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Solidarietà senza frontiere! Striscioni al consolato francese e ai 4 mori

DALLA MANICA AL MEDITERRANEO

BASTA SGOMBERI E VIOLENZE DEI GOVERNI!

SOLIDARIETÀ ALLE PERSONE MIGRANTI!

BASTA MORTI NEI CPR, CHIUDERE I NUOVI LAGER!

LIBERTÀ PER EMILIO!

Ci uniamo alle iniziative di solidarietà e di lotta contro le frontiere che in questi giorni si tengono in tutto il mondo. Come ogni anno la giornata del 18 dicembre mostra come solo l’azione diretta, il mutuo appoggio, la solidarietà possano spezzare la catena di violenza, sfruttamento e oppressione che schiaccia le vite di milioni di persone migranti nel mondo. Non possono certo farlo le Convenzioni delle Nazioni Unite che restano lettera morta per oltre 30 anni, non possono essere gli Stati che – come l’Italia – neanche firmano queste convenzioni, e che sono responsabili ogni anno della morte, della deportazione e dell’internamento di migliaia di persone. In questi giorni, come sempre, siamo con chi nel mondo grida “Libertà di movimento per tutt*!”, “Nessun* è illegale!”

Solidarietà con chi è costretto dalle politiche razziste e autoritarie dei governi a compiere viaggi pericolosi per attraversare un confine. Solidarietà a chi è internato nei centri di detenzione per senza documenti, con chi è costretto a vivere nell’isolamento, nell’emarginazione a causa delle violenze e dei ricatti delle forze di polizia, del razzismo di stato, dello sfruttamento selvaggio sul lavoro, delle politiche di separazione sociale. Solidarietà a chi lotta per la libertà da Lampedusa a Calais in Francia, da Melilla in Spagna a Byalistok in Polonia!

Chiudere i CPR, i centri di permanenza per il rimpatrio in cui in Italia vengono rinchiusi coloro che non hanno i documenti in regola, è sempre più urgente. Il 28 novembre Wissem Ben Abdellatif, 26 anni, tunisino, è morto in contenzione psichiatrica, legato, all’ospedale San Camillo di Roma. Era rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria, dove era stato inserito in un percorso psichiatrico da cui non è uscito vivo. Domenica 5 dicembre, R., del Marocco è morto mentre era rinchiuso nel CPR di Gradisca d’Isonzo. Il governo vuole aprire nuovi CPR, rilanciamo la lotta per chiudere ovunque tutti i nuovi lager!

A Calais, sulla Manica, la repressione del governo contro le persone migranti che cercano di attraversare il mare per raggiungere l’Inghilterra è sempre più violenta, sgomberi quotidiani delle tendopoli nei boschi, distruzione e sequestro illegale delle tende e degli averi di chi vive negli insediamenti. Droni, sensori di calore, filo spinato, pallottole di gomma, gas e cani. Queste sono solo alcune delle armi che la Francia usa per fare la guerra alla popolazione migrante. Lo scorso 27 novembre sono morte 27 persone in mare, a poche centinaia di chilometri da Londra e Parigi, dove i governi stanno trattando come meglio trarre profitto dalla Brexit, in un gioco di potere tra gli stati fatto sulla pelle delle persone. Solidarietà con tutte le persone migranti, e con tutti coloro che lottano contro le frontiere sulle coste della Manica!

La solidarietà è lo strumento più forte che abbiamo, soprattutto davanti alla collaborazione tra i governi nelle politiche razziste e repressive. Il 26 novembre a Roma è stato firmato da Macron e Draghi il nuovo Trattato d’amicizia tra Italia e Francia. È un trattato di amicizia tra i governi per portare insieme la guerra in Mali e in Libia, per far fare più grassi profitti alla grande industria, per militarizzare la società con il servizio universale obbligatorio per i giovani, per chiudere ancora di più i confini, per cooperare sempre di più nella repressione dei movimenti di lotta. Gli stati europei, al di là delle divergenze politiche, collaborano strettamente nella repressione. La vicenda di Emilio è emblematica. Storico militante NO TAV della Val di Susa, vicino al confine con la Francia, è stato estradato in Francia in conseguenza di un Mandato d’Arresto Europeo emesso dalla magistratura di Gap accusato ingiustamente di aver aggredito un gendarme francese lo scorso maggio durante una manifestazione No border a Clavière. Emilio è chiuso nel carcere di Aix Luynes per la sua attvità di solidarietà. Libertà per Emilio!

Collettivo Anarchico Libertario collettivoanarchico@hotmail.it // collettivoanarchico.noblogs.org

Federazione Anarchica Livornese cdcfedanaarchicalivornese@virgilio.it // federazioneanarchica.org

 

Posted in Anarchismo, Antirazzismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Repressione.

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