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Sabato 3 in piazza Cavour: giornata informativa contro il megainceneritore

da: senzasoste.it

Sabato 3 novembre dalle ore 17 in piazza Cavour verrà organizzato un banchetto con materiale informativo e proiezioni video sull’inutilità e la nocività degli inceneritori con particolare riferimento al megainceneritore che vorrebbero costruire a Livorno. In queste settimane è uscito il nuovo Piano interporvinciale dei rifiuti dove, oltre ad una serie di dati pilotati volti solo a difendere la scelta dell’inceneritore, iniziano ad emergere le possibili localizzazioni. Sarà la prima di una lunga serie di iniziative che i comitati e i soggetti politici contrari a questo impianto metteranno in piedi. Invitiamo la cittadinanza a passare da piazza Cavour: è importante che una comunità sia informata su scelte che incideranno sul proprio futuro e sulla propria salute per molti anni. Informarsi è importante, per resistere e per proporre. red. 1 novembre 2012

Di seguito uno dei volantini che verranno distribuiti sabato.

INCENERITORE? NO, GRAZIE!

inceneritori_no

Comune, Provincia e Regione vogliono costruire in città un megainceneritore cinque volte più grande dell’attuale- che dovrebbe bruciare i rifiuti di mezza Toscana.

L’incenerimento è una scelta criminale condizionata dagli interessi di potenti gruppi politico-industriali, come quello dell’ex presidente di Confindustria Marcegaglia o Hera, azienda legata a doppio filo al PD. Non a caso il governo Monti taglia gli incentivi per le energie rinnovabili ma trova i soldi per chi brucia i rifiuti.

Anche se ogni tanto gli cambiano nome (termovalorizzatore, pirogassificatore ecc.) e si inventano  che gli “impianti di nuova generazione” non inquinano, è provato che l’incenerimento dei rifiuti produce nano-polveri, diossine, furani ed altre sostanze tossiche che provocano cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus.

A Livorno il nuovo inceneritore andrebbe ad aggravare una situazione già insopportabile: nella nostra provincia, la più inquinata d’Italia dopo Taranto, molti studi scientifici hanno ormai dimostrato la relazione tra inquinamento ambientale e una preoccupante diffusione di malattie croniche e degenerative.

L’incenerimento brucia solo il 35% dei rifiuti totali. I restanti rifiuti finiscono COMUNQUE in discarica. E anche 70mila tonnellate l’anno di ceneri altamente tossiche dovrebbero essere smaltite in discariche speciali. È per questo che a Livorno si cerca di aprire nuove discariche con procedure autorizzative molto discutibili. Inoltre l’incenerimento necessita di consumare grandi quantità di acqua che viene sottratta dalle falde acquifere del territorio e quindi all’uso pubblico.

I rifiuti maggiormente riciclabili vanno a costituire il combustibile per rifiuti. Per questo l’incenerimento è uno spreco di risorse ed è incompatibile con la raccolta differenziata. Anche perché i comuni si impegnano a garantire al gestore un certo livello di profitti e per questo il flusso di rifiuti da bruciare non può scendere sotto un certo limite. Altrimenti pagano lo stesso con i soldi di tutti.

Ma il mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa europea porterà -ed ha già portato- a dover pagare multe salatissime che graveranno sulla comunità; inoltre gli inceneritori vengono finanziati da ingenti fondi PUBBLICI attraverso un aumento del 7% sulla bolletta ENEL. Senza questi finanziamenti sarebbero fallimentari. Quindi è una balla che costruire nuovi inceneritori permette di abbassare le tariffe.

Ma dire NO non basta perché il tema dei rifiuti necessita di risposte concrete sia di breve che di lungo periodo.

Noi proponiamo di adottare la strategia RIFIUTI ZERO (già approvata dal consiglio comunale di Livorno) che prevede:

-Un’efficace raccolta differenziata porta a porta con decine di nuovi posti di lavoro (a Capannori in un bacino di 80mila abitanti ne sono stati creati 40);

-Una forte riduzione della produzione di rifiuti tramite il riciclo, il recupero e il riuso, difendendo la salute e l’ambiente;

-L’abbandono di un modello culturale basato sul consumo di prodotti inutili e sullo spreco.

Vertenza Livorno – Medicina Democratica – Ex caserma occupata

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DOMANI 30/10 ORE 15:30 PRESIDIO IN PROVVEDITORATO

riceviamo e pubblichiamo

LEGGE DI “STABILITÀ” = CROLLO DELLA SCUOLA

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE

L’attacco crescente alla scuola pubblica, culminato recentemente con la volontà di elevare l’orario di docenza a 24 ore frontali chiede una risposta decisa.

