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Disinformazione e criminalizzazione: comunicato del Collettivo Anarchico Libertario

In questi ultimi giorni le testate giornalistiche locali, al pari di quelle nazionali, si danno molto da fare, utilizzando certi fatti di cronaca per criminalizzare situazioni di lotta, per creare confusione sulle pratiche, le idee e l’identità di realtà politiche e sociali ben conosciute e che da anni sono presenti in città con manifestazioni ed iniziative pubbliche che coinvolgono migliaia di persone.

In particolare, come spesso accade quando si presenta una stretta autoritaria e repressiva, è il movimento anarchico il primo obiettivo della criminalizzazione e della disinformazione dei media.

 

Il Collettivo Anarchico Libertario nasce nell’autunno del 2005, nel corso delle proteste studentesche contro la riforma della scuola dell’allora Ministro Letizia Moratti. Prima con il nome di Collettivo Anarchico Libertario Giovanile e dal 2007 con la sigla che conserva anche adesso, in questi anni è stato un punto di riferimento per molti giovani e studenti che si sono avvicinati alle idee ed alle pratiche libertarie. Il Collettivo in questi anni si è riunito ed ha organizzato molte delle sue iniziative in Via degli Asili 33, nella sede della Federazione Anarchica Livornese, con cui mantiene un saldo rapporto di collaborazione.

 

Ci troviamo costretti ad intervenire dopo le menzogne e la disinformazione prodotte in questi giorni da certa stampa, ed in particolare in seguito all’attacco diffamatorio portato dal consigliere provinciale PDL Corsinovi contro la Federazione Anarchica Livornese.

Per l’ennesima volta, un consigliere provinciale del centrodestra, utilizza in modo strumentale un fatto di cronaca, come il lancio di bottiglie incendiarie contro la sede di Equitalia di Livorno, per ricavarsi un momento di notorietà.

Per l’ennesima volta un esponente del PDL, estraneo alla realtà cittadina, tenta di criminalizzare il movimento anarchico in città, chiedendo che venga annullato il contratto di affitto che la Provincia di Livorno ha con la Federazione Anarchica Livornese, che dal 1945 ha diritto ad una sede in un edificio pubblico per l’impegno avuto nella lotta antifascista.

 

Gli articoli che in questi giorni abbiamo potuto leggere sui giornali meritano certo il premio “fantasia”. Si giunge persino ad inventare una nuova area politica, quella “anarcoantagonista”, si tirano in ballo sigle di realtà come il “Godzilla” o il “Movimento Antagonista Livornese” che da alcuni anni non sono più attive e che comunque si caratterizzavano per una presenza e un impegno portato avanti in maniera aperta, alla luce del sole. Spesso inoltre si parla in modo fumoso di “Circoli anarchici di Pisa e Livorno”, quando invece le realtà anarchiche che si muovono in queste città sono conosciute pubblicamente e sicuramente sono note pure alla stampa.

In certi articoli addirittura si citano come elementi su cui indagare i manifesti di propaganda della manifestazione nazionale anarchica che si è svolta sabato 12 maggio a Pisa, a quarant’anni dalla morte di Franco Serantini, compagno anarchico “colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.

I manifesti, affissi in ogni quartiere della città, annunciano una manifestazione pubblica, convocata dagli Anarchici Toscani, assemblea regionale di cui fa parte anche il nostro Collettivo assieme alla Federazione Anarchica Livornese. Una manifestazione comunicativa che ha visto la partecipazione di oltre mille persone.

Riteniamo grave che, a pochi giorni da una manifestazione pubblica e partecipata, i giornali locali continuino a creare ambiguità e confusione sul movimento anarchico, contribuendo alla sua criminalizzazione.

Le nostre idee ed i nostri mezzi sono ben noti e sempre affermati pubblicamente nelle piazze nelle nostre iniziative.

 

Chi scrive certi articoli meriterebbe, come già detto, il premio “fantasia”. Ma non c’è niente di creativo nel copiare le “veline” della Questura o nel cavalcare l’onda di disinformazione che caratterizza in questi giorni i principali mezzi di informazione.

