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ANCORA ARRESTI E PERQUISIZIONI A LIVORNO E PISTOIA

 

da: www.senzasoste.it

repressione.jpg

Questa
mattina verso le 6.30 la polizia ha perquisito la casa di due compagni
del Movimento Antagonista Livornese nell’ambito dell’inchiesta per i
fatti di Pistoia dell’11 ottobre. Ad entrambi è stata notificata la
misura degli arresti domiciliari. Sembrerebbe a prima vista una svolta
per le indagini in corso, invece i due perquisiti e arrestati non sono
altro che due dei denunciati che furono portati in questura l’11
ottobre stesso dopo essere stati prelevati da un’assemblea pubblica.
Quindi nessuna novità sulle dinamiche della vicenda a seguito di
un’azione che ha sorpreso tutti, a iniziare dall’avvocatessa Davini che
segue gli arrestati. Infatti non si capisce come mai debbano essere
dati gli arresti domicialiari dopo un mese a chi era già denunciato a
piede libero. C’è il pericolo di fuga, reiterazione dell’atto o
inquinamento delle prove dopo così tanto tempo?

Da parte nostra non possiamo che prendere atto che
una simile azione verso due persone che, come le altre, stavano
partecipando ad un’assemblea pubblica non aggiunge altro ai fini
dell’indagine ma allo stesso tempo è un’altra chiara rappresaglia
politica all’indomani della manifestazione cittadina per la liberazione
dei tre che già erano stati arrestati. Misure ingiustificate dal punto
di vista procedurale e legale ma di alto contenuto politico e
repressivo. Insomma, la conferma di ciò che dicevano fin dal primo
giorno: a Pistoia la questura di fronte ad un atto ritenuto grave a cui
però non ha potuto dare una risposta investigativa, ha messo in atto
una rappresaglia verso chi stava partecipando ad un’assemblea pubblica
contro le ronde.


Perquisizioni e arresti anche a Pistoia. A breve gli aggiornamenti.

red. 9 novembre 2009

 

 

da: http://anarchicipistoiesi.noblogs.org/

Hanno arrestato Marco e Yuri , stamani mattina dopo aver perquisito le loro abitazioni ,


senza trovare niente li hanno portati in questura  . .a seguire aggiornamenti!!


Oggi alle 15 TUTTI SOTTO AL COMUNE A PISTOIA!!!

Posted in Repressione.


[Livorno] 800 in piazza per la liberazione dei tre arrestati di Pistoia

da: senzasoste.it 

 

Almeno 800 persone in piazza a Livorno nella
manifestazione organizzata dal Movimento Antagonista Livornese per
chiedere la fine della custodia cautelare per i tre arrestati in
seguito all’irruzione nella sede fascista di CasaPound a Pistoia
dell’11 ottobre.


Manifestazione che si è snodata nel centro cittadino e conclusa in
Piazza Cavallotti con un concerto dei Carneigra. Durante il corteo sono
stati scanditi cori per la liberazione dei tre arrestati di cui due
livornesi agli arresti domiciliari. All’altezza di Corso Amedeo il
corteo si è soffermato sotto casa di Elisabetta con cori e saluti da
parte dei manifestanti.

 

 

Ecco il volantino distribuito durante il corteo:

Fatti di Pistoia: ancora ingiustizia e repressione
 
Ancora una volta scendiamo in piazza per denunciare la rappresaglia
politica che la questura di Pistoia ha messo in atto nei confronti di 3
compagni prelevati da un’assemblea pubblica contro le ronde e
arrestati. Una rappresaglia avvenuta dopo due ore da un’irruzione nella
sede fascista di CasaPound, quando la polizia ha scelto senza prove e
per presunta affinità politica di portare tutti i partecipanti di
quell’assemblea in questura. Una rappresaglia perpetuata anche
dall’autorità giudiziaria che proprio ieri ha respinto il ricorso sia
per l’arrestato che per i due agli arresti domiciliari.

Una decisione che lascia tutti sorpresi sia per
l’estraneità ai fatti di tutti e tre, sia alla luce della diffusa
solidarietà che gli arrestati hanno trovato fin dall’inizio in vasti
settori della politica e della società, confermato anche dall’appello
fatto dal Comitato dei familiari e amici di Alessandro ed Elisabetta a
cui hanno aderito esponenti politici del Pd, consiglieri comunali,
rappresentanti dei lavoratori (Rsu) di importanti fabbriche del
territorio, sportivi, artisti e semplici cittadini che conoscevano bene
il lavoro politico e sociale che Alessandro e Elisabetta portavano
avanti in città con la loro militanza nel Movimento Antagonista
Livornese.
 