Facciamo appello ai docenti di tutte le scuole livornesi affinchè si costituisca una rete di mobilitazione e di iniziative, in collegamento con la protesta già avviata in molte scuole del paese.

E’ indispensabile sostenere le varie iniziative: manifestazioni, scioperi, presìdi, flash mob, attività di sensibilizzazione nei confronti di studenti e genitori, limitazione alla didattica essenziale, settimane di blocco delle attività aggiuntive etc.


Le mobilitazioni in corso hanno costretto il governo ad annunciare una parziale marcia indietro: non abbassiamo la guardia e continuiamo a mobilitarci fino a quando tutti i tagli previsti dalla Legge di stabilità non saranno definitivamente eliminati in Parlamento.

Primo appuntamento:

MARTEDI’ 30 OTTOBRE ore15.30 davanti al PROVVEDITORATO

      diffondete diffondete diffondete                                  partecipate partecipate partecipate

docenti delle scuole di Livorno e provincia

 

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Pisa: occupazione della facoltà di scienze politiche contro la guerra, le spese militari, la commemorazione di El Alamein

riceviamo e pubblichiamo

Il Collettivo Aula R e L’Assemblea dell’Aula R hanno deciso di occupare i locali del Dipartimento di Scienze Politiche di Via Serafini. L’occupazione nasce dalla necessità di esprimere, come studentesse e studenti di Scienze Politiche, una forte protesta contro la commemorazione della battaglia di El Alamein che si terrà allo stadio di Pisa sabato 27 ottobre.

Non è possibile infatti restare in silenzio di fronte a una simile parata nostalgica, di fronte ad una tale celebrazione della guerra, passata e presente. Ad El Alamein nel 1942 migliaia di soldati italiani vennero lasciati morire per permettere la fuga dei gerarchi e dei generali fascisti e nazisti, fu un massacro che oggi viene mitizzato dalla propaganda militarista come un esempio di “valore”. Ma nella guerra, e tanto più in una guerra fascista, non può esserci nessun valore.

La celebrazione, inserita nella Festa di specialità della Brigata Folgore, attirerà nostalgici ed estremisti di destra da tutta Italia, come dimostrato dal sostegno dato alla parata da certe organizzazioni neofasciste. Tra gli stand saranno anche esposte armi, mezzi militari, strumenti di morte che vengono utilizzati nelle guerre di occupazione in cui l’esercito italiano è impegnato.

Non è possibile restare in silenzio di fronte al saccheggio dei diritti e dei salari dei lavoratori, di fronte ai sempre più drastici tagli alla spesa sociale ed in particolare alla scuola ed all’università.

Le tasse universitarie aumentano mentre dietro la maschera della meritocrazia, si modella un’università sempre più classista. Intanto, le spese militari non vengono minimamente intaccate, a 30 miliardi di euro ammontano infatti per quest’anno le spese militari dell’Italia (fonte SIPRI).

Questa occupazione è un atto di protesta contro tutte le guerre, contro le spese militari e i tagli del governo, contro la commemorazione della battaglia di El Alamein, una celebrazione nostalgica che cerca di riscrivere la storia secondo le necessità della propaganda militarista.

Gli studenti universitari devono rifiutare queste operazioni culturali, per opporsi alla guerra e ad ogni sua celebrazione, proprio per questo riteniamo importante far sentire in modo così forte la nostra protesta.

L’occupazione sarà anche un momento di confronto, di dibattito e riflessione, per aprire l’università alla città. Per questo saranno tra le altre cose organizzate proiezioni e discussioni nel pomeriggio di venerdì 26.

L’azione di protesta si concluderà sabato 27 ottobre, prima del corteo cittadino che partirà alle ore 15 dalle Logge di Banchi

               Collettivo Aula R, Assemblea dell’Aula R

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SABATO 27 A PISA CONTRO TUTTE LE GUERRE, CONTRO OGNI FASCISMO

Come ogni anno la Brigata Paracadutisti Folgore e le istituzioni si preparano a commemorare la battaglia fascista di El Alamein.