 

Riteniamo preoccupante il clima che è stato creato in città dalla stampa e dalla Questura attorno all’episodio avvenuto di fronte alla sede di Equitalia di Livorno.

 

Denunciamo quindi un tentativo di criminalizzare il movimento anarchico in città, un attacco che comunque si va a rivolgere, più in generale, verso tutte quelle realtà politiche e sociali dell’area antagonista, che fanno politica in maniera autonoma da partiti e istituzioni.

Un attacco ancora più preoccupante se inserito in un contesto nazionale di stretta autoritaria.

Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno in merito all’uso dell’esercito per la repressione politica ci fanno capire da che parte stia la violenza ed il terrorismo.

Per fermare repressione e criminalizzazione è necessario estendere le lotte ed affermare pratiche di libertà e solidarietà, per rovesciare la crisi sui padroni e bloccare i meccanismi d’oppressione dello Stato.

 

 

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

19/05/2012

 

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Il corteo del 12 maggio – Con Franco, per l’anarchia

 

Umanità Nova, n.17 del 20 maggio 2012

Il corteo del 12 maggio

Con Franco, per l’anarchia
“Per l’anarchia, con Franco, Per un mondo di liberi e di eguali”: Questo il grande striscione d’apertura della manifestazione nazionale convocata a quarant’anni dall’assassinio di Franco Serantini dagli Anarchici Toscani sabato 12 maggio a Pisa.
Oltre mille partecipanti, per una manifestazione anarchica composita, decisa e comunicativa che ha attraversato il centro della città, da Piazza Sant’Antonio a piazza Franco Serantini (Piazza S. Silvestro).
Il corteo ha iniziato a muoversi poco dopo le 16 attraverso via Crispi, alla testa le realtà toscane promotrici della manifestazione, poi lo striscione della Federazione Anarchica Italiana con molti compagni e compagne che hanno risposto alla convocazione nazionale, seguono numerosi gruppi e realtà, con proprie bandiere, cartelli e striscioni. Lungo la manifestazione sventolano anche le bandiere NO Tav e dell’Unicobas. Chiude il corteo lo spezzone dell’Unione Sindacale Italiana, aperto dal furgone dei compagni modenesi di Libera con la musica dal vivo della A-band. Hanno partecipato alla manifestazione anche realtà cittadine come l’Osservatorio Antiproibizionista, il Partito Comunista dei Lavoratori, l’Associazione Italia-Cuba ed il Collettivo Aula R, che nei giorni precedenti aveva posto sulla facoltà di Scienze Politiche lo striscione “Franco Serantini vivo nelle nostre lotte”.
Su Lungarno Gambacorti il corteo si è fermato per alcuni minuti. Un mazzo di garofani è stato deposto vicino al punto in cui Franco fu arrestato dopo essere stato accerchiato e picchiato da una quindicina di agenti di PS, durante le cariche selvagge della sbirraglia che quel 5 maggio 1972 difendeva il comizio fascista organizzato dal MSI. Un intervento al microfono ha ricordato come la lotta antifascista, la lotta contro ogni potere e per la libertà che animava Franco, viva nelle battaglie quotidiane che come anarchici portiamo avanti in ogni situazione di lotta. Il corteo è quindi ripartito, per poi fermarsi, poche centinaia di metri più avanti, nella centralissima piazza XX Settembre, dove ha sede il Comune di Pisa.
Qui un nuovo intervento ha denunciato le politiche razziste e repressive portate avanti dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che il 25 aprile ha sgomberato il campo rom delle bocchette e che si pone all’avanguardia nell’applicazione dei più rigidi provvedimenti di repressione e controllo sociale sulla città. Un sindaco targato PD che certo odia quella libertà per cui Franco lottava, la libertà che sabato scorso abbiamo portato nelle strade di Pisa.
Il corteo ha poi proseguito per Lungarno Galilei, attraversando il Ponte della Fortezza e giungendo in Piazza Franco Serantini (Piazza S. Silvestro), dove è posto il monumento che lo ricorda: “Anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.
Mentre il corteo riempie la piazza un mazzo di garofani viene posto ai piedi del monumento.
