, al militarismo, ad ogni guerra, alle spese militari, alle politiche di austerità. Lo scorso anno le celebrazioni si sono tenute a Pisa, ma hanno trovato anche là una decisa opposizione.
Rispetto agli scorsi anni le condizioni delle fasce più povere della popolazione si sono aggravate, la disoccupazione è aumentata, mentre chi lavora vede sempre più peggiorare le proprie condizioni di lavoro. Intanto le spese militari nel 2012 hanno raggiunto i 26,46 miliardi di euro.
Nei giorni scorsi alcuni singoli e organizzazioni che negli anni passati hanno partecipato alla costruzione delle manifestazioni contro la celebrazione di El-Alamein, si sono ritrovati per un incontro preliminare nel quale tutti i soggetti hanno rinnovato la propria intenzione e il proprio impegno per costruire una giornata di lotta in continuità con le esperienze degli scorsi anni.
Si invitano tutte le realtà che hanno partecipato alle manifestazioni degli scorsi anni e tutti coloro che condividono questo percorso a contribuire alla preparazione della manifestazione e a partecipare all’assemblea cittadina che si terrà giovedì 10 ottobre alle ore 21 presso il Centro Sociale Anziani di Borgo, in Via degli Asili 47.

ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA

Giovedì 10/10 alle ore 21
presso il Centro Sociale Anziani di Borgo
in Via degli Asili 47

Comitato promotore

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AUTORGANIZZAZIONE E LOTTA

Volantino distribuito questa mattina durante il corteo organizzato dal Coordinamento Studentesco Livornese

corteostud.

 

AUTORGANIZZAZIONE E LOTTA

Venti anni di tagli e riforme hanno portato la scuola nelle condizioni attuali:

classi pollaio, un’istruzione sempre più scadente ed allineata con il potere, edifici scolastici fatiscenti, totale aziendalizzazione della scuola con l’ingerenza sempre più ingombrante di privati e affaristi. Intanto in nome del “merito” si vuole trasformare la scuola in una specie di “talent show” in cui si premia il più bravo ad imparare la lezione a memoria, lasciando nell’ignoranza tutti coloro su cui non conviene investire.

Questo è il frutto di politiche condotte dai governi di centrodestra e centrosinistra che si sono alternati negli ultimi anni; politiche portate avanti anche dall’attuale governo delle “larghe intese” che vede uniti PD e PDL.

Ora più che mai è chiaro il ruolo della scuola nella società. Le politiche dei governi ci mostrano come l’istituzione scolastica non abbia minimamente lo scopo di creare cittadini capaci di utilizzare criticamente le proprie conoscenze.

 

LA SCUOLA E’ SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’

La scuola prepara ad accettare lo sfruttamento sul lavoro. L’aziendalizzazione e l’ingerenza dei privati nella scuola lega ancora di più l’apprendimento al profitto economico e alle competenze richieste dalle aziende. Con l’alternanza scuola lavoro, gli stages, i tirocini gli studenti imparano ad essere sfruttati lavorando senza essere pagati. Ma la scuola fa molto di più: insegna ad accettare e giustificare le diseguaglianze sociali.

 

LA SCUOLA E’ AUTORITARISMO

L’istituzione scolastica è organizzata in modo fortemente gerarchico. Gli studenti imparano ad obbedire a regole assurde, ad essere puniti, ad accettare le imposizioni dell’autorità. La scuola prepara dunque ad accettare la società autoritaria, prepara ad essere oppressi. La scuola è anche strumento di propaganda nazionalista e religiosa. Infatti è ormai obbligatorio lo studio dell’inno nazionale, che per qualcuno gli studenti dovrebbero cantare come soldatini. La propaganda religiosa è invece presente con l’ora di religione cattolica, mentre la questione del crocifisso nelle aule si ripresenta periodicamente. La scuola impone il modello politico istituzionale insegnando agli studenti a non impegnarsi in prima persona per difendere i propri interessi, ma a delegare le proprie idee e le proprie azioni votando un rappresentante.

 

LA SCUOLA E’ REPRESSIONE E CONTROLLO

Gli studenti sono abituati ad essere continuamente controllati e giudicati. L’autoritarismo nella scuola si manifesta anche nella repressione e nel controllo degli studenti e delle loro attività. Il voto di condotta ne è uno degli esempi più evidenti. La repressione ed il controllo si concretizzano in rapporti, brutti voti e sospensioni per aver partecipato ad occupazioni, autogestioni o assemblee non autorizzate, nel bollare come “assenza collettiva” la partecipazione di massa alle manifestazioni, nel divieto di distribuire volantini a scuola.

La scuola ha questo ruolo perché la società è basata sull’oppressione e sullo sfruttamento. Lo sviluppo libero delle capacità di ciascuno, la formazione di coscienze libere non è possibile nella scuola, ma solo all’interno di una pratica libera di educazione, in una società libera.

Proprio per questo è importante che gli studenti rilancino la lotta. Senza avere fiducia nei partiti, è fondamentale praticare l’azione diretta, organizzandosi dal basso a partire dalle scuole, dai collettivi, unendosi alle lotte dei precari, dei lavoratori, dei disoccupati e a tutti coloro che stanno alzando la testa contro le politiche di austerità. Rilanciare la lotta per una società libera, non solo contro questo governo, ma contro ogni governo, per un mondo di liberi ed eguali.

 

Collettivo Anarchico Libertario

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