Skip to content


Un operaio muore dissanguato in un cantiere a Calambrone

da: senzasoste.it

 

La tragedia è avvenuta ieri pomeriggio in un cantiere dell’ex-colonia Vittorio Emanuele II. Ancora da accertare l’esatta dinamica dell’incidente. La ditta per cui lavorava Antimo Ceccarelli, la Lo Conte Costruzioni SRL, che lavora per il gruppo Bulgarella proprietario della struttura, era già stata sanzionata dall’Asl. Francese, segretario generale della Cgil di Pisa: “Quel cantiere era stato già controllato dalle autorità competenti e sottoposto a precise prescrizioni”.

morti_cantiereUn nuovo morto sul lavoro nel nostro territorio e un interminabile lista di nomi che si allunga ancora una volta per quella che molti hanno chiamato “una guerra senza fine”. Darsi una ragione per una morte è cosa sempre difficile, diventa quasi impossibile quando si muore sul posto di lavoro.

E’ questo ciò che accaduto nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16, ad Antimo Ciccarelli, 57 anni, originario di San Giorgio a Cremano (Napoli), e residente a Cascina. L’operaio è morto dissanguato nel cantiere edile dove lavorava: L’ex colonia Vittorio Emanuele II, edificata tra il 1934 e il 1940, dove secondo i piani di ristrutturazione del gruppo di Andrea Bulgarella, titolare della Edilcentro di Pisa, la società immobiliare proprietaria della struttura, verranno realizzati appartamenti di lusso, un centro benessere, un ristorante e una piscina.

La dinamica dell’incidente non è ancora chiara e sul posto sono intervenuti i tecnici della Medicina del lavoro per ricostruire l’accaduto. A quanto si è appreso, però, Ciccarelli è morto dissanguato dopo essersi reciso l’arteria femorale. L’operaio si trovava al sesto piano dell’ impalcatura, coincidente con il terzo dell’edificio, quando, forse scivolando su un ferro, si è provocato una profonda ferita a una gamba.

I soccorritori del 118, giunti sul posto in pochi minuti, hanno provato a tamponare l’emorragia ma le condizioni di Ciccarelli sono parse subito disperate e per oltre un’ora si è tentato di rianimarlo senza riuscire però a salvargli la vita. I primi ad intervenire sono stati i suoi compagni di lavoro, poi l’arrivo dei soccorsi e dei Vigili del Fuoco visto che l’uomo si trovava in alto su una impalcatura e dunque si rendeva necessario l’utilizzo dell’autoscala per raggiungerlo e cercare di salvarlo. Un tentativo che però, nonostante gli sforzi, è stato vano. Solo nel tardo pomeriggio la salma è stata portata presso l’istituto di medicina legale per l’autopsia e a disposizione della magistratura. A seguire l’inchiesta aperta dalla Procura sarà il Pubblico Ministero Sisto Restuccia.

Ciccarelli lavorava per l’impresa edile Lo Conte Costruzioni SRL di Melito Iripino ad Avellino, tra i fornitori del gruppo Bulgarella, una ditta che aveva già avuto sanzioni per motivi di sicurezza da parte della Asl.

E che in particolare in quel cantiere ci fossero dei problemi era già noto. A rivelarlo è il segretario provinciale della Cgil di Pisa, Gianfranco Francese, che ricorda come fosse “stato già controllato dalle autorità competenti e sottoposto a precise prescrizioni”. “Ci risulta – aggiunge Francese – che il cantiere avesse subito delle prescrizioni, perché tutto non era a norma come avrebbe dovuto essere: questa morte dunque dimostra che quelle prescrizioni forse sono state disattese e per questo chiediamo con forza di accertare i fatti e le eventuali responsabilità”.

Il segretario della Cgil pisana sottolinea che “purtroppo siamo ancora una volta di fronte a un evento tragico che colpisce profondamente tutta la nostra comunità: un lutto che ancora una volta colpisce chi lavorava in subappalto e ciò ripropone con forza la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro”. “Nelle prossime ore – conclude Francese – d’intesa con gli altri sindacati, decideremo come muoversi visto che è il secondo incidente mortale nel giro di un mese nella provincia di Pisa”.