Qui si apre il comizio con un intervento che ha ricordato anche l’uccisione di Pardini nel 1969, colpito in pieno petto da un candelotto lacrimogeno sparato dagli armati dello stato durante la “battaglia di Pisa”, nei giorni in cui migliaia di persone scesero in piazza contro la costituzione da parte dei fascisti del FUAN della Lega degli studenti greci fascisti in Italia. Pardini fu ucciso nei pressi di Corso Italia, la centrale strada del passeggio e dello shopping, in cui oggi è di fatto vietato manifestare.
Si susseguono numerosi interventi da parte di compagni e compagne di varie località.
Di fronte a Palazzo Thouar, quello che era il riformatorio nel quale Franco negli ultimi anni di vita fu costretto ad alloggiare per le sue difficili condizioni economiche, sotto la pineta che la settimana prima era stata animata dalla giornata di iniziative promossa dalla Biblioteca Franco Serantini, si è affermata l’attualità dell’anarchismo e la presenza degli anarchici nelle principali situazioni di lotta.
Al termine degli interventi, la manifestazione si è conclusa con un concerto della A-band, la cui musica ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio.
Sabato è stata una intensa giornata di lotta oltre che di memoria collettiva, in cui il movimento anarchico ha affermato in piazza in modo unitario la propria libertà di manifestazione, in un momento in cui la criminalizzazione dei media e la repressione dello Stato, specie nei confronti degli anarchici, conducono sempre più verso una stretta autoritaria.
In un periodo in cui la violenza dello stato e dei suoi apparati repressivi sale di livello, arrivando ad attaccare ogni manifestazione di dissenso, essere in piazza a Pisa sabato come anarchici, come rivoluzionari, è stato sicuramente importante. Perché ricordare Franco Serantini il 12 maggio a Pisa ha significato prima di tutto affermare le idee per cui egli lottava allora, quelle idee per cui lottiamo oggi.
Sabato scorso gli anarchici hanno attraversato le strade di Pisa per affermare la necessità di una società di liberi e di eguali, la necessità dell’anarchia, a fronte di una sempre più profonda divisione in classi, a fronte della miseria creata dallo sfruttamento capitalista, a fronte della stretta autoritaria e repressiva di cui si serve chi ci governa per conservare i propri poteri e privilegi.
Siamo scesi in piazza per affermare quelle stesse lotte che quarant’anni fa gli anarchici conducevano contro il fascismo e contro la violenza del terrorismo di stato. Quella violenza che allora aveva le forme della strategia della tensione e delle stragi di stato, e che oggi si ripresenta con la criminalizzazione del movimento anarchico, con la repressione del dissenso e con il controllo sociale, cercando di rompere i legami di solidarietà tra gli sfruttati.
E’ stata una giornata di libertà e solidarietà. Solidarietà reale e concreta, per le donne e gli uomini immigrati rinchiusi nei C.I.E., per le compagne ed i compagni privati della libertà, per chiunque resti impigliato nelle maglie della repressione.
E’ stata una manifestazione che ha non solo ha visto partecipare compagni da tutta Italia ma ha anche visto la partecipazione di tante persone da Pisa e dalle città vicine. Una manifestazione importante per il movimento anarchico, soprattutto per le realtà di Pisa e della Toscana. Un momento per rafforzarsi e per rilanciare il nostro impegno in un momento di forte attacco da parte dello stato e dei padroni.
Sabato 12 a Pisa abbiamo ricordato il compagno Franco Serantini, militante del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, ucciso nel 1972 dalla polizia perché lottava per la libertà.
Franco vive tutti i giorni nelle nostre lotte, per un mondo senza stati né classi, per l’Anarchia.
Dario Antonelli

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Comunicato della Federazione Anarchica Livornese

Apprendiamo da fonti di stampa che approfittando di un episodio, il lancio di bottiglie incendiarie e petardi contro la sede di Equitalia, estraneo alle pratiche e alla tradizione della Federazione anarchica livornese, un consigliere provinciale del PDL avrebbe chiesto la revoca del contratto di affitto per la sede di via degli Asili. Si tratta ormai di una costante, qualche anno fa Fremura, l’anno scorso Zingoni, adesso Corsinovi. Invece di impiegare il loro tempo in interpellanze oziose certi personaggi potrebbero leggersi le nostre risposte che comunque, pazientemente, ripeteremo anche in questa sede.

