Skip to content


INIZIATIVA-DIBATTITO: SOLIDARIETA’ CON IL MOVIMENTO NO MUOS

immagine_no_muos-400x3251_002

Venerdì 29 novembre
presso la Federazione Anarchica Livornese
in Via degli Asili 33

ore 17:30
iniziativa/dibattito

Solidarietà con il movimento No-Muos
Interverrà il compagno Pippo Gurrieri, della Federazione Anarchica Siciliana, attivo nel Coordinamento NO-MUOS.

ore 20:30
apericena

a seguire
proiezione del video: “Come il fuoco sotto la brace”
sull’esperienza del movimento NO-MUOS a Niscemi

SOLIDARIETA’ AL MOVIMENTO NO MUOS!
Gli anarchici sostengono la lotta contro il MUOS

Il MUOS è un nuovo sistema satellitare di comunicazioni, sviluppato dal Dipartimento della Difesa statunitense, che servirà al collegamento di forze militari USA terrestri, aeree e navali in ogni parte del mondo. Il progetto prevede il lancio di quattro satelliti e la costruzione di quattro basi a terra, una di queste a Niscemi, in Sicilia. Da mesi un ampio movimento popolare porta avanti con decisione la lotta contro questa ennesima base di guerra.

La costruzione del trasmettitore, da parte della Marina USA, devasta un parco naturale, mentre l’eventuale attività del trasmettitore aumenterà il livello di emissioni elettromagnetiche estremamente nocive per la salute.

La costruzione di questo terminale confermerebbe ancora il ruolo della Sicilia come colonia militare e come nodo strategico per gli interventi di aggressione nel mediterraneo, come del resto già avviene da tempo con le numerose basi statunitensi, Sigonella e Augusta in testa, e con l’aeroporto militare di Trapani Birgi. La base MUOS porterà guerra, inquinamento e danni alla salute, militarizzazione del territorio e repressione, più soldi e potere alla mafia.

No al militarismo!

Sostenere il movimento No MUOS significa anche rilanciare la lotta contro il militarismo, la lotta per la riconversione dell’industria bellica, contro le spese militari, contro ogni guerra, contro le nuove installazioni militari. Significa lottare contro le politiche che attaccano la libertà e le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. La militarizzazione è lo strumento usato dal governo per imporre le politiche di austerità, la repressione dei movimenti di lotta passa ormai anche dall’impiego dell’esercito, come nel caso della Val di Susa, dove centinaia di soldati, assieme alle forze dell’ordine, occupano la valle in cui da vent’anni la popolazione si oppone alla costruzione della TAV.

I governanti si arrogano il diritto di decidere sulle nostre vite e sull’ambiente in cui viviamo: dal Nord al Sud, il movimento No TAV ed il movimento No MUOS ci mostrano come l’azione diretta e l’autorganizzazione delle popolazioni siano gli unici strumenti per fermare la devastazione ambientale ed i piani di guerra!

Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese

Posted in Anarchismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Nocività-Salute.

Tagged with , , , , , , , , , , , , , , , , , .


23/11 ore 17 Piazza Grande: Presidio antimilitarista in solidarietà con la lotta NO MUOS

immagine_no_muos-400x3251_002

Livorno 23/11

ore 17 in Piazza Grande (angolo via Pieroni)

 presidio informativo antimilitarista e in solidarietà al movimento NO-MUOS

 

Gli anarchici sostengono la lotta contro il MUOS

Il MUOS è un nuovo sistema satellitare di comunicazioni, sviluppato dal Dipartimento della Difesa statunitense, che servirà al collegamento di forze militari USA terrestri, aeree e navali in ogni parte del mondo. Il progetto prevede il lancio di quattro satelliti e la costruzione di quattro basi a terra, una di queste a Niscemi, in Sicilia. Da mesi un ampio movimento popolare porta avanti con decisione la lotta contro questa ennesima base di guerra.

La costruzione del trasmettitore, da parte della Marina USA, devasta un parco naturale, mentre l’eventuale attività del trasmettitore aumenterà il livello di emissioni elettromagnetiche estremamente nocive per la salute.

La costruzione di questo terminale confermerebbe ancora il ruolo della Sicilia come colonia militare e come nodo strategico per gli interventi di aggressione nel mediterraneo, come del resto già avviene da tempo con le numerose basi statunitensi, Sigonella e Augusta in testa, e con l’aeroporto militare di Trapani Birgi. La base MUOS porterà guerra, inquinamento e danni alla salute, militarizzazione del territorio e repressione, più soldi e potere alla mafia.