E su quanto avvenuto interviene anche Stefano Iaccarino, membro della segreteria della Filca, la federazione degli edili della Cisl: “Perché l’operaio – come sarebbe emerso dai primi accertamenti – è morto dissanguato? È stato rispettato il Pos (piano ordinario di sicurezza) che ogni impresa edile è chiamata a redigere quando allestisce un ponteggio? Una cosa è certa: la morte in un cantiere edile non è mai una fatalità”.

La notizia della morte dell’operaio è stata data nel pomeriggio di ieri dallo stesso sindaco nel corso del Consiglio Comunale che ha deciso di mantenere un minuto di silenzio per l’ennesima morte bianca nel nostro territorio.

“Esprimo il dolore e la commozione della città – ha detto Filippeschi – per l’infortunio sul lavoro che è costato la vita ad Antimo Ciccarelli. Sarà sempre più forte l’impegno della città per la sicurezza nel lavoro, per far valere le regole nuove che si sono conquistate e per garantire il massimo di sicurezza in ogni cantiere”.

tratto da www.pisanotizie.it

15 aprile 2011

Posted in Generale, Lavoro.

Tagged with , .


Sabato 16 aprile davanti al carcere delle Sughere: verità e giustizia per Marcello Lonzi

da: senzasoste.it

lonzi_marcello

Dopo la vergognosa e definitiva archiviazione del processo sulla morte di Marcello Lonzi, la mamma di Marcello, Maria Ciuffi, ha indetto UN PRESIDIO PER SABATO 16 APRILE A PARTIRE DALLE ORE 16.00 SOTTO IL CARCERE “LE SUGHERE” DI LIVORNO.
Invitiamo la cittadinanza e tutti/e i compagni/e che lottano contro il carcere e le morti di stato a partecipare a questo presidio cge vedrà per l’ultima volta Maria Ciuffi, dopo 8 anni di lotta incessante, scendere in piazza a Livorno per chiedere solidarietà e verità e giustizia per Marcello.

Link: La Cassazione insabbia definitivamente il caso Lonzi

Link: Caso Lonzi, la vergogna continua: la Procura annuncia l’archiviazione. L’indignazione della madre

Link:Caso Lonzi: ecco la perizia del medico legale che smentisce la Procura

Posted in Carcere, Generale, Iniziative.

Tagged with , , , , , , .


Stasera inizia il cineforum del Collettivo

CINEFORUM IN VIA DEGLI ASILI

Stasera, 12 aprile, inizia la rassegna di film presso la Federazione Anarchica Livornese in Via degli asili 33, organizzata dal Collettivo Anarchico Libertario.

Alle ore 21 proiezione di:
“La battaglia di Algeri” del 1966, di Gillo Pontecorvo

altri film in programma nelle prossime settimane:

-giovedì 21 aprile ore 21:

“Il giudizio universale” di Vittorio De Sica

-martedì 26 aprile ore 21:

“Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi, Cesare Cantù

-giovedì 12 maggio ore 21:

“Come un uomo sulla terra” di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer

-martedì 17 maggio ore 21:

“Riff Raff” di Ken Loach

-giovedì 26 maggio ore 21:

“Carandiru” di Hector Babenco

Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org/

Posted in Generale, Iniziative, Internazionale.

Tagged with , , .