Un atteggiamento incomprensibile da parte dell’autorità giudiziaria
che, visti gli scarsi elementi che ha in mano e l’impossibilità di
inquinamento delle prove da parte degli accusati, può essere letto solo
come una volontà di colpire politicamente e preventivamente un’area
politica che sta lavorando su temi come l’antifascismo e l’antirazzismo
oltre che a fianco dei lavoratori per far valere i propri diritti in
fase di smantellamento.
 
In una fase di profonda crisi economica e di risveglio di frange
fasciste e autoritarie, le istituzioni politiche e repressive della
Toscana hanno scelto un attacco frontale verso quelle voci fuori dal
coro del conformismo politico condiviso da Pd e PdL. Una repressione a
360 gradi fatta di denunce, processi e addirittura perquisizioni e
accuse di terrorismo come avvenuto a Firenze con i militanti del Cpa.
Misure ingiustificate sia politicamente che giuridicamente in rapporto
anche a episodi del tutto marginali rispetto invece alla vera emergenza
che si sta riscontrando in molte città: quella dell’intolleranza e
della violenza fascista verso gay, immigrati e soggetti “deboli”.
 
Continueremo a lottare per le nostre idee e perchè venga fatta giustizia. E per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti/e
 
Ale, Eli, Ale liberi
 
Movimento Antagonista Livornese


 

Posted in Repressione.


[Firenze] centinaia in piazza contro la repressione

Solidarietà avevamo chiesto e solidarietà abbiamo avuto. Sùbito. Il 6
ed il 7 novembre, in due manifestazioni distinte messe in piedi in meno
di tre ore, centinaia di LAVORATORI e di rappresentanti della Firenze
che non conta sono scesi in corteo in solidarietà con gli undici
perquisiti e con Mannu prigioniero.
Un primo nutrito corteo improvvisato, un secondo ancora più numeroso:
molte persone, pochissime bandiere, un solo striscione. Negli stessi
giorni, nelle stesse ore a Livorno, a Pistoia, a Roma, altre migliaia
di persone scendevano in piazza in solidarietà con i prigionieri a
seguito dei fatti dell’11 ottobre e per chiedere la verità per Stefano
Cucchi, per la sua solitaria e spaventosa fine.
Nelle carceri si continua a morire -sessanta i suicidi riusciti
dall’inizio dell’anno, ammesso che suicidi si possa chiamarli- mentre
il lavoro continua ad uccidere. Il 7 novembre 2009 Domenico Ricco è
morto travolto da un treno alla stazione fiorentina di Rifredi, mentre
stava riparando uno scambio.

Perché non ci siano più un Francesco, uno Stefano, un Domenico.

Mannu askatu.



Il comunicato stampa sulle giornate del sei e del sette novembre.

cpa_corteo.jpgDopo la spontanea e partecipata iniziativa di ieri, oggi oltre un
migliaio di compagni/e amici e familiari in corteo hanno attraversato
le vie del centro fiorentino passando per i luoghi significativi del
potere politico (P.za Signoria) giudiziario (P.za San.Firenze) ed
emblematici della “serietà” dell’inchiesta nei confronti di Mannu: al
Ristorante Rossini è stata “restituita” la pianta che secondo le
motivazioni di arresto sarebbe stata sottratta e dimostrerebbe la
pericolosità sociale di Mannu.
Durante il corteo di oggi è stato esposto uno striscione che riportava
la scritta ”va in carcere chi lotta, muore chi lavora” per denunciare
l’ennesima morte di un operaio: il ventisettenne travolto da un treno
alla stazione di Rifredi nella giornata di ieri.
L’alta partecipazione e la determinazione di chi ha manifestato,
dimostrano che nonostante le azioni repressive, la solidarietà è
costante e continua.

La mobilitazione non si ferma certamente con la manifestazione odierna.
Nei prossimi giorni faremo altre iniziative in città e non solo, fino a quando non avremo ottenuto la sua liberazione.

La
nostra solidarietà si estende anche a tutti i compagni che oggi come
noi hanno manifestato nelle altre città come a Roma, dove i compagni e
gli amici di Stefano Cucchi si sono anche scontrati con la polizia;
come a Livorno in solidarietà con i tre compagni arrestati per i fatti
avvenuti alla sede di Casa Pound di Pistoia.