La parata nostalgica quest’anno si terrà a Pisa il 27 ottobre, allo stadio e in Piazza dei Miracoli. “No alla guerra! No alle spese militari! No El Alamein!”, con queste parole l’assemblea cittadina “Pisa contro la guerra” ha convocato un corteo per quello stesso giorno, alle ore 15 in Piazza XX Settembre (Logge di Banchi).
Gli Anarchici Toscani saranno presenti anche quest’anno, per rilanciare la lotta contro tutte le guerre, contro il militarismo e contro ogni fascismo!
Diamo appuntamento a tutte le compagne e i compagni a Pisa il 27 ottobre per formare uno spezzone rosso e nero.

Sabato 27 ottobre a Pisa
Piazza XX Settembre (Logge di Banchi)
Ore 15

Anarchici Toscani

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El Alamein: la Folgore commemora nello stadio di Pisa. Il 27 ottobre la manifestazione di “Pisa contro la guerra”

da: http://www.senzasoste.it

Volevano per forza uno stadio e alla fine sono andati a Pisa. Per il 70esimo anniversario della battaglia di El Alamein la Folgore voleva per forza uno stadio e aveva chiesto l’Armando Picchi. Ma Livorno-Verona del 20 ottobre e Livorno-Cesena del 26 ottobre hanno messo i bastoni fra le ruote. L’unica ipotesi era uno spostamento di una delle partite ma motivi di ordine pubblico e la sicura contestazione che avrebbero subito in città li hanno fatto desistere. E anche a Pisa continueranno la tradizione della contestazione a questa assurda e costosa commemorazione. Invitiamo, dunque, i livornesi che in questi anni si sono sempre presentati numerosi in occasione della manifestazione “No El Alamein” a recarsi a Pisa per gridare “No El Alamein ne’ qui ne’ altrove”. red 17 ottobre 2012

Di seguito l’appello di “Pisa contro la guerra” er la manifestazione del 27 ottobre e l’articolo di Senza Soste.

Nella foto la manifestazione a Livorno del 23 ottobre 2010

NO ALLA GUERRA!
NO ALLE SPESE MILITARI! NO EL ALAMEIN!

corteo_el_alamein_2010_via_ricasoli

Sabato 27 ottobre a Pisa la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà il 70° anniversario della battaglia di El Alamein, nella quale venne sconfitta assieme alle forze naziste. Si tratta di una parata nostalgica, di uno sfoggio di armi e strumenti di morte che radunerà fascisti, estremisti di destra e guerrafondai da tutta Italia. Una vergogna per la città, che vedrà l’occupazione e la militarizzazione dello stadio, di Piazza dei Miracoli, dove si svolgeranno le celebrazioni e delle zone circostanti.

Nella guerra non c’è niente di valoroso, niente da festeggiare, tanto meno in una guerra fascista.
Ma queste non sono soltanto celebrazioni nostalgiche: da sempre celebrare le guerre del passato serve a giustificare quelle del presente, a preparare le guerre di domani.
La Folgore è stata infatti in prima fila in numerose missioni “umanitarie”, tra cui le guerre di occupazione in Afghanistan e Iraq, ed è stata spesso protagonista di violenze e brutalità contro la popolazione civile. Intanto il governo ha deciso negli scorsi mesi di bombardare l’Afghanistan e dopo l’attacco alla Libia, in Siria si aprono nuovi scenari di guerra. Monti lo ha detto chiaramente più volte: “Siamo in guerra”.
È la guerra condotta dal governo contro lavoratori e lavoratrici per aumentare i profitti delle banche e degli industriali, per proteggere i privilegi della Chiesa e della casta militare. È la guerra del governo contro qualsiasi dissenso interno, che militarizza i territori e reprime chi solleva la testa.
Quella che si terrà a Pisa il 27 ottobre sarà la celebrazione della rapina quotidiana nei confronti dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti e delle fasce più deboli della popolazione. Il governo Monti e l’UE impongono sempre maggiori sacrifici, ci dicono che le casse sono vuote, ma i soldi ci sono!
Infatti mentre crollano salari e diritti, mentre aumentano licenziamenti, tasse e tagli al sociale ed all’istruzione, la casta militare non rinuncia alle proprie autocelebrazioni ed ai propri privilegi. Le spese militari complessive per il 2012 in Italia sono di 30 miliardi, oltre 10 miliardi nei prossimi anni per l’acquisto di cacciabombardieri F35, per le missioni all’estero sono spesi 1,4 miliardi di euro, e intanto l’industria bellica fa affari d’oro.