La Federazione Anarchica Livornese aderisce alla Federazione Anarchica Italiana fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1945, all’indomani della vittoria sul fascismo. Gli anarchici livornesi parteciparono al Comitato di Liberazione Nazionale di Livorno, contribuendo alla liberazione della citta’ e alla sua ricostruzione. Grazie alla loro riconosciuta attivita’ antifascista hanno avuto diritto ad ottenere una sede politica dalle amministrazioni locali.

Gli anarchici della F.A.L. hanno partecipato alla vita politica, sociale e culturale della città, portando avanti le loro idee, facendo le loro battaglie alla luce del giorno e a viso scoperto sempre a sostegno dei lavoratori e della fasce sociali  più deboli. Gli anarchici della F.A.L. occupano con contratto di locazione  la sede di Via degli Asili 33 dal 1991, a seguito dello sfratto dalla loro storica sede di via E.Rossi, 80. L’hanno trovata devastata, ridotta poco più che ad un cumulo di macerie dopo anni di abbandono. L’hanno risistemata e utilizzata per fare convegni, congressi, incontri pubblici, cineforum, spettacoli musicali e teatrali. Nella sede di via degli Asili, 33, sono stati raccolti generi di prima necessità per il popolo somalo, appoggiandosi ad organizzazioni umanitarie riconosciute come “Medici senza frontiere”. Nella sede di via degli Asili è ospitata una biblioteca di elevato valore storico e documentario. In via degli Asili gli anarchici della F.A.L. svolgono l’attività politica ed esercitano il diritto di associazione. Migliaia di persone sono passate dalla sede di via degli Asili.

La Federazione Anarchica Livornese ha quindi contribuito a preservare una magnifica struttura, mantenendola ad un utilizzo pubblico e sociale.

Queste cose Corsinovi probabilmente le ignora visto che è completamente avulso dalla realtà cittadina essendo, da quanto ne sappiamo, un politicante di professione, che vive quindi del denaro pubblico, “catapultato” a Livorno dopo precedenti esperienze in altre città.

I ripetuti interessi della destra livornese per l’immobile di via degli Asili ci risultano molto sospetti e rimaniamo convinti che dietro le blaterazioni sulla sede della FAL si celino attenzioni verso una struttura (ex Opera maternità e infanzia), inserita a pochi passi dal centro, con giardino e possibilità di parcheggio, una struttura, evidentemente, che fa gola a tanti ….

In questi giorni il clima in città si è fatto pesante: il gesto contro Equitalia, gesto che certamente noi non apprezziamo, ha dato modo di considerare sullo stesso piano le lotte che pur tra mille difficoltà si sono sviluppate sul territorio con atti individuali fini a se stessi. Il tentativo di criminalizzare il movimento di lotta dimostra come certi atti siano controproducenti e facciano il gioco del governo Monti, delle banche e di tutti coloro che cercano di approfittare della crisi per dare un altro colpo ai ceti popolari.

La commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Livornese

15 maggio 2012

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12 maggio manifestazione nazionale anarchica “Quello che mai potran fermare…”