No al militarismo!

Sostenere il movimento No MUOS significa anche rilanciare la lotta contro il militarismo, la lotta per la riconversione dell’industria bellica, contro le spese militari, contro ogni guerra, contro le nuove installazioni militari. Significa lottare contro le politiche che attaccano la libertà e le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori. La militarizzazione è lo strumento usato dal governo per imporre le politiche di austerità, la repressione dei movimenti di lotta passa ormai anche dall’impiego dell’esercito, come nel caso della Val di Susa, dove centinaia di soldati, assieme alle forze dell’ordine, occupano la valle in cui da vent’anni la popolazione si oppone alla costruzione della TAV.

 

I governanti si arrogano il diritto di decidere sulle nostre vite e sull’ambiente in cui viviamo: dal Nord al Sud, il movimento No TAV ed il movimento No MUOS ci mostrano come l’azione diretta e l’autorganizzazione delle popolazioni siano gli unici strumenti per fermare la devastazione ambientale ed i piani di guerra!

Venerdì 29 novembre

presso la Federazione Anarchica Livornese

in Via degli Asili 33

ore 17:30

iniziativa/dibattito

Solidarietà con il movimento No-Muos

Interverrà  il compagno Pippo Gurrieri, della Federazione Anarchica Siciliana, attivo nel Coordinamento NO-MUOS.

 

ore 20:30

apericena

 

a seguire

proiezione del video: “Come il fuoco sotto la brace”

sull’esperienza del movimento NO-MUOS a Niscemi

 

Federazione Anarchica Livornese

Collettivo Anarchico Libertario

Posted in Anarchismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Nocività-Salute.

Tagged with , , , , , , , , , , , , , , , .


Venerdì 15 ore 21.00 Circ.4: Incontro pubblico sulle acque nucleari del Cisam

da senzasoste.it

Posted in Generale, Iniziative, Nocività-Salute.

Tagged with , , , , , , , , , , .


La proprietà è il problema, l’anarchia la soluzione

Da “Umanità Nova” n.33, del 3 novembre 2013

Puoi acquistare il nuovo numero del settimanale anarchico presso le edicole di Piazza Garibaldi, Piazza Damiano Chiesa e di Piazza Grande (angolo Bar Sole), presso l’edicola Dharma Viale di Antignano 110, la Libreria Belforte in Via della Madonna e presso la sede della Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33 (apertura ogni giovedì dalle 18 alle 20).

La proprietà è il problema,

l’anarchia la soluzione

La questione delle abitazioni

Gli sfratti esecutivi, il dramma dei senza casa, le occupazioni abitative sono i temi portati in piazza a Roma sabato 19 ottobre.