A Pisa in questi anni i militari, le istituzioni locali e la stampa hanno imbastito una campagna per mostrare il lato “sportivo” e “umanitario” dell’esercito, coinvolgendo nella propaganda militarista anche i bambini delle scuole elementari. Una propaganda che serve a far passare una nuova idea di città, la città militare. La città dell’Hub, il nuovo aeroporto militare in costruzione, secondo in Europa, che arriverà a movimentare fino a trentamila militari al mese. A Pisa è dunque fondamentale opporsi alla commemorazione di El Alamein.

È arrivato il momento di dire basta! Basta alla guerra, al militarismo, al nazionalismo! Basta al governo Monti, ai sacrifici, alle politiche di austerità! Basta alle spese militari, ai tagli, ai licenziamenti! Basta alla militarizzazione e alla repressione del dissenso! Basta deliri nostalgici e relitti del fascismo! Basta El Alamein!

La giornata del 27 ottobre vedrà manifestazioni in diverse città europee contro le politiche operate dai diversi governi subalterni alle imposizioni della Banca Centrale Europea, a Roma si svolgerà una manifestazione nazionale per il NOMonti day. Tutte queste mobilitazioni possono divenire l’inizio di un nuovo grande movimento contro la guerra e le politiche antipopolari dei governi europei.

Scendiamo in piazza sabato 27 ottobre con un corteo contro la guerra, la crisi, il militarismo, contro ogni fascismo. Prepariamo questa giornata con iniziative e assemblee. El Alamein: non c’è niente da commemorare!

CORTEO ORE 15
P.zza XX Settembre – Logge di Banchi

Pisa contro la guerra

***

Le vostre feste nelle vostre caserme

Il 27 ottobre la Folgore vuole commemorare El Alamein allo stadio. Ma la sera prima c’è Livorno-Cesena

Probabilmente quando uscirà questo articolo la notizia sarà già di dominio pubblico, ma nel momento in cui scriviamo non è più solo una voce il fatto che il comando della Folgore abbia chiesto ufficialmente al Comune di Livorno l’utilizzo dello stadio per la giornata del 27 ottobre (con annessa disponibilità di un altro paio di giorni per montaggio e smontaggio). Ma la sera prima, in anticipo, è prevista in calendario allo stadio Livorno-Cesena, per cui girano già voci di spostamento della partita. Inizialmente la scelta era ricaduta sul 20 ottobre, ma quel sabato sarebbe stato in programma Livorno-Verona, partita difficile da ricollocare in altra data per vari e ovvi motivi.

Non ci dilunghiamo certo sulla questione delle possibili date di rinvio della partita perché il nocciolo della questione è un altro. Ed è sia simbolico che sostanziale. In un momento in cui ai lavoratori vengono tagliati diritti, stipendi e pensioni, ai cittadini vengono tagliati scuola, sanità e servizi, ai giovani e ai disoccupati viene tagliato welfare e futuro, la casta dell’esercito viene ad occupare il territorio livornese per una commemorazione nostalgica e fascista e per autocelebrare le proprie gesta, inutili, mortali e costose, nei conflitti di mezzo mondo.

Ma andiamo con ordine, perché la questione dello sbarco di nostalgici fascisti che commemorano una battaglia combattuta al fianco di Hitler non è certo nuova ed in questi anni ha creato polemiche,  e scontri in città.

La storia

La Campagna del Nord Africa, conosciuta anche come Guerra nel Deserto, si riferisce ad un teatro di guerra in cui si confrontarono italo-tedeschi da una parte e Alleati dall’altra tra il 1940 e il 1943.
L’esercito italiano in Libia, forte di 200mila uomini, ma del tutto impreparato ad una guerra moderna, aveva invaso, nel settembre del 1940, l’Egitto, difeso da 30mila soldati inglesi, con lo scopo di impossessarsi del canale di Suez. Dopo qualche successo iniziale nel dicembre dello stesso anno gli inglesi iniziarono la loro controffensiva. Quando Mussolini chiese aiuto ad Hitler, la Germania inviò alcuni reparti della Luftwaffe e l’Afrika Korps con al comando di Erwin Rommel, che sarebbe divenuto celebre come la Volpe del Deserto. Dopo una serie di offensive in Libia e in Egitto, la decisiva vittoria degli inglesi di Montgomery ad El Alamein costrinse le forze italo-tedesche ad abbandonare la Libia e ad attestarsi in Tunisia.