da Umanità Nova n.16
 

Sabato 12 maggio si terrà a Pisa la manifestazione nazionale convocata dall’assemblea degli
Anarchici Toscani a quarant’anni dall’assassinio di Franco Serantini.
Franco era un compagno del gruppo anarchico Giuseppe Pinelli di Pisa. Il 5 di maggio del 1972 scese in piazza per opporsi ad un comizio fascista organizzato dal MSI. Gli agenti di PS, intervenuti in forze per difendere i fascisti, lo arrestano su Lungarno Gambacorti dopo averlo massacrato di botte. Senza cure, Franco muore nel carcere Don Bosco di Pisa due giorni dopo, il 7 maggio, il giorno delle elezioni politiche.
Scendere in piazza sabato 12 maggio per noi anarchici significa non solo ricordare Franco, ma soprattutto continuare la lotta contro ogni fascismo, contro la repressione ed il razzismo, per una società di liberi e di eguali.
Affermare la memoria collettiva nelle nostre lotte, continuando ad opporci ad ogni potere, è il solo modo per ricordare la figura di Franco, anarchico e rivoluzionario.
A quarant’anni di distanza la violenza dei governi è sempre la stessa.
Per questo è importante portare in piazza a Pisa la solidarietà per tutte le compagne ed i compagni arrestati, per tutti gli sfruttati che sui posti di lavoro, nei C.I.E., nelle carceri, nelle città militarizzate, vengono privati di libertà.
Viviamo tempi di attacco feroce da parte dello Stato e dei suoi apparati repressivi contro ogni manifestazione di dissenso.
Questo è evidente in tutti i contesti di lotta. In particolare in Val di Susa con l’occupazione militare di un’intera valle e gli arresti degli scorsi mesi ai danni delle compagne e dei compagni del movimento NO TAV.
Accanto alla repressione attuata con manganelli e lacrimogeni, troviamo quella diffusa e pervasiva del controllo sociale contro tutti coloro che muovono una critica radicale al paradigma dominante. Contro tutti coloro che desiderano sperimentare pratiche di libertà per affermare la giustizia sociale, l’eguaglianza reale e soprattutto la solidarietà.
Perché tutto questo è pratica rivoluzionaria.
La massima realizzazione della repressione si ha nelle istituzioni totali. Si ha nelle carceri e nelle strutture detentive come i C.I.E., veri e propri lager per donne e uomini migranti che sono reclusi e deportati. Un costante e terribile ricatto per l’anello più debole della catena dello sfruttamento capitalista.
La repressione è alla base anche di quanto sta avvenendo sul fronte del lavoro.
Dall’eliminazione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, alla disoccupazione, ai contratti di apprendistato, si mira a ridurre il costo del lavoro.
Libertà, conflittualità, autorganizzazione, solidarietà: la forza dei lavoratori e delle lavoratrici è un costo troppo alto per i padroni, per questo cercano di rafforzare l’organizzazione gerarchica del lavoro.
In nome della “coesione nazionale”, del “patto tra produttori”, si fa più duro l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro, in tutto questo è evidente la matrice repressiva, mirata a rendere gli sfruttati sempre più divisi e ricattabili.
Gli anarchici sono presenti ed attivi in tutte queste situazioni di lotta, per questo sono in prima fila contro la repressione e contro tutti i fascismi.
In periodi come questi gli anarchici sono i primi ad essere colpiti dalla violenza dello Stato.
La criminalizzazione del movimento anarchico è infatti la prima arma che usano i governi per preparare strette autoritarie, per inasprire lo sfruttamento e l’oppressione.
In febbraio il Capo della Polizia Antonio Manganelli affermava che gli anarchici erano “pronti ad uccidere”. Dopo meno di una settimana gli armati dello Stato per poco non hanno ucciso in Val di Susa Luca Abbà. In questo delirio repressivo, di fronte a blocchi e manifestazioni in tutta Italia in solidarietà con la lotta NO TAV, si giunse persino a parlare di leggi speciali per colpire gli anarchici.
La manifestazione del 12 maggio è in questo momento un appuntamento importante. Per affermare la memoria di Franco Serantini, ma soprattutto per affermare la libertà di manifestare degli anarchici, per affermare l’idea di una società di liberi e di eguali, per affermare la necessità dell’azione diretta a fronte della trappola elettorale, per essere in piazza come anarchici.
Il movimento anarchico ha saputo raccogliere e valorizzare la proposta di questa manifestazione. Oltre all’adesione di gruppi da tutta italia, e di realtà locali, anche la Federazione Anarchica Italiana e l’Unione Sindacale Italiana hanno aderito alla manifestazione del 12 maggio, mentre tutti i siti internet del movimento pubblicizzano l’appuntamento.
Sabato prossimo alle 15 in Piazza Sant’Antonio a Pisa saremo molti compagni e compagne, per una manifestazione comunicativa che attraverserà il centro della città per concludersi con interventi a microfono aperto in Piazza S. Silvestro, a tutti nota come Piazza Serantini.
Una manifestazione che non sarà un’isolata celebrazione commemorativa, ma un momento di lotta, un’occasione per il movimento anarchico di far sentire la propria voce di libertà.
Una manifestazione che si inserisce nella lotta quotidiana degli anarchici, dopo un “caldo” Primo Maggio e di fronte a nuove importanti scadenze di lotta.
Il Primo Maggio infatti ha visto anche quest’anno in molte città una forte presenza degli anarchici nelle piazze, per rovesciare la crisi sui padroni e per bloccare i meccanismi repressivi della violenza statale. A poco meno di due settimane da questa importante giornata di lotta, gli anarchici torneranno a manifestare, a dar voce alle loro idee di libertà.