In piazza sono sfilati donne e uomini che vivono situazioni al limite della sopravvivenza, gettati fuori dalle proprie case, dai posti di lavoro, per i quali è un’offesa l’esibizione dell’opulenza fatta dai privilegiati, dalle classi dominanti, da chi continua ad arricchirsi alle loro spalle con la scusa della crisi. Su ognuna di queste persone il capitale stampa il timbro di insolvibile, improduttivo, non occupabile. E, attorno a loro, una pletora di politici, sindacalisti, uomini di governo che cercano di usare la loro rabbia per i propri fini di organizzazione.
L’incontro che ne è seguito, fra i movimenti per la casa e il ministro Lupi, dopo un’”acampada” che è stata definita a scadenza, come una mozzarella, ha mostrato ancora una volta l’incapacità delle trattative non dico a risolvere, ma neanche a mettere in piedi quei palliativi richiesti dai movimenti. L’incontro ha nuovamente mostrato l’assoluta sordità del Governo ad ogni sofferenza che vivono i ceti popolari; una sordità che stride se messa a confronto con la rapidità con cui si mette mano al pubblico erario per soddisfare gli appetiti della Chiesa, dei militari, delle grandi aziende e delle banche.
In realtà, la pratica di ogni giorno dimostra come sarebbe possibile, e facile, risolvere il problema della casa. Le occupazioni mostrano una realtà di immobili pubblici e privati abbandonati al degrado che, con le occupazioni e l’autogestione, tornano ad ospitare i cittadini sfrattati dalla società dello Stato e della proprietà privata.
La questione delle abitazioni dimostra che è la proprietà privata la principale causa del dramma delle abitazioni. Lo dimostra sia quando l’inquilino viene sfrattato dal padrone di casa, sia quando la rendita fondiaria e immobiliare assegna alle abitazioni un valore artificiale a seconda della loro localizzazione.
Il fatto che la classe operaia viva per lo più in abitazioni scadenti, strapiene e malsane è una condizione comune a tutte le classi oppresse d’ogni tempo. Per mettere fine a questa penuria di abitazioni, non vi è che un mezzo: abolire la proprietà privata e così eliminare lo sfruttamento e l’oppressione della classe lavoratrice da parte della classe dominante, e mettere le abitazioni a disposizione della collettività. Oggi assistiamo ad un particolare acutizzarsi delle già cattive condizioni abitative dei lavoratori, provocato dall’impossibilità di pagare i mutui delle proprie abitazioni, dall’improvviso afflusso demografico verso le grandi città; da qui l’aumento degli sfratti (gli sfratti esecutivi sono 125 mila in tutta Italia) e la penuria di case popolari.
Dove fallisce lo Stato, subentra l’azione diretta. Gli anarchici sono presenti in questo movimento, come in ogni realtà in lotta contro le sofferenze prodotte dalla società attuale, ma quello che voglio metter in evidenza è l’anarchia messa in pratica anche da chi anarchico non è, perché non la conosce o perché la combatte, perché rimane ancorato ad un’ideologia autoritaria.
C’è un bel dire, ma oggi le occupazioni rappresentano la soluzione immediata, possibile, facile appunto, di un dramma che vivono centinaia di migliaia di famiglie. E’ una soluzione che nega la proprietà privata dell’abitazione, è una soluzione che nega il compromesso, che nega la trattativa con il governo, locale o nazionale. E’ una soluzione che nega il metodo democratico, nella misura in cui la democrazia si basa appunto sulla proprietà privata, e nella misura in cui chi vive i drammi provocati dalla divisione in classi della società, non aspetta il pronunciamento di una maggioranza.
Uno dei tormentoni che i post-anarchici usano per criticare l’anarchismo è che sarebbe ideologico, incapace di confrontarsi con la realtà. Proprio la realtà del dramma della casa dimostra che i bersagli dell’anarchismo, la proprietà privata, il governo, sono le cause di questo dramma, mentre l’azione spontanea delle occupazioni dimostra che la pratica dell’anarchismo è l’unica capace di risolvere i problemi delle masse popolari. Ancora una volta i loro sofismi dottrinari vengono sconfitti dall’azione spontanea delle masse, che si orienta spontaneamente verso l’anarchismo comunista e rivoluzionario.
Ma questa lotta non è confinata solo nei libri o nell’azione spontanea delle masse. Gli anarchici da sempre si sono battuti per risolvere concretamente i problemi degli sfruttati, a partire dal problema della casa.
In ogni paese gli anarchici si sono organizzati per combattere gli sfratti, per rispondere con le occupazioni alla violenza della proprietà privata e dei suoi guardiani in divisa.
Un esempio significativo è quanto è avvenuto in Russia all’indomani della rivoluzione: mentre le altre sette socialiste, bolscevichi compresi, si preoccupavano di difendere la proprietà privata e raccomandavano ai soviet di attendere le decisioni di un futuro governo, più o meno rivoluzionario, gli anarchici mettevano in pratica i principi della rivoluzione, occupando le abitazioni sfitte, espropriando le ville e i grandi appartamenti dell’aristocrazia, dei capitalisti e dell’alta burocrazia zarista, e dividendoli fra i senza casa e chi abitava in condizioni disagiate. Di fronte al diffondersi delle occupazioni, e alla simpatia che ne veniva agli anarchici, il governo provvisorio bolscevico, dopo aver tentato invano di fare appello alla disciplina, è stato costretto a far propria questa pratica, ingabbiandola poi in una ragnatela burocratica. Questo atteggiamento dei bolscevichi non nasceva da una particolare cattiveria, da un particolare autoritarismo di quella formazione politica, ma era già scritto nei principi dei fondatori del marxismo.
Federico Engels si è occupato più volte della questione delle abitazioni; a lui si deve sia la descrizione delle condizioni materiali in cui viveva la classe operaia dell’Ottocento, sia l’analisi della cause capitalistiche della penuria delle abitazioni, sia la critica dei palliativi piccolo-borghesi; ma quando dalla critica si tratta di scendere alla soluzione pratica, tutta la sua scienza si risolve in queste semplici frasi: “già fin d’ora nelle grandi città esistono edifici destinati ad abitazioni in numero sufficiente per rimediare, con un uso razionale delle medesime, ad ogni reale “penuria” d’abitazioni. Ciò, naturalmente, può avvenire solo mediante l’esproprio dei proprietari attuali, ovvero assegnando le loro case ai lavoratori senza tetto o oltremodo sovraffollati nelle loro abitazioni attuali; non appena il proletariato avrà conquistato il potere politico, un simile provvedimento, imposto dal pubblico bene, sarà facilmente attuato, al pari di altri espropri e di altre assegnazioni compiute dallo Stato medesimo.” (F. Engels “La questione delle abitazioni”).
Il nostro teorico individua sì che “già fin d’ora” esistono abitazioni sufficienti; riconosce necessario l’esproprio dei proprietari attuali, ma lo rimanda a “non appena” il proletariato avrà conquistato il potere politico; e scrive queste cose nel 1872! Quanto è lungo questo “non appena”? Chi se la sente di proporre agli sfrattati, ai senza casa di aspettare la conquista del potere politico e ai mirabolanti decreti del governo operaio, per dar corso alle occupazioni, all’esproprio di fatto degli attuali proprietari, alla messa in discussione della proprietà privata?