CpaFiSud, Cantiere Sociale K100, CSA Next Emerson, Movimento di
Lotta per la Casa, Individualità anarchiche fiorentine, Collettivo
politico Scienze Politiche, Assemblea delle Scuole in Lotta, Voci dalla
Macchia, Rignano Antifascista.

Posted in Repressione.


Comunicato sulla repressione a Firenze

Comunicato sull’arresto e le perquisizioni avvenute tra venerdì e sabato notte a Firenze. Si sono svolti venerdì un presidio e sabato un corteo in solidarietà con i perquisiti e per la liberazione di Mannu.
 
MANNU
LIBERO


 

SOLIDARIETA’
AGLI ANTIFASCISTI PERQUISITI


 

Stamani
le solerti forze di polizia hanno perquisito numerosi abitazioni di
compagni e compagne appartenenti a centri sociali e non solo. Se
questo non bastasse un compagno è stato arrestato adducendo ad un
presunto pericolo di fuga per un viaggio in sud America che avrebbe
dovuto, e farà, nel mese di Febbraio.

Le
accuse vanno dalla detenzione di presunti esplosivi, ai rapporti di
solidarietà internazionale, alle iniziative contro la presenza dei
fascisti in città, alle iniziative contro Forza Nuova a Rignano
sull’Arno.

Il
GIP Pezzuti ha pensato bene di tentare la carta dell’aggravante di
terrorismo, utilizzando in maniera piuttosto stravagante quanto
previsto dal Decreto Pisanu sulla nuova definizione di terrorismo
stesso “
Sono
considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro
natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad
un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di
intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o
un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal
compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le
strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e
sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale, nonché
le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalità di
terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale
vincolanti per l’Italia
”.

Non
stiamo qui a leccarci le ferite ma lanciamo da subito quello che deve
essere per ognuno di noi una pratica da cui nessuno può
“dissociarsi”: la solidarietà

Fuori
da ogni richiesta di giustizialismo pensiamo che non sia casuale che
in prossimità dell’ennesimo tentativo di svolgere iniziative in
città da parte di quei fascisti di Forza Nuova, si vada a colpire
proprio chi in questi anni è stato protagonista nell’impedire
qualsiasi tipo di agibilità politica a questi loschi figuri.

Nell’ultimo
anno magistratura, questura hanno operato in maniera tale da cercare
di stroncare nella nostra città ogni tentativo di protagonismo
politico, attraverso gli avvisi orali e le perquisizioni agli
studenti, convocazioni in questura, fino ad arrivare a quanto è
successo oggi.

Un
clima davanti al quale, come più volte abbiamo detto e scritto, non
si può sottacere.

Particolarmente
in questo momento non possiamo pensare e tollerare che qualcuno si
possa sentire non coinvolto da quanto sta succedendo.

Che
sappia chi di dovere, davanti a quanto venuto alla luce in questi
mesi, che non tollereremo nessun atto di vessazione verso il compagno
arrestato.


 

 CPA
FI-SUD, CANTIERE SOCIALE K100, CSA NEXT EMERSON, MOVIMENTO DI LOTTA
PER LA CASA, INDIVIDUALITA’ ANARCHICHE FIORENTINE, COLLETTIVO
POLITICO SCIENZE POLITICHE, ASSEMBLEA DELLE SCUOLE IN LOTTA

Posted in Repressione.


4 novembre: Niente da festeggiare

 

Oggi,
4 novembre, come ogni anno sarà celebrata la Festa delle Forze Armate
nell’anniversario della "vittoria" della prima guerra mondiale.
Milioni di morti, miseria e distruzione. Non c’è niente da festeggiare.
Assisteremo anche quest’anno a parate e cerimonie che esalteranno la
guerra, il nazionalismo ed il militarismo in nome della vittoria e
dell’unità nazionale. Non è però una giornata orientata solo alla
commemorazione del passato, come ogni anno le cerimonie srarnno
occasione di propaganda, saranno occasione per esaltare le Forze Armate
e l’impegno militare dell’Italia.