Perché a quarant’anni dalla morte di Franco dobbiamo tornare ad affermare quella libertà che oggi viene negata ai compagni incarcerati, ai migranti deportati, ai lavoratori sfruttati e licenziati. Quella libertà che quarant’anni fa venne negata nella città di Pisa a centinaia di giovani antifascisti.
 

Quella che venne negata a Franco, compagno anarchico ucciso sulla strada della libertà.

Dario Antonelli

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Verso la manifestazione anarchica del 12 maggio a Pisa in memoria di Franco Serantini

Livorno: presentazione della manifestazione del 12 maggio a Pisa in memoria di Franco e proiezione di “S’era tutti sovversivi”

 

7 maggio 1972 – 2012

a quarant’anni dalla morte di Franco Serantini, anarchico, rivoluzionario.

Lunedì 7 maggio

presso la Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33

ore 21:00 proiezione del video “S’era tutti sovversivi” di Giacomo Verde (56′)

a seguire:

presentazione della manifestazione nazionale anarchica del 12 maggio in memoria di Franco organizzata dagli Anarchici Toscani.

Collettivo Anarchico Libertario collettivoanarchico@hotmail.it – http://collettivoanarchico.noblogs.org

Federazione Anarchica Livornese – F.A.I. cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it

 

12 maggio a Pisa ore 15 P.za S.Antonio

manifestazione nazionale anarchica in memoria di Franco Serantini

“Anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”

contro la repressione, contro il razzismo, contro ogni fascismo per un mondo di liberi e di eguali

 

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Primo Maggio di lotta a Livorno. Occupy Mayday: manifestazione ore 17.30 piazza Garibaldi

da: senzasoste.it

 

Il “Comitato contro le politiche di austerità, per la difesa dell’art. 18” ha organizzato una manifestazione cittadina per il Primo Maggio.

Quest’anno il Primo Maggio è stato individuato come una giornata di mobilitazione a livello mondiale contro le politiche di austerità portate avanti dai governi e dai banchieri.

Anche a Livorno, come in tutta Italia, si sono succeduti scioperi indetti dalle strutture sindacali di base, occupazioni, blocchi per protestare contro la riforma del mercato del lavoro e la modifica dell’articolo 18.

Queste lotte si aggiungono a quelle contro le misure di austerità varate dal Governo, alla lotta della Val Susa e alle dimostrazioni di solidarietà che ha ricevuto, e a decine di iniziative locali contro la repressione, contro i tagli, contro il saccheggio ambientale.

Dalla Grecia alla Spagna, dalla Romania alla Germania, in Europa le masse scendono in piazza con alterno successo, contro i governi nazionali e l’Unione Europea per fermare le politiche che impoveriscono i ceti popolari a vantaggio di capitalisti e banchieri, per superare il capitalismo.

UNIFICHIAMO LE LOTTE!

Il Governo è in gravi difficoltà e uno sciopero generale potrebbe dare il colpo decisivo alla sua politica antiproletaria e antipopolare.

L’obiettivo del Comitato è quello di fare del Primo Maggio un ulteriore passo in questa direzione, coinvolgendo nella partecipazione i lavoratori, i giovani, i lavoratori migranti, alle donne e tutti coloro che ritengono importante costruire un’opposizione ai colpi sferrati dal governo Monti alle proprie condizioni di vita.