Tiziano Antonelli

Posted in Anarchismo, Casa, Generale.

Tagged with , , , , , .


Perquisizioni Ex Mutua Occupata: Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

da senzasoste.it

Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

Martedì 5 novembre un numero spropositato di agenti di polizia e carabinieri hanno fatto irruzione all’interno dell’ex Usl occupata in Via Ernesto Rossi.
Un’operazione mai vista in città che ha interessato circa 100 poliziotti, vigili urbani, tecnici dell’Usl e vigili del fuoco e che ha visto un intero quartiere militarizzato per diverse ore.
La struttura, famiglie comprese, e stata tenuta in ostaggio fino alle 13.
L’ex Usl è diventatati in solo un anno una delle strutture più attive in città. Una sperimentazione di lotta e autogestione dal basso che non ha precedenti.
Oltre ad ospitare 14 famiglie sfrattate lo scorso anno per morosità incolpevole all’interno è nato un centro riuso e riciclo , progettato insieme ai consulenti del comune di Capannori, un piccolo mercatino dell’usato, un ostello della gioventù che ha ospitato numerosi turisti anche stranieri e un consultorio medico popolare che con l’ausilio di professionisti qualificati cerca di sopperire alle mancanze di una sanità sempre più privatizzata ed assente.
La procura e le forze dell’ordine hanno deciso di mettere a tacere con la forza questa importante esperienza di lotta e solidarietà.
Per questo motivo chiediamo la solidarietà di tutti i cittadini e le cittadine livornesi e non, che in questi mesi hanno frequentato la struttura e hanno avuto modo di apprezzare il nostro lavoro. Chiediamo la solidarietà a tutti i cittadini a cui stanno a cuore la sorti della nostra città.

Perché il comune si faccia avanti chiedendo il comodato gratuito per la struttura

Perché esistono decine di immobili sfitti ,anche comunali, che potrebbero essere riutilizzati per scopi sociali e abitativi.

Perché invece di spendere migliaia di euro in operazioni “di guerra” come quelle di martedì si lavori contro la disoccupazione e per il reddito garantito. Si porti avanti una vera politica abitativa e contro le inutili speculazioni.

Manifestazione cittadina sabato 9 novembre ore 17 Piazza Cavour

Comitato diritto all’abitare Ex Caserma Occupata
Comitato Livornese disoccupati e precari
Centro riuso e riciclo
Ostello della gioventù autogestito
Consultorio medico popolare
Exmutua Occupata Livorno
Bsa Toscana Livorno

Posted in Casa, Generale, Iniziative, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , .


Perquisizioni all’Ex Mutua Occupata – Comunicato di solidarietà

La  Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario esprimono piena solidarietà alle compagne ed ai compagni della Ex Caserma Occupata e alle famiglie occupanti i locali di via Ernesto Rossi.
La perquisizione effettuata martedì 5 novembre nei locali della ex ASL, con un incredibile dispiegamento di forze di polizia e con la militarizzazione di varie strade centrali, rappresenta un fatto gravissimo. Attraverso un simile intervento si è voluto criminalizzare un’esperienza concreta di risposta alla crisi, svincolata da canali istituzionali, e un’azione collettiva che cerca soluzioni immediate all’emergenza abitativa in città. Ben sedici sono le denunce scattate contro chi porta avanti questa lotta ed ha occupato e aperto a tutti una struttura abbandonata, ma evidentemente oggetto di piani speculativi che non devono trovare intralci.
Quest’ultima manovra repressiva si va ad aggiungere a molte altre: ricordiamo le denunce per i cosiddetti “fatti della prefettura”, che furono preceduti dalle selvagge cariche poliziesche in Piazza Cavour, i decreti penali di condanna per l’occupazione e temporanea della Fortezza, le molte denunce ed i processi in corso relativi a semplici manifestazioni.
Nel caso di via Ernesto Rossi l’intervento è risultato ancora più odioso in quanto, oltre a colpire chi si impegna sul piano politico, si è voluto sconvolgere con una brutale perquisizione e con azioni intimidatorie il precario equilibrio di famiglie sfrattate e senza casa.
In un contesto nazionale in cui l’emergenza abitativa è sempre più grave, Livorno si presenta come la capitale degli sfratti, vantando il più alto numero di sfratti in rapporto alle famiglie che abitano in affitto.
La pratica di ogni giorno dimostra come sarebbe possibile, e facile, risolvere il problema della casa. Le occupazioni mostrano una realtà di immobili pubblici e privati abbandonati al degrado che, proprio attraverso la pratica dell’occupazione e dell’autogestione, tornano ad ospitare coloro che vengono sfrattati dalla società dominata dallo Stato e dalla proprietà privata.
È  la proprietà privata la principale causa del dramma delle abitazioni.
La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario sostengono le iniziative di protesta contro questa grave operazione di polizia e chiedono l’immediato ritiro delle denunce.
Federazione Anarchica Livornese
cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

 

 

Posted in Casa, Generale, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , , .


Ex mutua occupata: dopo la perquisizione corteo in città e poi in Comune

da senzasoste.it

 

Dopo il presidio di questa mattina durante la perquisizione è stato fatto un appello di ritrovo alle ore 16 sotto la ex mutua occupata. Poi un corteo non autorizzato ha attraversato la città fino al Comune dove i manifestanti si sono piazzati nella zona del salone consiliare a chiedere spiegazioni a sindaco e assessori. In particolare l’attenzione è stata rivolta verso Gulì e Picchi.

Foto e video della giornata

ex mutua corteo via cairoli

Il comunicato della Ex Caserma

Da stamani presso l’edificio occupato in via Ernesto Rossi, l’ex mutua di cui l’Asl sarebbe proprietaria, sono in corso perquisizioni a tappeto, sia nelle abitazioni che nei luoghi, sempre interni alla struttura, in cui sono organizzati i progetti sul reddito, come l’ostello ed il centro di riciclo e riuso.

La perquisizione è stata accompagnata da uno spiegamento inspiegabile di forze dell’ordine, tale da lasciare intendere la volontà di procedere verso uno sgombero dell’edificio. Oltre ai progetti sul reddito, la struttura dà asilo ad almeno 14 famiglie per un totale di circa 50 persone.

Le ragioni di questa prepotenza sono sicuramente politiche ed è facile supporre quale volontà si nasconda dietro l’intervento delle forze dell’ordine e militari. Il Partito Democratico livornese, realtà politica che ormai fa fatica a coprire alla città le proprie mille insufficienze e malefatte, ha deciso di favorire un intervento mirato a colpire l’Ex Caserma, dato che questa negli ultimi due anni si è proposta alla città come autentica forza di opposizione. Chi siano i mandanti è chiaro, poiché sta scritto negli ultimi due anni di politica cittadina chi siano i nemici. Un Pd indebolito e spaventato che reagisce in maniera isterica e prepotente.

Il centro di riciclo e riuso è stato un argomento molto discusso. Furono aperte anche delle trattative con le istituzioni, redatti dei progetti credibili presentati all’assessorato all’ambiente. Come sia meschina la politica di chi ci governa emerse però a trattativa in corso, quando venimmo sottoposti a ricatto dallo stesso assessore Gulì, che ci intimò di abbandonare una politica di opposizione, di sanare le ferite aperte magari durante l’estate con iniziative come la contestazione a Bruno Picchi, personaggio di dubbio spessore morale e per questo soggetto da parte del primo partito cittadino ad una difesa ad oltranza, tesa ad occultare le porcate realizzate nel corso degli ultimi mandati amministrativi dallo stesso. Evidentemente il destino di 14 famiglie interessa meno di una disputa capricciosa.