Tuttora ci viene infatti imposta la guerra, i militari italiani sono presenti in
numerosi conflitti in diversi paesi del mondo. Per quanto si cerchi di
spacciare tali interventi militari come “missioni di pace” o “missioni
umanitarie”, essi sono invece inviati armati per combattere, per far
valere gli interessi del governo italiano e dei sui alleati, per
garantire gli interessi dell’industria bellica ed in generale dei
poteri economici che traggono profitto dalle guerre, dalle
ricostruzioni e dal controllo di determinate zone del mondo. Ma la
guerra in atto è anche interna, è la guerra dichiarata agli immigrati,
portata avanti con criminalizzazione, segregazione nei CIE, retate,
ronde ed altri provvedimenti razzisti volti a deviare ogni malcontento.
E’ la guerra al dissenso, ad ogni opposizione sociale, una guerra vera,
fatta con l’esercito armato nelle strade, con la repressione che
colpisce i movimenti e chi lotta, con leggi liberticide contenute nel
pacchetto sicurezza. Questa guerra, sia sul fronte esterno che sul
fronte interno è pagata sulla pelle di chi vede peggiorare le proprie
condizioni, di chi viene sfruttato sul lavoro, di chi lavoro non ce
l’ha, di tutti coloro ai quali viene detto che bisogna sacrificarsi
perché la crisi economica è ancora lunga, mentre per l’apparato
militare e per quello repressivo vengono spesi miliardi su miliardi di
euro.


Tra i tanti protagonisti di questa
guerra che si combatte oggi c’è la Brigata Paracadutisti Folgore,
presente a Livorno ed impegnata adesso a combattere in Afghanistan. La
Folgore, in Afghanistan come in molte altre missioni degli ultimi anni,
si è distinta per uccisioni di civili, torture e violenze nei confronti
delle popolazioni delle zone in cui ha svolto servizio. La Folgore
inoltre ogni anno assieme alle autorità locali celebra l’anniversario
della battaglia di El Alamein, battaglia della seconda guerra mondiale,
nella quale gli italiani della Folgore, al fianco della Germania
nazista di Hitler vennero sconfitti.

Quest’anno tale celebrazione, anziché
svolgersi a fine ottobre si svolgerà il 14 novembre, per attendere il
ritorno dei paracadutisti della Folgore dalla missione in Afghanistan,
l’esaltazione della missione di guerra sarà infatti parallela alla
cerimonia di quest’anno per l’anniversario di El Alamein.

DISERTIAMO
OGNI PARATA!

DISERTIAMO OGNI CELEBRAZIONE!

DISERTIAMO OGNI GUERRA!

 

 Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

Posted in Antimilitarismo.


Corteo studentesco ed occupazione a Livorno

comunicato stampa redatto dal Coordinamento Studentesco livornese il giorno della manifestazione, lunedì 26 ottobre

 