Tensioni in città

elalamein8Durante la  ricorrenza di El Alamein la città si è spesso riempita di giovani ex parà o nostalgici combattenti che cercavano gadgets, teschi e magliette della XMAS (La Russa in un appassionato discorso di 3 anni fa elogiò questa milizia di massacratori di partigiani e antifascisti) aell’ex mercatino di piazza XX settembre. Nel 2006 però avvenne il primo scontro. Un gruppetto di ex parà di Verona con tanto di magliette con celtiche e simboli fascisti vari, si scontrò con un gruppo di livornesi dopo essere stato protagonista di varie provocazioni proprio nella zona di Piazza XX Settembre nei pressi del Csa Godzilla. I veronesi furono costretti a lasciare la città scortati dalla polizia fino all’autostrada. Nel 2007 invece la sede delle tensioni si spostò alla Rotonda d’Ardenza. Infatti la Folgore aveva deciso di uscire dai confini della propria caserma e mettere in bella mostra tendoni proprio alla Rotonda con tanto di bambini in posa che si facevano fotografare impugnando mitragliatrici e “cavalcando” carri armati. Un presidio di protesta sfociò presto in rissa, sedata con l’arrivo della celere che si schierò ai 3 ponti per dividere i gruppi (vedi foto). Dalla parte del parco gli antifascisti, alla Rotonda giovani e meno giovani con saluti romani in bella mostra difesi dalla polizia. Negli ultimi due anni invece la città ha risposto alla commemorazione con cortei partecipatissimi che avevano come oggetto il No ai tagli della spesa sociale e SI ai tagli della spesa militare. Ma la Folgore, con al fianco le istituzioni locali, si è allargata, e per il rientro dei contingenti dall’Afghanistan ha sempre voluto lo stadio. Quest’anno invece ricorre il settantesimo anniversario di El Alamein e il comando della Folgore vuole rilanciare con un’altra presa dello stadio.

Media e politica

Sorprende, ogni anno, l’enfasi con cui il sindaco Cosimi ricorda questa ricorrenza. Commemorare una guerra è già un errore, lo è ancor più quando il ruolo avuto nella guerra in questione è quello di aggressori e per di più senza alcun risultato. E come se non bastasse gli fa eco Kutufà e il sempre fedele Tirreno che addirittura confeziona paginate sul ruolo benefico della Folgore nel mondo in quanto portatori di pace, fino ad auspicarne una presenza nelle scuole per raccontare ai bambini le loro splendide avventure nel segno della solidarietà e della democrazia.

Ma ancora più grave è la presenza dell’Anpi, l’associazione partigiani o meglio la succursale storico-retorica del Pd, che si presenta ogni anno al fianco della Folgore durante la commemorazione. Se oggi la presenza della Folgore è diventata visibile, ingombrante e costosa è anche colpa dell’attuale sindaco che ha sempre dato la sua benedizione politica all’evento ed ha messo sempre a disposizione strutture e uomini per l’organizzazione. Per altri tipi di manifestazione, sportiva o politica che sia, c’è difficoltà anche a farsi portare le seggiole…

La casta dei militari

Fra tutte le campagne anticasta, politica o sindacale che sia, nessuno osa toccare quella che veramente ci costa di più, quella militare. Poche settimane fa è scoppiato lo scandalo dei cappellani militari che ci costano la bellezza di 12 milioni di euro l’anno. Tutti pagati dallo Stato italiano e non con l’8×1000 della Chiesa. In Italia i generali delle Forze armate sono 425. Negli Stati Uniti gli alti ufficiali sono 900, ma coman­dano 1 milione e 400 mila uomini, sette volte più di noi. Le pensioni si aggirano intorno ai 15mila euro e per le alte cariche c’è una buonuscita aggiuntiva di 409mila euro lorde. Ma lo scandalo più grande sono i 30 miliardi complessivi di spesa (fonte Sipri) nel 2012, oltre 10 miliardi nei prossimi anni per i cacciabombardieri F35 e ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all’estero.

Messaggio finale

Il messaggio quindi è chiaro. Che facciano le loro commemorazioni nelle loro caserme. Chi permetterà che le facciano altrove saranno loro complici. Livorno sveglia

tratto da Senza Soste n.74 (settembre 2012)

Vedi anche

Giornata NO El Alamein: galleria fotografica del corteo e reportage della commemorazione fra bambini e mitragliatrici

El Alamein, niente da festeggiare. Anche quest’anno calata di nostalgici in città

I nostalgici di El Alamein occupano lo stadio e Cosimi manda i bambini ad ammirare la guerra

Commemorazione di El Alamein, un’offesa alla citt

mein, un’offesa alla citt

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Umanità Nova: nuovo punto di distribuzione a Livorno

L’ edicola di Piazza Cavour che per anni è stata punto di distribuzione di Umanità Nova è in chiusura.