Ricordiamo come prima dell’occupazione della mensa sia stato organizzato un dibattito sul tema del reddito che vide la partecipazione di numerose forze politiche, con risultati soddisfacenti e convergenza di vedute. Ebbene questo è il momento di fare quadrato nel tentativo di isolare politicamente quei criminali che con il loro lavoro a perdere, in tutti questi anni, hanno causato la degradazione economica, sociale e politica del nostro territorio.

Invitiamo tutta la città a partecipare al percorso di resistenza che da questa mattina ha impegnato decine di persone presso la struttura di via Ernesto Rossi. L’appuntamento è per un presidio ad oltranza presso via ernesto rossi, angolo via fagioli, da ora fino a che le forze dell’ ordine non avranno abbandonato la struttura lasciando a vita pacifica gli occupanti. Noi resisteremo finchè non sarà pensata una soluzione alternativa, sia per le famiglie che per il centro di riciclo e riuso.

EX CASERMA OCCUPATA

Presidio ore 16 in via Ernesto Rossi (angolo via Fagiuoli)

***

ex mutua carabinieri

Gli aggiornamenti

Ore 11.45: Il presidio davanti all’ex mutua continua così come la perquisizione e la presenza di polizia e carabinieri. Nel pomeriggio ci saranno riunioni per valutare l’accaduto. Gli occupanti invitano tutti a raggiungere l’immobile di via Ernesto Rossi a portare solidarietà. La digos passerà il materiale fotografico e la documentazione sequestrata alla Procura, cioè al Pm Masini nemico giurato dei movimenti di lotta e di tutti coloro che non hanno una divisa. Sono state denunciate per occupazione 16 persone, 4 occupanti di casa e 12 militanti della ex caserma rei, secondo la Procura, di aver aiutato le famiglie ad entrare nella ex mutua un anno fa. L’ennesima denuncia per alcuni compagni che ormai si possono tranquillamente definire dei perseguitati politici. Naturalmente in tutto ciò c’è il placet politico dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore Picchi e del sindaco Cosimi. Presto vi aggiorneremo sulle iniziative che saranno intraprese.

Ore 9: E’ in corso una perquisizione alla ex mutua occupata di via Ernesto Rossi a Livorno. Polizia e Carabinieri con agenti antisommossa e camionette hanno bloccato la strada di accesso alla ex mutua. Al momento, secondo le dichiarazioni raccolte, sembrerebbe una perquisizione e non uno sgombero ma molti compagni sono già arrivati sul posto a portare solidarietà e a controllare cosa stia accadendo.

Ricordiamo che all’interno della ex mutua occupata vivono una decina di famiglie che erano rimaste senza casa, è stato allestito un centro di riuso e riciclo, un’ostello e un consultorio gratuito.

redazione 5 novembre 2013

Posted in Antimilitarismo, Casa, Generale.

Tagged with , , , , , , , , , , , .


FOTO DAL CORTEO BASTA GUERRA! BASTA SPESE MILITARI! BASTA EL ALAMEIN!

Oggi 26 ottobre centinaia di persone in piazza a Livorno contro la guerra, contro le spese militari e le politiche di austerità, per dire basta al facismo e alla commemorazione di El Alamein.

IMG_7980

IMG_8003

Posted in Antifascismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , , , , , , , .


NO EL ALAMEIN: RESOCONTO DEL PRESIDIO DI OGGI – DOMANI CORTEO ORE 15:30 PIAZZA GARIBALDI

 IMG_7957

Si è tenuto oggi in Piazza Mazzini il presidio organizzato dal Comitato 26 ottobre contro la commemorazione nostalgica della battaglia fascista di El Alamein organizzata dalla Brigata Folgore. Circa un centianio di persone hanno partecipato a questa prima iniziativa cittadina contro la guerra, le spese militari ed ogni fascismo. Mentre in Piazza Mazzini si susseguivano gli interventi al microfono per spiegare ai passanti i motivi della protesta, alla Rotonda d’Ardenza si concludeva con l’esposizione di armi, veicoli militari e strumenti di morte la commemorazione di El Alamein. La fiera della guerra organizzata dalla Folgore avrebbe dovuto tenersi alla Terrazza Mascagni, ma dopo la convocazione del presidio nella non lontana Piazza Mazzini, gli stand con sponsor e armi da guerra sono stati installati alla Rotonda, circondati dalle camionette della polizia, mentre i blindati dei carabinieri hanno militarizzato l’intero lungomare. Questa mattina si è invece tenuta presso la Caserma Vannucci la commemorazione ufficiale che ha visto la presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Graziano e del Sottosegretario alla Difesa Alfano. Nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza dell’impegno dell’esercito italiano all’estero, esaltato il valore della famiglia, e la “leggenda” di El Alamein, ma il Genrale Graziano non ha mancato di prenderci in giro, lamentando “i troppi tagli che rischiano di indebolire l’esercito”. Ma si sa a militari e industria bellica i soldi non bastano mai, infatti il recente aumento dell’IVA, che ammonta ad un miliardo di euro e peserà sulle tasche di lavoratori e disoccupati, servirà a pagare i 975 milioni di euro spesi dal governo per acquistare elicotteri, aerei, apparati elettronici per l’Esercito prodotti da aziende della holding Finmeccanica.

Il presidio di oggi è servito a riaffermare le ragioni dell’opposizione a questo genere di celebrazioni, alle spese militari, al militarismo, alle politiche di austerità. Per tutto il pomeriggio la piazza è stata animata da interventi, striscioni e bandiere; dopo le 18 l’esibizione del Coro Garibaldi d’Assalto, intervenuto con canti popolari a sostegno delle iniziative di questi giorni, ha raccolto una piccola folla attorno al presidio. L’iniziativa si è conclusa con l’invito a partecipare all’importante manifestazione di domani. Il corteo che partirà alle 15:30 da Piazza Garibaldi domani sabato 26, concluderà queste due giornate di mobilitazione contro la guerra e le politiche di austerità.

ccelealamein

Posted in Antifascismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , , , , , , .


Basta El Alamein! A Livorno il 26 ottobre contro la guerra, l’austerità e il fascismo!

Da “Umanità Nova” n.32 del 27 ottobre 2013

Puoi acquistare il nuovo numero del settimanale anarchico presso le edicole di Piazza Garibaldi, Piazza Damiano Chiesa e di Piazza Grande (angolo Bar Sole), presso l’edicola Dharma Viale di Antignano 110, la Libreria Belforte in Via della Madonna e presso la sede della Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33 (apertura ogni giovedì dalle 18 alle 20).

220tt0bre

Basta El Alamein!

A Livorno il 26 ottobre contro la guerra, l’austerità e il fascismo!

 

La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario lanciano un appello per uno spezzone anarchico all’interno della manifestazione indetta da un arco di forze cittadine per protestare contro la consueta esibizione di strumenti di morte e paccottiglia nostalgica che accompagna la celebrazione della battaglia di El Alamein, alla Rotonda di Ardenza.

Il successo dello sciopero generale ha costretto anche i sindacati di regime a proclamare uno sciopero generale “itinerante”, con manifestazioni territoriali fino al 15 novembre, senza un’unica data in cui far scendere compatto il movimento dei lavoratori. Ad esso si è accompagnata la partecipazione alle manifestazioni indette per il 18 ottobre in varie città italiane, ed la riuscita della successiva manifestazione del 19, indetta da alcune forze legate al movimento di lotta per la casa.

Questi episodi dimostrano che la volontà di lotta, anziché rifluire, si è andata sviluppando sia sui posti di lavoro, sia sulle tematiche legate alla vita quotidiana, sia nella lotta contro le grandi opere e la militarizzazione del territorio.

La visione catastrofica della congiuntura economica può tuttavia condurre in un vicolo cieco il movimento di lotta. Il Governo prevede un miglioramento della congiuntura già a partire dall’ultimo trimestre del 2013; già altre volte in questi ultimi anni i governi che si sono succeduti hanno fatto annunci ottimisti sul futuro, che dopo poche settimane sono stati smentiti. Nel caso però in cui questa volta avesse ragione, potrebbe delinearsi un quadro dirompente per le prospettive del movimento di lotta, a partire dai luoghi di lavoro.