Il gioco delle tre carte di Maroni

da: http://senzafrontiere.noblogs.org

Da settimane il governo italiano – in prima fila il ministro dell’Interno Roberto Maroni – sta ballando tra Tunisi, Parigi e Bonn.
Alti funzionari dell’ENI viaggiano per la Cirenaica scossa dalla guerra per convincere il Governo di transizione a mantenere i contratti firmati con Gheddafi. Nel frattempo dalla Libia partono barconi pieni di profughi dal corno d’Africa.  I primi dopo lo stop imposto dal trattato di amicizia italo-libica. Chi non ce la fa chiude la sua vita nella grande bara azzurra del Mediterraneo.
Maroni, Berlusconi e Frattini hanno provato senza troppo successo a comprarsi il governo tunisino. Dopo aver annunciato in pompa magna che Tunisi si riprendeva in blocco i 22.000 ragazzi sbarcati negli ultimi mesi in cambio di soldi e armi, il governo italiano è stato smentito da Essebsi. Sono seguite trattative convulse. Tunisi, dopo aver incassato i permessi temporanei per chi era già in Italia, non sta mantenendo l’impegno di fermare nuove partenze.
Nel frattempo è arrivato il no dell’Unione Europea alla libera circolazione dei tunisini provenienti dall’Italia.
La premiata ditta gabbie, respingimenti e deportazioni sta facendo acqua da tutte le parti.
Maroni prova a fare il gioco delle tra carte tra Roma, Tunisi e Parigi. E perde.

Vi proponiamo le principali tappe di questa vicenda nella ricostruzione di TAZ laboratorio di comunicazione libertaria.
“Il mare ne ha inghiottiti duecentocinquanta. Quella che si è consumata il 6 aprile è stata una delle peggiori tragedie – se mai fosse possibile stilare una classifica dell’orrore – tra quelle conosciute nel Canale di Sicilia. Il mare era agitatissimo, la presenza del barcone viene segnalata in acque maltesi, ma le autorità della Valletta non intervengono perché «impossibilitate». I soccorsi partono dunque dall’Italia: tre motovedette, un aereo e un elicottero. C’è anche il peschereccio mazarese “Cartagine” che riesce a recuperare tre persone. Il mare forza 6 e una falla nel barcone rendono tutto complicatissimo. Gli immigrati cadono in acqua, donne e bambini compresi, proprio durante i tentativi di trasbordo. Se ne salveranno solo quarantotto, per la maggior parte eritrei e somali.
Nel frattempo, la politica ha messo in scena le sue miserie. È entrato in vigore lo speciale decreto del presidente del consiglio con il quale viene riconosciuto a tutti gli immigrati tunisini presenti in Italia da gennaio uno speciale permesso di soggiorno della durata di tre mesi, concepito per garantire la libera circolazione all’interno dell’area di Schengen. Il provvedimento è stato varato partendo dal presupposto che la stragrande maggioranza dei tunisini approdati nelle ultime settimane a Lampedusa ha manifestato apertamente la volontà di andare in Francia o in Germania considerando l’Italia una testa di ponte. E proprio da Francia e Germania è arrivata la doccia fredda.

Parigi ha dapprima contestato la legittimità dei permessi di soggiorno concessi dall’Italia, e poi è stata diramata una direttiva a tutte le prefetture d’Oltralpe che stabilisce requisiti molto rigidi per consentire l’apertura delle proprie frontiere ai tunisini. Stessa indisponibilità da parte della Germania, mentre la stessa Unione Europea – per mezzo di Cecilia Malmstrom, titolare del portafoglio interni della Commissione europea – ha chiarito che i permessi temporanei italiani non possono garantire la libertà di circolazione nell’area Schengen perché i tunisini sono migranti economici, e quindi sempre passibili di espulsione.
Non si pensi che, in tutto questo, il governo italiano sia formato da uomini giusti ma incompresi. L’accordo italo-tunisino voluto da Maroni prevede, infatti, che gli immigrati che arrivano in Italia da questo momento in poi vengano rimpatriati subito con procedure semplificate. Ovvero, deportazioni sbrigative dall’aeroporto di Lampedusa. In cambio, l’Italia donerà alle forze dell’ordine di Tunisi sei motovedette, quattro pattugliatori e un centinaio di fuoristrada per controllare meglio le coste e impedire nuove partenze. Un meccanismo che Maroni ha cinicamente descritto come una “chiusura del rubinetto”. Intanto, Lampedusa è stata evacuata dagli immigrati deportati nelle tendopoli allestite in Italia (specialmente al Sud), ma tutto è durato davvero poco perché gli sbarchi sono ripresi massicciamente.
Dalle tendopoli si riesce a scappare, specialmente a Manduria e Caltanissetta. Più blindata la tendopoli di Kinisia, nelle campagne fra Trapani e Marsala. Cinquecento immigrati vivono in un’area circondata da un doppio perimetro di rete metallica sorvegliato a vista da un agente in tenuta antisommossa ogni dieci metri, seduto su una sedia. Nonostante tutto, dieci immigrati sono riusciti a fuggire, ma solo in sei hanno effettivamente riconquistato la libertà.”