Il Coordinamento Studentesco Livornese, con il corteo di oggi, al quale
hanno partecipato più di 1500 studenti da tutte le scuole della città,
ha voluto riportare nelle strade e nelle piazze i contenuti della
protesta che viene portata avanti da ormai più di un mese. Il
Coordinamento Studentesco Livornese è una assemblea autoorganizzata,
orizzontale, autonoma dai partiti e da ogni organizzazione politica. Il
Coordinamento è luogo di riunione, discussione e iniziativa politica
degli studenti medi ed universitari livornesi, lo costituiscono e la
rendono vivo studenti singoli, gruppi e collettivi che agiscono
all’interno delle snigole scuole.
Dopo il corteo di mercoledì 7 ottobre, che ha portato oltre 3000
studenti in piazza, le mobilitazioni si sono spostate nelle scuole, per
iniziativa dei collettivi e delle assemblee presenti negli istituti.
Paralleleamente è continuata la coordinazione della protesta a livello
cittadino, fino a concordare per la giornata di oggi un nuovo corteo
studentesco generale.
Le posizioni che gli studenti portano avanti coerentemente da molti
anni sono ormai chiare. Vi è in primo luogo la forte opposizione a
quella linea politica di tagli e privatizzazioni, di inasprimento del
classismo e dell’autoritarismo nella scuola, della sempre più pesante
ingerenza di imprese, privati, enti locali e confindustria nella
didattica, che è stata trasversale ad ogni maggioranza di governo.
Rifiutiamo infatti la scuola della Gelmini, come abbiamo rifiutato
quella di Fioroni, della Moratti e di Berlinguer. Ci opponiamo quindi a
quei provedimenti che adesso si inseriscono in tale linea: i tagli ai
fondi per 8 miliardi di euro, alle ore di lezione, a 150000 posti di
lavoro; i regolamenti che porterebbero a riformare la scuola secondaria
superiore, con una più profonda divisione tra professionali e licei; la
progressiva aziendalizzazione della scuola, l’ingresso dei privati nei
consigli d’istituto, nell’organizzazione della didattica e la
possibilità di trasformare alcuni istituti in fondazioni private.
Intendiamo portare avanti la nostra lotta contro questi provvedimenti e
contro questa linea politica che è parallela ai mutamenti in corso da
vent’anni nell’Università e che, proprio come questi, corrisponde a
direttive politiche europee di adeguamento del sistema di formazione
alle necessità del mercato del lavoro. Questo non significa che tali
provvedimenti andranno a nostro vantaggio, ma che in questo modo le
nuove generazioni saranno più vulnerabili allo sfruttamento sul lavoro.
Il corteo di stamani è stato un importante momento di mobilitazione che
ha riportato in piazza moltissimi studenti che in queste settimane
avevano continuato nelle scuole le loro mobilitazioni. Dopo aver
attraversato le vie del centro, gli studenti hanno concluso il loro
corteo prima del previsto, in P.zza II Giugno con l’occupazione
dell’IPSIA ORLANDO.
Gli studenti dell’IPSIA Orlando hanno deciso di occupare la loro
scuola, occupazione di fatto avvenuta stamani ad opera dello spezzone
degli studenti di quell’istituto. L’occupazione è avvenuta durante il
corteo con l’appoggio esterno degli studenti presenti.
Visti gli equicoci di questa mattina, teniamo a precisare che la
decisione di occupare durante il corteo era stata presa dal Collettivo
Orlando, quindi dagli studenti della scuola. Il Coordinamento
Studentesco Livornese, in quanto assemblea formata da collettivi e
singoli studenti di tutta la città ha solo accettato in assemblea tale
proposta, decidendo di appoggiare l’iniziativa del Collettivo Orlando
che stamani ha anche consegnato un comunicato alla stampa ed alla
dirigenza scuolastica per spiegare la propria posizione e le ragioni di
tale iniziativa. Non vi è stata nessuna imposizione, la decisone è tata
presa dagli studenti della scuola stessa e la scelta di appoggiare
l’occupazione dell’Orlando è stata presa all’unanimità da una assemblea
del Coordinamento Studentesco Livornese alla quale hanno partecipato
una cinquantina di studenti da tutte le scuole.
Al termine del corteo, di fronte all’Orlando, numerosi studenti sono
entrati nel cortile della scuola per partecipare all’assemblea
conclusiva del corteo, ci sono stati interventi da perte di studenti di
tutte le scuole. Negli interventi sono stati ribaditi i contenuti della
nostra lotta ed è stata data una valutazione molto positiva della
mattinata, considerando l’occupazione una forma di lotta legittima e
valida.
Al termine dell’assemblea solo gli studenti dell’istituto sono rimasti
all’interno dei locali occupati, oggi si riunirà in tali locali una
assemblea del Coordinamento.
Il Coordinamento Studentesco Livornese appoggia pienamente
l’occupazione dell’Istituto Orlando, avvenuta a margine del corteo di
questa mattina. Domani pomeriggio gli studenti livornesi torneranno
nuovamente in piazza e parteciperanno con una delegazione al corteo in
difesa della scuola pubblica organizzato dai sindacati.

Coordinamento Studentesco Livornese




Segue il comunicato del Collettivo Orlando:

Oggi, 26 ottobre, gli studenti dell’IPSIA Orlando hanno occupato
simbolcamente parte della scuola, per ribadire ancora una volta le
ragioni della protesta che da oltre un anno gli studenti portano avanti
in tutto il paese.
E’ stato deciso di occupare a margine del corteo studentesco cittadino
di questa mattina organizzato dal Coordinamento Studentesco Livornese,
assemblea animata da tutti gli studenti della città, perché le altre
scuole ci hanno dato dall’esterno solidarietà ed appoggio.
L’occupazione è un atto di riappropriazione di uno spazio che noi
studenti viviamo e facciamo vivere tutti i giorni, intendiamo in questo
modo farlo vivere con la nostra protesta, con assemblee ed altre
iniziative. Intendiamo portare avanti questa forma di lotta fino a
martedì mattina, nel pomeriggio parteciperemo al corteo cittadino per
la difesa della scuola pubblica organizzato dai sindacati.
Per quanto riguarda la nostra scuola, il Collettivo Orlando ha
individuato alcuni punti per schematizzare il contenuto della protesta.
Oltre ad opporci in generale ai tagli alla scuola, ed alla riforma che
investe la scuola superiore, contenuta nei regolamenti approvati dal
governo tra maggio e giugno di quest’anno, ci opponiamo anche ai
devastanti effetti che la politica governativa avrà sul nostro istituto
ed in generale sui professionali.
-Tagli alle ore (6 settimanali), in particolare a quelle di laboratorio.
-Aumento del numero di alunni per classe, mentre le strutture restano fatiscenti ed inadeguate.
-Questi provvedimenti porteranno a delle scuole professionali orientate
sempre più per formare solo su delle competenze pratiche, abbassando
ancora di più il livello di formazione culturale. Questo porterà ad una
sempre più profonda sparazione dai licei, aumentando il carattere
classista del sistema di formazione.
-Organizzazione della didattica affidata ad un "comitato tecnico
scientifico" composto al 50% da esperti esterni, aumentando ingerenza
di privati, confindustria ed enti locali nei nostri percorsi di studio,
che saranno quindi orientati in base ai loro interessi e non alle
nostre necessità.
-Taglio di 8000 cattedre solo nel prossimo anno scolastico grazie al taglio di ore di lezione.