Sarà possibile trovare il settimanale anarchico presso la Libreria Belforte in via Della Madonna 31.

Come sempre UN è in distribuzione presso la Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33, durante l’apertura settimanale, ogni giovedì dalle 18 alle 20.

 

Dove trovare Umanità Nova:

http://www.umanitanova.org/distribuzione

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20/10: “Storie di Arditi del Popolo e donne ribelli”

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Scuola: con i tagli si risparmia sulla sicurezza. E all’Enriques spunta l’amianto

da: http://www.senzasoste.it/interventi/scuola-con-i-tagli-si-risparmia-sulla-sicurezza-e-all-enriques-spunta-l-aminato

Unicobas scuola fa il punto della situazione delle scuole livornesi dopo i tagli di personale e di sicurezza voluti dal governo. Topi, amianto, radon e situazioni strutturali al limite hanno caratterizzato queste ultime stagioni. E ogni anno è sempre peggio.

Pubblichiamo un breve rapporto stilato dal sindacato Unicobas Scuola di Livorno

scuola_pericolo_crolli

A quasi un mese dall’inizio dell’anno scolastico, la scuola non cessa di registrare quotidianamente problemi difficoltà e disagi. Gli effetti dei tagli che hanno abbattuto oltre 150.000 posti di lavoro docente e Ata negli ultimi quattro anni, si vanno a saldare con la spending review promossa dall’attuale governo e con un’ulteriore manovra di restrizioni.

A farne le spese, oltre  all’occupazione, alla qualità dell’istruzione, al diritto allo studio dei disabili, anche la sicurezza, che, come si può ben capire, richiede investimenti costanti. Sicurezza che invece non è  garantita per vari motivi. La riduzione del personale docente e l’aumento del numero di alunni per classe, ben oltre i parametri previsti, costringe alla insicurezza delle “classi pollaio”; la riduzione del personale ATA mette seriamente in discussione l’attività essenziale della vigilanza negli spazi esterni all’aula; il taglio degli assistenti tecnici, soprattutto degli istituti tecnici e professionali, non garantisce una sicura gestione dei laboratori, dei macchinari e delle sostanze in uso.  A questa generale mancanza di sicurezza si aggiungono “emergenze”, non spuntate dal nulla, ma generate da mancanza di investimenti sulla manutenzione degli edifici scolastici che, a vari livelli,  si traduce  comunque in una situazione di degrado e di rischio.

La cronaca recente ha messo in evidenza la presenza di topi alle scuole elementari Natali e Gramsci; ma va segnalata anche la presenza di amianto al Liceo scientifico Enriques, dove è stata  effettuata nei mesi estivi una bonifica della pavimentazione; né va dimenticata la dispersione di radon al Liceo Cecioni, verificatasi nella scorsa primavera; per non parlare dei consistenti scarti di amianto ritrovati qualche mese fa nel cortile della scuola d’infanzia di Nibbiaia.

E la situazione delle altre scuole? Dovrebbe essere noto, alla ASL come agli enti locali, che edifici costruiti in determinate epoche prevedevano l’impiego di materiali di cui è stata poi accertata la nocività. Come è possibile che l’ASL, nei suoi costanti monitoraggi, non abbia denunciato le situazioni di rischio e imposto le bonifiche? Come è possibile che ogni anno i Dirigenti scolastici licenzino senza fare una piega il documento di valutazione dei rischi? Su queste vicende deve essere fatta la massima chiarezza: la trasparenza d’informazione e la rimozione delle situazioni a rischio sicurezza rappresentano un dovere specifico sia per gli enti locali che gestiscono gli interventi strutturali sugli edifici scolastici, sia per i Dirigenti scolastici, responsabili al massimo livello dell’attuazione della normativa della sicurezza nelle scuole. E’ un dovere  ineludibile; è un dovere che, se disatteso, configura reato. Ma soprattutto è un dovere verso chi nella scuola studia e lavora.