Posted in Antimilitarismo, Antirazzismo, Carcere, Generale, Internazionale, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , .


LOCKLEAR SI FA LA BASE NATO A SPESE DELLA REGIONE CAMPANIA

da:  http://www.comidad.org

 

Sebbene confinata nelle cronache locali della Campania, si è appresa la notizia che a novembre di quest’anno dovrebbe essere consegnata all’ammiraglio Locklear la nuova base militare NATO di Giugliano, vicino al Lago Patria, già sede di un’altra storica base militare USA; ma anche vicino alla ex centrale nucleare del Garigliano, che è attualmente deposito di scorie nucleari, sia di provenienza civile che militare. La zona di Giugliano e della vicina Castelvolturno, che è in provincia di Caserta, è stata oggetto nel 2008 di una opportuna “ripulitura” delle baraccopoli degli immigrati, con un eccidio di lavoratori africani attribuito al solito Clan dei Casalesi. Sta di fatto che la Direzione Distrettuale Antimafia ha accertato che clan camorristici erano coinvolti nella costruzione sia della base che degli alloggi del personale americano. Il fatto che la NATO, dovunque sia allocata, risulti sempre in stretto rapporto con la criminalità organizzata del luogo, ovviamente è una pura coincidenza, che, nella circostanza, non ha mancato di stupire il coordinatore della DDA campana, il magistrato Franco Roberti. Si tratta probabilmente di uno stupore del tutto retorico, dato che Roberti non è affatto nuovo a quella scoperta dell’acqua calda che è l’intreccio affaristico tra NATO e crimine organizzato. (1) La nuova base di Giugliano Lago Patria, secondo le dichiarazioni ufficiali, dovrebbe sostituire la storica base NATO di Bagnoli, anche se ai tempi di restituzione di quell’area non si accenna neppure. Il trasferimento del Comando di Bagnoli già è stato dilazionato al 2012, e di per sé ciò non comporta l’effettiva restituzione di quel territorio; perciò è probabile che Bagnoli segua la sorte di altre basi militari ufficialmente dismesse, ma in realtà ancora sotto controllo USA. La base aeronautica e missilistica NATO di Comiso avrebbe dovuto essere riconvertita per usi civili, anzi era diventata ufficialmente aeroporto civile nel 2007; uno scalo che, per una sorta di macabro scherzo, era stato intitolato a Pio La Torre, ucciso dalla mafia proprio per essersi opposto alla costruzione di quella base ed all’installazione dei missili. Nel 2008 la Giunta Comunale di centrodestra ha tolto l’intitolazione a Pio La Torre, tributando così un involontario onore al grande avversario della NATO e della mafia. In questi giorni, incidentalmente, si è però riparlato della base di Comiso come possibile asilo per immigrati, segno che questa riconversione dell’aeroporto dal militare al civile non è mai decollata sul serio; ma il ministro Maroni ci ha informato che il territorio della base non è ancora disponibile per altri usi. Il motivo dichiarato da Maroni è la fatiscenza di quella base, ma probabilmente è perché gli Stati Uniti non l’hanno mai davvero mollata. (2) L’ammiraglio Locklear intanto ha dovuto distogliere la sua preziosa attenzione dai bombardamenti democratici sulla Libia ed occuparsi dei ritardi nei lavori della base di Giugliano, sui quali dovrà relazionare a Bruxelles da qui a due mesi. Gli amministratori locali sono quindi sotto pressione da parte dei comandi NATO. Per rendere definitivamente operativa la base di Giugliano il presidente della Regione Campania, il presidente della Provincia, ed il sindaco di Giugliano, hanno dovuto prendere l’impegno di stanziare ulteriori finanziamenti, prelevandoli dai fondi Fas per lo sviluppo regionale, in modo da approntare le necessarie infrastrutture, sia viarie che idriche. Si tratta di opere faraoniche, data la vastità della struttura militare, dislocata su 330mila metri quadri. (3) Ma che c’entrano gli amministratori locali con una base militare NATO? E cosa sono questi “fondi Fas”? Ufficialmente la base NATO di Giugliano avrebbe dovuto essere finanziata dalle quote dei Paesi membri della NATO stessa; di fatto, però, persino la Giunta Regionale precedente, presieduta da Bassolino, aveva a sua volta stanziato fondi per la base di Giugliano, andando a bussare anche al governo per reperire altri finanziamenti. Tutte queste spese sono state giustificate accampando la consueta litania secondo cui queste strutture militari rappresenterebbero un’occasione di sviluppo economico ed occupazionale per le aree che le “ospitano”. (4) Non si tratta soltanto di slogan ad uso dei giornalisti, poiché nei bilanci pubblici le spese per le infrastrutture necessarie all’operatività delle basi militari non figurano come spese militari, bensì sotto la voce di “spese sociali”; ed infatti si va ad attingere direttamente ai fondi Fas, che le Regioni ricevono per destinarli allo sviluppo locale; ciò a dimostrazione ulteriore che la spesa sociale effettiva non soltanto è una minima parte della spesa pubblica, ma è addirittura una quota infima di ciò che ufficialmente figura come spesa sociale. Insomma, i denari stanziati dalla Regione e dal governo per la base NATO di Giugliano, in quanto sotto la voce “fondi Fas”, passeranno alla storia finanziaria del Paese come spese per lo sviluppo del Mezzogiorno, secondo la regola aurea che impone che al danno debba sempre accompagnarsi la beffa. (5) Dopo aver fatto pagare la base NATO di Giugliano ai contribuenti campani e italiani, l’ammiraglio Locklear già pensa al futuro; ed infatti, di qui a poco, anche i contribuenti libici potrebbero avere l’onore di pagarsi le loro basi USA e NATO, con tutti i business criminali annessi e connessi a queste basi. I vantaggi della democrazia!