Invitiamo pertanto i lavoratori e i cittadini tutti a partecipare il

PRIMO MAGGIO alla MANIFESTAZIONE CITTADINA

concentramento in Piazza Garibaldi alle ore 17,30

“Comitato contro le politiche di austerità, per la difesa dell’art. 18”

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Primo Maggio Anarchico a Carrara ed a Piombino

Piombino Primo Maggio

Giornata di memoria e di lotta: ore 9.30 Ritrovo c/o la Federazione Anarchica ElbanoMaremmana, via Pietri 9. A seguire corteo per le vie della città con partenza da Via Landino Landi. Ore 11.00  comizio ed interventi liberi in Piazza Verdi. Si pranza sul mare. Per contatti: ANNA 3807359929; NEDO 3662494633

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Facciamo la festa ai padroni!

Per l’emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici

da: Umanità Nova, n.15 del 29 aprile 2012

primo maggio
La giornata del primo Maggio è considerata nel mondo socialista come la festa del Lavoro. Si tratta di una falsa affermazione del 1° Maggio che ha talmente permeato la vita dei lavoratori che effettivamente in molti paesi, essi lo celebrano così. Infatti, il primo maggio non è un giorno di festa per i lavoratori … No, i lavoratori non devono, quel giorno rimanere nelle loro officine o nei campi. Quel giorno, i lavoratori di tutti i paesi devono riunirsi in ogni villaggio, in ogni città, per organizzare delle riunioni di massa, non per festeggiare quel giorno così come lo concepiscono i socialisti statalisti ed in particolare i bolscevichi, ma per contare le loro forze, per determinare le possibilità di lotta diretta contro l’ordine marcio, vile schiavista, fondato sulla violenza e la menzogna.(Nestor Makhno)
Ancora una volta gli anarchici saranno in piazza il Primo Maggio per ricordare le ragioni di questa giornata.
Adolph Fischer, August Spies, George Engel, Albert Parson, Louis Lingg, Samuel Fielden e Michael Schwab vengono condannati a morte da una giuria di uomini d’affari, loro commessi e poliziotti, dopo una commedia infame in cui ci si appellava liberamente alla falsità ed allo spergiuro..
I primi quattro salirono il patibolo l’undici novembre del 1887, Louis Lingg si suicidò in carcere alla vigilia dell’esecuzione.
Sono i Martiri di Chicago, condannati a morte al termine di un processo ideologico intentato dagli Stati Uniti contro l’anarchismo e il movimento operaio.
I condannati infatti erano stati gli animatori della manifestazione del 1° maggio 1886 per la rivendicazione delle otto ore di lavoro, conclusasi nel sangue per le aggressioni della polizia e dei pistoleri dell’agenzia Pinkerton.
Come i capitalisti si impegnarono per il prolungamento della giornata lavorativa, così le organizzazioni degli operai fecero della sua riduzione uno dei loro principali obiettivi. Dopo l’approvazione, nel parlamento britannico, di una legge che limitava a 10 ore la giornata lavorativa, gli attivisti operai cominciarono a richiedere le otto ore di lavoro: nel 1855, a Melbourne, Australia, nasce lo slogan otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore di riposo; nel 1865 viene fondata la lega per le otto ore del Massachusetts; nel 1866, al congresso di Ginevra dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, viene adottato l’obiettivo delle otto ore come limite della giornata lavorativa.
Nell’estate del 1884 i sindacati nordamericani indissero per il 1° maggio 1886 una giornata di lotta per rivendicare le otto ore di lavoro, una richiesta non particolarmente radicale, in quanto la legge federale gia’ dal 1867 prevedeva la giornata lavorativa di otto ore, che pero’, per le deroghe fatte firmare ai lavoratori dai datori di lavoro come condizione per l’assunzione e l’ignavia del governo Federale nel contrastare il fenomeno, veniva puntualmente aggirata e disattesa.
In seguito, le varie componenti del movimento operaio decisero di fare del Primo Maggio una giornata internazionale di lotta per commemorare i Martiri di Chicago e rivendicare le otto ore di lavoro.
Questo il fatto che appartiene al movimento anarchico, a tutto il Movimento Operaio, a chi lotti per l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e distribuzione e per la loro messa in comune.