Per la Segreteria  Unicobas  Scuola – Livorno

Claudio Galatolo

 

da “Il Tirreno”

Morti due studenti dell’Enriques,

c’è l’ombra dell’amianto

Dopo il decesso di Lorenzo e Gianluca e una denuncia anonima la Procura ha aperto un’indagine. Al centro degli accertamenti il materiale con il quale sono incollati i pavimenti dell’Istituto

LIVORNO. Lorenzo Fornaciari aveva 15 anni, Gianluca Raglianti due in più. Sono morti a quarantanove giorni di distanza l’uno dall’altro, tra il dicembre e il febbraio scorso per colpa di una forma molto aggressiva di tumore. Ma ora sulla loro scomparsa c’è l’ombra dell’amianto in classe. In comune, infatti, questi due adolescenti avevano tre cose: erano bravi a scuola, appassionati di sport ed entrambi frequentavano il liceo scientifico Federico Enriques: 1019 iscritti divisi sui tre piani di una struttura pensata per essere una caserma dei vigili del fuoco e che, invece, negli ultimi 40 anni, ha formato e sfornato generazioni di ragazzi.

È su quest’ultima analogia che una denuncia anonima arrivata alla Procura della Repubblica all’inizio di aprile ha messo l’attenzione. Nel documento si farebbe riferimento, in particolare, alle conseguenze che il polivinil- amianto, materiale con il quale il linoleum che tappezza corridoi e aule del liceo è incollato al pavimento, possa avere sulla salute di chi vi entra in contatto. Soprattutto perché, nel tempo, la pavimentazione dell’Enriques si è usurata, tanto da cedere e formare delle bolle che da un lato rischiano di diventare trappole e dall’altro di disperdere le polveri nell’aria.

Una segnalazione tanto dettagliata da convincere il procuratore capo Francesco De Leo a disporre degli accertamenti per verificarne le eventuali conseguenze. Possibile – è la domanda chiave – che un’esposizione anche minima del tempo possa aver avuto conseguenze tanto gravi. Per rispondere la Procura ha lavorato dietro le quinte con Asl, Arpat e Provincia per sei mesi. Da un lato sono state acquisite le cartelle cliniche dei ragazzi, in seguito è stata chiesta una consulenza al centro oncologico di Firenze e infine sono stati anche ascoltati i loro genitori.

Ora la Procura sta aspettando la relazione dell’Asl sulla salubrità dell’edificio. Anche se l’incaricata dell’Asl ha già spiegato come le patologie dei ragazzi non sarebbero legate all’esposizione a fibre di amianto. Solo allora il pubblico ministero deciderà se e come procedere per togliere di mezzo quelle ombre che hanno già messo in allarme i genitori di alcuni alunni.

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PISA: ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA – NO ALLA GUERRA! NO ALLE SPESE MILITARI! NO EL ALAMEIN!

da: senzasoste.it

ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA
MARTEDI’ 9 OTTOBRE ORE 21 A LETTERE
NO ALLA GUERRA! NO ALLE SPESE MILITARI! NO EL ALAMEIN!

Sabato 27 ottobre a Pisa la Brigata Paracadutisti Folgore commemorerà il 70° anniversario della battaglia di El Alamein, nella quale venne sconfitta assieme alle forze naziste. Si tratta di una parata nostalgica, di uno sfoggio di armi e strumenti di morte che radunerà fascisti, estremisti di destra e guerrafondai da tutta Italia. Una vergogna per la città, che vedrà l’occupazione e la militarizzazione dello stadio, di Piazza dei Miracoli, dove si svolgeranno le celebrazioni e delle zone circostanti.

Nella guerra non c’è niente di valoroso, niente da festeggiare, tanto meno in una guerra fascista.
Ma queste non sono soltanto celebrazioni nostalgiche:
da sempre celebrare le guerre del passato serve a giustificare quelle del presente, a preparare le guerre di domani.
La Folgore infatti è stata impiegata dagli anni ’80 in numerose missioni “umanitarie”. La Brigata ha partecipato alle guerre di occupazione in Afghanistan e Iraq ed è stata protagonista di vere e proprie brutalità come nel caso delle violenze, degli stupri e delle torture perpetrate dai paracadutisti contro la popolazione civile in Somalia all’inizio degli anni ’90.
Intanto il ministro della difesa, l’ammiraglio Di Paola, militare e uomo della NATO, ha deciso di bombardare l’Afghanistan, mentre dopo la guerra in Libia si preparano nuove possibili avventure militari, non ultima la Siria.