(1) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:5Sc_Qmf6sWwJ:www.antimafiaduemila.com/content/view/10290/138/+roberti+nato+cam€orra&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google. http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Sqp2bE5eqSIJ:corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/26-luglio-2010/camorra-ecco-identikit-capo-cupola-michele-zagaria-1703464465449.shtml+roberti+nato+zagaria&cd=3&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it

(2) http://www.ragusanews.com/articolo/20604/maroni-ex-base-nato-di-comiso-non-adatta-per-migranti

(3) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/1-aprile-2011/nuovo-quartier-generale-natoa-lago-patria-novembre-consegna–190356593199.shtml

(4) http://www.comune.giugliano.na.it/index.php?param=n&idparam=569&ta=1&idamm=2

(5) http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:RTfB8Rv1AQoJ:www.denaro.it/VisArticolo.aspx%3FIdArt%3D578669+fondi+fas+campania&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it

Posted in Antimilitarismo, Antirazzismo, Generale, Internazionale.

Tagged with , , , , .


Cineforum aprile-maggio 2011

Posted in Generale, Iniziative.

Tagged with , , , .


RIUNIONE ASSEMBLEA CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE

GIOVEDI’ 7 APRILE ALLE ORE 21:30, PRESSO IL C.S.A. GODZILLA

è CONVOCATA LA RIUNIONE DELL’ASSEMBLEA CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE

Posted in Antirazzismo, Carcere, Generale, Iniziative, Internazionale, Repressione.

Tagged with , , , , , .