I miglioramenti delle performances delle varie aziende si tradurrà, prima o poi, oltre alla diminuzione della cassa integrazione, in un aumento della parte del salario legata alla produttività. Questo riguarderà soltanto i lavoratori diretti a tempo determinato, e approfondirà il fossato fra questi lavoratori e la massa dei precari, interinali, terzisti ecc. che magari si trovano a lavorare fianco a fianco nello stesso posto di lavoro. Questo salario di produttività è costituito dalle briciole dei sovraprofitti che i capitalisti realizzano grazie all’imperialismo e grazie al supersfruttamento dei dipendenti indiretti e precari. Si può formare così un’aristocrazia operaia che, per pochi spiccioli, è disposta a trasformarsi in aguzzina dei propri compagni di lavoro meno fortunati. E’ da questa aristocrazia operaia che traggono i propri militanti e i propri quadri di base i sindacati di regime e i partiti della sinistra parlamentare; è per solleticare questa aristocrazia operaia che questi partiti e sindacati sostengono le misure “legge e ordine” del Governo, le politiche razziste e xenofobe, le avventure militari.

La ripresa economica porterà ad un accentuarsi dei contrasti fra le varie potenze imperialiste. L’aumento della produttività non porterà all’aumento del benessere delle masse popolari: esso è tutto orientato ai beni di lusso, alle grandi opere, alle spese militari; mentre aumenterà la massa di beni e servizi lanciati sul mercato, il mercato si restringerà, ed ogni Stato, ogni Governo, cercherà di trovare sbocchi alle proprie merci e nuove fonti di materie prime, con la concorrenza, la guerra monetaria, l’espansionismo militare.

L’uscita dalla crisi, l’aumento della produttività finiranno per peggiorare le condizioni del proletariato nel suo complesso, anche di quell’aristocrazia operaia che crede di essere indispensabile al capitalismo. Le condizioni delle masse popolari peggioreranno perché, nel bilancio pubblico, le spese militari sostituiranno le spese sociali, e perché il pericolo di guerra si farà sempre più concreto.

Se il movimento ha al centro soprattutto il tema del reddito, rischia di essere facilmente recuperato dal Governo e dalle forze politiche e sindacali che lo sostengono. Il miglioramento della congiuntura economica metterà certamente a disposizione dei recuperatori qualche spicciolo con cui accontentare questa o quella protesta, salvaguardando il potere politico, il sistema delle classi, la proprietà privata. In questo momento la lotta contro la guerra e il militarismo, e il fascismo che ne rappresenta il coronamento politico, può essere il modo per unificare veramente le lotte, attrarre anche quegli strati sociali meno sensibili alla tematica del reddito, collegare la lotta per la libertà e per l’uguaglianza alla lotta contro l’austerità, minare alla base la politica di costruzione del nemico interno ed esterno.

La celebrazione della battaglia di El Alamein, l’esposizione degli strumenti di morte e della paccottiglia nostalgica rappresenta da anni per i vari governi che si sono succeduti l’occasione per inneggiare al militarismo e all’imperialismo italiano, celebrare i nuovi fasti delle missioni imperialiste dell’Italia, cercare di creare consenso attorno alla Folgore e al suo impegno “pacificatore”, all’interno e all’estero.

La protesta contro El Alamein, nella situazione in cui si trovano oggi i movimenti di lotta, diventa così un’importante occasione per uscire dal rivendicazionismo e dall’economicismo, per offrire quella risposta politica di cui ha bisogno il movimento di lotta. Dopo le manifestazioni del 18 e 19, il 26 è un ulteriore passo per la costruzione della consapevolezza della necessità di trasformare questa società, abbattendone non solo la base economica, ma anche l’apparato politico-ideologico, il complesso militare.

In questo quadro il ruolo del movimento anarchico è fondamentale. Mentre il ministro dell’Interno si complimenta in modo provocatorio con il movimento per aver saputo isolare i violenti, e dopo che per una settimana gli anarchici erano stati descritti come violenti, il movimento anarchico ripropone le sue tematiche caratterizzanti, per arricchire tutto il movimento di lotta. Non contro questo o quell’esercito, non contro questa o quella guerra, non contro questo o quel governo, ma contro ogni governo, contro ogni guerra, contro ogni militarismo, combattendo ogni illusione guerrafondaia, anche se proveniente da file vicino alla nostra.

Ecco perché il 26 siamo presenti a Livorno, ecco perché sosteniamo la manifestazione unitaria e ci impegnamo per il suo successo.

 

Tiziano Antonelli

Posted in General.