Monti lo ha detto chiaramente più volte: “Siamo in guerra”.
È la guerra condotta dal governo contro lavoratori e lavoratrici per aumentare i profitti delle banche e degli industriali, per proteggere i privilegi della Chiesa e della casta militare. È la guerra del governo contro qualsiasi dissenso interno, che militarizza i territori e reprime chi solleva la testa.
Quella che si terrà a Pisa il 27 ottobre sarà la celebrazione della rapina quotidiana nei confronti dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti e delle fasce più deboli della popolazione.
Il governo Monti e l’UE impongono sempre maggiori sacrifici, ci dicono che le casse sono vuote, ma i soldi ci sono!
Infatti mentre crollano salari e diritti, mentre aumentano licenziamenti, tasse e tagli al sociale ed all’istruzione, la casta militare non rinuncia alle proprie autocelebrazioni ed ai propri privilegi.
Le spese militari complessive per il 2012 in Italia sono di 30 miliardi (fonte SIPRI), oltre 10 miliardi nei prossimi anni per l’acquisto di cacciabombardieri F35, per le missioni all’estero sono spesi 1,4 miliardi di euro, e intanto l’industria bellica fa affari d’oro.

È arrivato il momento di dire basta!
Basta alla guerra, al militarismo, al nazionalismo! Basta al governo Monti, ai sacrifici, alle politiche di austerità! Basta alle spese militari, ai tagli, ai licenziamenti! Basta alla militarizzazione e alla repressione del dissenso! Basta deliri nostalgici e relitti del fascismo! Basta El Alamein!

Negli scorsi anni la Festa della Folgore si era svolta a Livorno, dove si è sviluppata una forte opposizione, culminata in due grandi manifestazioni unitarie.
A Pisa in questi anni i militari, le istituzioni locali e la stampa hanno imbastito una campagna per mostrare il lato “sportivo” e “umanitario” dell’esercito, coinvolgendo nella propaganda militarista anche i bambini delle scuole elementari. Una propaganda che serve a far passare una nuova idea di città, la città militare.
La città dell’Hub, il nuovo aeroporto militare in costruzione, secondo in Europa, che arriverà a movimentare fino a 30000 militari al mese. A Pisa è dunque fondamentale opporsi alla commemorazione di El Alamein.

Parliamone in una assemblea pubblica cittadina martedì 9 ottobre alle ore 21 presso la Facoltà di Lettere. Tutte e tutti sono invitati a confrontarsi per organizzare, in modo unitario, un’opposizione di piazza alla commemorazione di El Alamein per la giornata del 27 ottobre.

Pisa contro la guerra

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Coordinamento studentesco: “PENSA, AGISCI, LOTTA!”

da: http://senzasoste.it/interventi/coordinamento-studentesco-pensa-agisci-lotta

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Questa mattina siamo scesi in piazza, circa un migliaio tra studenti  e lavoratori del comitato dei disoccupati e precari e del comitato degli sfrattati dell’Ex Caserma Occupata , partendo da Piazza Cavour abbiamo sfilato per le vie della città gridando ad alta voce il nostro dissenso verso quelle politiche di governo che da anni continuano a soffocare il diritto all’istruzione.

Il corteo si è soffermato in Via Cairoli, dove alcuni studenti del coordinamento studentesco hanno lanciato uova e chiuso simbolicamente alcune banche, per attirare l’attenzione sull’origine finanziaria di una crisi che oltre a colpire il reddito dei singoli ha reso possibile lo smantellamento dello stato sociale, in particolare dell’istituzione scolastica e la precarizzazione di tutte le nostre garanzie future.

Proseguendo in Piazza Grande, un esponente del comitato disoccupati e precari ha preso il microfono per porre l’attenzione sulla continuità che c’è tra la scuola ed il mondo del lavoro; così come la scuola va sempre più ridimensionando la creazione di massa critica attraverso programmi sempre più tecnicizzati (vedi test INVALSI), il mondo del lavoro vede ridurre in schiavitù (dato che la precarietà ci toglie ogni possibilità di scelta) le nostre future vite professionali.

Giunti  in Piazza del Municipio, una volta affissi due striscioni sulla scala del comune e sulla banca d’Italia, alcuni studenti e alcuni insegnanti sono intervenuti nuovamente  ponendo l’accento sulla contrarietà verso la casta politica e il governo Monti, che ha solo peggiorato quanto iniziato dalla Gelmini introducendo criteri di valutazione ancora più competitivi e conformistici senza tuttavia apportare nessun miglioramento concreto ai problemi lasciati dai recenti tagli alla scuola pubblica.

Infine il coordinamento studentesco ha indetto un’assemblea per discutere di future mobilitazioni. L’assemblea si svolgerà presso l’Ex Caserma Occupata (Via Adriana 16) alle ore 17.

La scuola che noi vogliamo deve essere libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato.

Link: Le foto dei cortei e delle scorribande poliziesche da tutta Italia

Coordinamento studentesco livornese

5 ottobre 2012

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