Lager per immigrati: il modello toscano per “l’emergenza”

da: http://senzafrontiere.noblogs.org

 

Nei primi giorni di questa settimana, con l’arrivo di due traghetti della Grimaldi Lines, sono giunti in toscana circa 500 profughi da Lampedusa. I migranti sono stati suddivisi in una decina di piccole strutture, in 7 diverse province.
Inizialmente doveva essere predisposta un’unica tendopoli che avrebbe ospitato almeno un migliaio di profughi, nella campagna acquitrinosa di Coltano, vicino Pisa, nella ex Base LORAN della NATO. Questa scelta è stata poi abbandonata dal governo in seguito alle dure proteste degli abitanti della zona, di carattere chiaramente razzista ma cavalcate abilmente dal PD, che le ha trasformate in proteste contro il Lager e per il “modello toscano” di gestione dell’emergenza.
Il “modello toscano” proposto dal presidente della Regione Enrico Rossi è identico a quello che la giunta regionale, da Rifondazione al Pd, ha sempre sostenuto riguardo al CIE Toscano: creare varie strutture, piccole, gestibili, con associazioni di volontariato, più umane e più facilmente controllabili.
Così 30 persone sono state sistemate a Livorno in un ostello, ed altri piccoli gruppi sono stati destinati a strutture nelle province di Livorno, Pisa, Arezzo, Firenze, Siena e Pistoia.
Altre proteste ci sono state a Calambrone, zona balneare vicino Tirrenia, nel comune di Pisa. Là il PDL e la Confcommercio hanno infiammato gli animi degli esercenti e dei balneari che hanno inscenato una protesta “contro i clandestini” e per proteggere i profitti della “stagione turistica”, che a loro avviso sarebbero drasticamente calati se 100 profughi fossero stati destinati all’ex ospedale ortopedico del Calambrone.
Nella notte tra lunedì e martedì inoltre sono stati distrutti bagni e autoclave dell’ospedale, e compiute scritte razziste firmate con la croce celtica. La Regione ha così identificato a Sen Piero a Grado ed a San Rossore altri due siti alternativi.
È ancora più chiaro alla luce di questi fatti come sia il PD sia la destra sappiano muoversi con agilità per rimestare nella melma razzista che loro stessi hanno alimentato in questi anni.
Gli antirazzisti si sono mossi subito: sabato 2 aprile a Pisa si è tenuto un grande presidio contro la guerra, contro i lager e per la libertà di circolazione. Lunedì 4, al porto di Livorno, alcune decine di persone hanno partecipato al presidio in solidarietà con i migranti organizzato dall’Assemblea contro i Centri di Espulsione.

In questi giorni ci stiamo organizzando per continuare la lotta per la libertà di circolazione di tutte e di tutti.
La situazione è diversa in ogni località, a Livorno ad esempio i migranti possono uscire dalla struttura, basta che tornino a dormire, e possono ricevere visite da chiunque a qualsiasi ora.
In altre località la situazione è molto più difficile. Ci sono strutture chiuse dal filo spinato, dove è difficile anche per le associazioni entrare in contatto con i migranti, ci sono strutture che concedono visite ma non permettono ai migranti di uscire. L’intervento di chi lotta contro ogni razzismo e contro ogni frontiera non è facile, perché ci sono tante piccole strutture, disseminate per il territorio regionale, ognuna organizzata in modo diverso.
In un recente comunicato l’Assemblea contro i Centri di Espulsione di Livorno ha fatto appello “a tutte le antirazziste e gli antirazzisti per:
-Portare solidarietà concreta ai migranti
-Vigilare attivamente sul rispetto dei diritti dei migranti
-Respingere ogni forma di detenzione
-Sostenere i migranti nella rivendicazione della libertà di circolazione”

Posted in Antimilitarismo, Antirazzismo, Antisessismo, Carcere, Generale, Iniziative, Lavoro, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , .


Livorno: presidi di solidarietà ai migranti!

DA: http://www.kronstadt-toscana.org

 

Si è svolto ieri (4 aprile) a partire dalle 22h un presidio al porto di livorno per salutare i migranti in arrivo in Toscana.

