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[Livorno] 800 in piazza per la liberazione dei tre arrestati di Pistoia

da: senzasoste.it 

 

Almeno 800 persone in piazza a Livorno nella
manifestazione organizzata dal Movimento Antagonista Livornese per
chiedere la fine della custodia cautelare per i tre arrestati in
seguito all’irruzione nella sede fascista di CasaPound a Pistoia
dell’11 ottobre.


Manifestazione che si è snodata nel centro cittadino e conclusa in
Piazza Cavallotti con un concerto dei Carneigra. Durante il corteo sono
stati scanditi cori per la liberazione dei tre arrestati di cui due
livornesi agli arresti domiciliari. All’altezza di Corso Amedeo il
corteo si è soffermato sotto casa di Elisabetta con cori e saluti da
parte dei manifestanti.

 

 

Ecco il volantino distribuito durante il corteo:

Fatti di Pistoia: ancora ingiustizia e repressione
 
Ancora una volta scendiamo in piazza per denunciare la rappresaglia
politica che la questura di Pistoia ha messo in atto nei confronti di 3
compagni prelevati da un’assemblea pubblica contro le ronde e
arrestati. Una rappresaglia avvenuta dopo due ore da un’irruzione nella
sede fascista di CasaPound, quando la polizia ha scelto senza prove e
per presunta affinità politica di portare tutti i partecipanti di
quell’assemblea in questura. Una rappresaglia perpetuata anche
dall’autorità giudiziaria che proprio ieri ha respinto il ricorso sia
per l’arrestato che per i due agli arresti domiciliari.

Una decisione che lascia tutti sorpresi sia per
l’estraneità ai fatti di tutti e tre, sia alla luce della diffusa
solidarietà che gli arrestati hanno trovato fin dall’inizio in vasti
settori della politica e della società, confermato anche dall’appello
fatto dal Comitato dei familiari e amici di Alessandro ed Elisabetta a
cui hanno aderito esponenti politici del Pd, consiglieri comunali,
rappresentanti dei lavoratori (Rsu) di importanti fabbriche del
territorio, sportivi, artisti e semplici cittadini che conoscevano bene
il lavoro politico e sociale che Alessandro e Elisabetta portavano
avanti in città con la loro militanza nel Movimento Antagonista
Livornese.
 
Un atteggiamento incomprensibile da parte dell’autorità giudiziaria
che, visti gli scarsi elementi che ha in mano e l’impossibilità di
inquinamento delle prove da parte degli accusati, può essere letto solo
come una volontà di colpire politicamente e preventivamente un’area
politica che sta lavorando su temi come l’antifascismo e l’antirazzismo
oltre che a fianco dei lavoratori per far valere i propri diritti in
fase di smantellamento.
 
In una fase di profonda crisi economica e di risveglio di frange
fasciste e autoritarie, le istituzioni politiche e repressive della
Toscana hanno scelto un attacco frontale verso quelle voci fuori dal
coro del conformismo politico condiviso da Pd e PdL. Una repressione a
360 gradi fatta di denunce, processi e addirittura perquisizioni e
accuse di terrorismo come avvenuto a Firenze con i militanti del Cpa.
Misure ingiustificate sia politicamente che giuridicamente in rapporto
anche a episodi del tutto marginali rispetto invece alla vera emergenza
che si sta riscontrando in molte città: quella dell’intolleranza e
della violenza fascista verso gay, immigrati e soggetti “deboli”.
 
Continueremo a lottare per le nostre idee e perchè venga fatta giustizia. E per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti/e
 
Ale, Eli, Ale liberi
 
Movimento Antagonista Livornese


 

Posted in Repressione.