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Organizzarsi per lottare!

ORGANIZZARSI PER LOTTARE

Non è più possibile aspettare. La “macelleria sociale” del governo Monti, l’austerità ed i sacrifici, si concretizzano giorno dopo giorno nella disoccupazione, nei licenziamenti, negli sfratti, nell’attacco alla libertà ed alle condizioni di vita e di lavoro. Il governo continua a imporre le proprie scelte servendosi della violenza e della paura, cercando di farle accettare come “sacrifici” inevitabili.

 

Paura come arma usata da chi ci vuole sempre più sfruttati e ricattabili. La paura dei manganelli della polizia, la paura di lottare invano, la paura di perdere anche quel poco che ci rimane, la paura di essere da soli e impotenti di fronte a chi decide delle nostre vite.

 

C’è chi dice che in Italia non si sta muovendo niente mentre in Grecia, in Spagna e in Portogallo si è sviluppata una forte opposizione di piazza. C’è chi spera che tutto si risolva con una bella campagna elettorale. C’è chi non si accorge delle tante lotte che in realtà si stanno sviluppando.

In molte città ci si organizza per resistere agli sfratti, ai licenziamenti, alla disoccupazione. Sono presenti diverse situazioni in cui lavoratori lottano anche duramente e senza delegare ai partiti o ai sindacati. Ci sono molte lotte locali contro le nocività, per la salute e contro le grandi opere, come ad esempio la lotta contro la TAV o contro le discariche e gli inceneritori. Negli ultimi mesi ci sono state numerose manifestazioni contro la guerra, le spese militari ed il militarismo. Intanto gli studenti continuano a mobilitarsi.

 

È evidente che c’è un malcontento diffuso che si sta trasformando in voglia di lottare. Questo però non basta, c’è bisogno di unire le varie forme di opposizione, c’è bisogno di costruire la solidarietà tra le lotte e di svilupparle anche in una prospettiva internazionale.

Le direttive di “macelleria sociale” sono infatti le stesse in Italia come negli altri paesi europei, perché sono decise dalla Commissione Europea, nominata dagli stessi governi.

Quindi il ruolo dei governi, dello Stato, per difendere gli interessi di pochi capitalisti e banchieri è quello di mettere in campo tutta la propria struttura di potere, controllo e violenza per attuare queste politiche.

 

Di fronte alla necessità di respingere questi attacchi, diventa importante organizzarsi, dal basso, con un metodo orizzontale e rilanciare dei percorsi di lotta che vadano al di là delle singole scadenze acquisendo una prospettiva più ampia.

Sono i lavoratori, gli studenti, i precari, i disoccupati, i pensionati e i migranti che possono farlo, riprendendo nelle proprie mani la lotta, preparandosi a prendere nelle proprie mani l’organizzazione di una società libera dallo sfruttamento e dall’oppressione.

 

Collettivo Anarchico Libertario

 

Posted in Anarchismo, Generale, Internazionale, Lavoro.

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One Response

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  1. max says

    organizziamo la lotta.
    serve perchè altrimenti solo gli studenti non basta
    solo i tassisti non basta
    solo il pubblico impiego non basta.
    non so se rendo l’idea di chi per PAURA DI PERDERE QUEL POCO CHE ANCORA POSSIEDE si vende al potere accettando tavoli separati bastone e carote varie.
    non si può fare corse in avanti che non sia quella di TUTTI e anche se fosse non si può vincere.
    occorre organizzare una rete nazionale forte e funzionante SUBITO e forse ci siamo ma occorre anche sinergia con tutti gli altri singoli stati d’europa.
    una rete sempre più fitta incessante forte.
    che faccia sentire il frastuono della sua protesta ai poteri dei servi del banchiere la politica nazionale e locale come quella centrale a bruxelles.
    la società può anche attendere.
    così come un rè è solo un uomo.
    non uccidi l’uomo ma il re.
    io non lotto per te
    io lotto per me
    tu puoi lottare.
    io non voto e non ho tessere sindacali di partito elettorali.
    viva l’anarchia.