Ma fin dall’inizio, anarchici e autoritari si divisero nell’interpretazione del Primo Maggio. La mozione approvata al congresso di fondazione della Seconda Internazionale recita: “Una grande manifestazione sara’ organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le citta’, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorita’ di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. Mentre i socialisti autoritari e legalitari approfittano della giornata del Primo Maggio per fare propaganda ai propri candidati, i comunisti, i socialisti anarchici fanno del Primo Maggio, di ogni Primo Maggio, una tappa verso l’emancipazione della classe operaia attraverso l’azione diretta e l’autorganizzazione delle lotte.
Errico Malatesta ne parla in un articolo su Umanità Nova del 1922: “«Ricorderemo un fatto di cui qualcuno di noi fu testimone e parte. Era il Primo maggio del 1890. In Inghilterra la manifestazione per le otto ore prese proporzioni grandiose. In tutte le grandi città vi furono comizi e cortei di centinaia di migliaia di operai. Nell’Hyde Park di Londra si riunirono più di un milione di persone, piene di entusiasmo, pronte a tutto, ma purtroppo, al seguito dei capi». Malatesta contrappone due proposte politiche: quella degli anarchici («Volete le otto ore di lavoro? domani dopo aver lavorato otto ore, posate gli utensili e rifiutatevi a continuare – e sabato esigete il salario intero») e quella dei socialisti e dei dirigenti dei sindacati operai tra i quali John Burns («votare pei candidati socialisti, i quali, diventati deputati, avrebbero proposto al Parlamento la legge delle otto ore»). Il ricordo autobiografico è un pretesto per ribadire i vantaggi dell’azione diretta rispetto alle vie parlamentari: «La giornata legale di otto ore, divenne il motto d’ordine dei lavoratori inglesi, ed i padroni poterono continuare a farli lavorare nove ore o dieci. […] Giovanni Burns divenne deputato e poi ministro, ma delle otto ore non si parlò più. Quando impareranno i lavoratori a fare da loro, ed a comprendere che dando il potere sia pure ai loro migliori ne fanno fatalmente dei nemici!».
Dopo che per anni, da destra e da sinistra, si è cercato di trasformare il Primo maggio in un normale giorno di festa; si è tentato di travisare le ragioni del movimento operaio e di nascondere le origini anarchiche del Primo Maggio in nome di un nuovismo funzionale solo agli interessi dei capitalisti e dei governi, si è tentato di nascondere la Giornata Internazionale di Lotta dei Lavoratori sotto il clamore mediatico di una cerimonia medievale legata a superstizioni abilmente coltivate dalle classi dominanti, o addirittura di abolire il Primo Maggio; oggi le ragioni degli anarchici, le ragioni del Movimento Operaio, le ragioni del Primo Maggio sono più vive che mai.
In Italia il governo ha prolungato il tempo di lavoro ben oltre la speranza di vita dei lavoratori. La riforma delle pensioni ha preso il posto del prolungamento della giornata lavorativa, incatenando l’operaio alla schiavitù salariale ben oltre le possibilità di una vita attiva; in Europa, dalla Spagna alla Grecia, dalla Romania all’Irlanda la mobilitazione contro le politiche di austerità, di immiserimento dei lavoratori cresce di giorno in giorno e va oltre la richiesta di miglioramenti immediati per l’abolizione del capitalismo; dagli Stati Uniti, dove il Primo Maggio è rimasto limitato alle minoranze politicizzate del movimento operaio, giunge l’appello di Occupy per farne di nuovo una giornata internazionale di lotta, contro i governi, contro le banche, contro i capitalisti. Rispondiamo all’appello!
Viva il Primo Maggio!
Viva il movimento internazionale dei lavoratori!
Viva l’emancipazione della classe operaia!
Tiziano Antonelli

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blog per la manifestazione anarchica del 12 maggio in memoria di Franco Serantini

E’ da alcuni giorni attivo il blog per la manifestazione anarchica nazionale del 12 maggio a Pisa, organizzata dagli Anarchici Toscani a quarant’anni dall’assassinio di Franco Serantini. Sul blog si possono trovare, oltre all’appello ed al manifesto, altre informazioni sulla manifestazione.

Il blog sarà costantemente aggiornato

http://serantini12maggio.noblogs.org/

 

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Manifesto per il 12 Maggio a Pisa – Manifestazione anarchica nazionale

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