Circa 30 persone   hanno srotolato degli striscioni con scritto Libertà, nessun uomo è illegale e libertà in arabo e in inglese.

Oggi (5 aprile) appuntamento alle 12.30 in villa Corridi per andare poi a Villa Morrazzana luogo in cui sono stati portati circa 30 migranti .

Al presidio di ieri sera erano presenti alcuni membri dell’Assemblea Contro i Centri di Espulsione di Livorno ed alcuni compagni e compagne che da Pisa hanno raggiunto il presidio per accogliere i migranti.

Nonostante  il no categorico dei funzionari di polizia alla richiesta di avvicinarci alla nave dove si erano posizionati anche i giornalisti, il presidio è comunque riuscito a intercettare il passaggio dei pullman subito all’uscita dal porto.

Il gesto di solidarietà umana e di sincero ben venuto che veniva dai partecipanti al presidio  è stato immediatamente compreso dai migranti che subito hanno sorriso e ci hanno salutato a loro volta.

L’importanza di avvicinarsi a delle persone cercando un contatto il più diretto possibile ,  mettendo da parte eventuali pregiudizi, ma anzi volendo capire la necessità dell’altro di ricerca di spazi e condizioni di libertà, può determinare l’inizio di un rapporto di conoscenza reciproca .

Crediamo che questi gesti di sincera solidarietà e di vicinanza umana verso  tutte le persone, in particolare le più svantaggiate, siano  un primo necessario passo per rompere i muri di paura  che si ergono quando non si conosce qualcosa o qualcuno.

La paura cavalcata da politicanti padroni e politici poi viene trasformata rapidamente in odio razzista e xenofobo.  Se invece contrapponiamo alla paura  l’empatia umana verso le persone attorno a noi possiamo iniziare a dialogare, comprendere e pertanto conoscere edificando sentimenti di  solidarietà da concretizzare poi in rapporti di appoggio mutuo.

Speriamo quindi che episodi come quello di ieri a Livorno si moltiplichino e che dal basso venga una risposta diversa da chi invece antepone costantemente interessi e privilegi ad ogni sentimento umano.

Berni

Posted in Antirazzismo, Carcere, Generale, Iniziative, Internazionale, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , .


Sbarcati nella notte i profughi. A Villa Morazzana il gruppo che soggiornerà a Livorno. Le foto

da: senzasoste.it

 

pullman_traghetto

E’ arrivata intorno alle 22.30 la nave “Superba” della Grimaldi con a bordi i profughi provenienti da Lampedusa. Ad attenderli al molo Sgarallino un ingente schieramento di forze di polizia, volontari dell’assistenza, sindaco e presidente della provincia, oltre a numerosi operatori di tv locali e nazionali. I migranti giunti a Livorno dopo una giornata intera di viaggio non sono stati fatti scendere dalla nave a piedi, ma caricati direttamenti sui pullman, che una volta saliti a bordo hanno raccolto i migranti e sono ripartiti subito per le destinazioni programmate. Sui pullman si leggevano i nomi di Pisa, Livorno, Pistoia, Empoli, Arezzo e Firenze, ma in realtà non tutte le strutture nelle città elencate sono pronte, per cui parte dei migranti passerà alcuni giorni in un asilo a Montelupo e presso il PalaMandela di Firenze. Nei pressi della Stazione marittima, un presidio di solidarietà a favore dei profughi, con esponenti delle realtà di movimento cittadine, ha salutato con striscioni a applausi il passaggio dei pullman dei migranti. Il gruppo di trenta persone con destinazione Livorno ha raggiunto Villa Morazzana. (red.) 5 aprile 2011

 

pullman_traghetto2

 

 

 

 

 

 

compagni2

 

 

 

 

 

compagni3

 

 

 

 

 

 

compagni4

//

Posted in Antirazzismo, Antisessismo, Carcere, Generale, Iniziative, Repressione.

Tagged with , , , , , , , , , , , .