Collettivo Orlando 

 

Posted in Scuola/Università.


Resoconto corteo regionale antifascista a Pistoia

da: http://anarchicipistoiesi.noblogs.org/

 

Dopo i fatti di Domenica 11 oggi a Pistoia è stata una bella giornata,
una bella giornata di manifestazione; per le vie della città un
migliaio di solidali hanno sfilato per pretendere la liberazione dei
compagni in carcere e la cancellazione delle  denunce a carico di altri
8.

Il corteo, partito poco prima delle 17 dalla
stazione di Pistoia ha sfilato scandendo slogan a favore dei compagni
sequestrati dallo stato e contro la repressione. Al microfono si sono
alternati molti compagni che hanno ribadito l’importanza di essere a
Pistoia, per dire no alla montatura giudiziaria imbastita a carico dei
compagni e per denunciare sia la collusione dei partiti "democratici"
(uno dei fascisti che si trovavano all’interno della sede neofascista
devastata è consigliere comunale del PDL), sia il crescente clima
repressivo che sta attraversando la Toscana e l’Italia. Stridente
l’assenza non tanto dei partiti della sinistra che si autodefinisce
"radicale"…che rifognazione, comunisti italiani, ecc…navighino nel
loro brodo, ma quanto delle "realtà" di movimento pistoiesi, che oltre
a prendere le distanze dal fatto in sé, e dare una fredda e sfumata
solidarietà ai compagni sequestrati dallo stato, non hanno saputo far
altro che affacciarsi da qualche vicolo a "spiare" il corteo, cosa che
da un angoleto di via della Madonna ha voluto fare anche il sindaco,
che ha avuto una "degna" accoglienza…abbiamo tra l’altro saputo che
un rappresentante dello spazio liberato ex Breda est si sarebbe recato
in questura per prendere in maniera ancor più minuziosa la distanza dal
corteo…bravo "compagno"…Il coteo ha sfilato senza problemi fino a
Piazza San Francesco, dove un fascistello ha pensato bene di bruciare
un volantino che gli era stato dato. Solo la protezione dei servi in
divisa (sempre A.C.A.B) ha fatto sì che qualche compagno non si
portasse in souvenir da Pistoia lo scalpo di un fascistello. Bella
scena all’uscita dalla piazza, dove alcuni solidali, dalle finestre di
casa, hanno salutato il corteo a pugno chiuso.

La manifestazione si è poi diretta verso il carcere
dov’è rinchiuso uno dei compagni (gli altri due arrestati sono ai
domiciliari a Livorno), e li tutto il corteo, tra un intervento al
microfono e l’altro, ha fatto sentire la propria voce non solo ad
Alessandro, ma a tutti i sequestrati fra quelle mura, gridando forte
che non ci sono gabbie tollerabili, che il carcere è sempre stato, ed è
tutt’ora un’arma del potere contro le classi disagiate, contro i
migranti, contro chi non accetta di essere schiavo o chi non si piega
ai dettami di chi comanda…insomma arma di disciplinamento sociale che
-ne siamo sicuri- sarà utilizzato sempre di più contro ribelli,
studenti e lavoratori in lotta.

Il corteo si è poi concluso quasi due ore dopo da
dov’era partito, la stazione di Pistoia, non prima di aver subito
un’ultima provocazione poliziesca, infatti lo sbirrame si è prodigato
nel consigliare ai commercianti di chiudere i loro bandoni al passaggio
del corteo, invito da alcuni raccolto, da altri solidalmente ignorato.


Vogliamo ringraziare tutti i compagni pistoiesi che hanno contribuito
alla riuscita della manifestazione, tutti i pistoiesi -e ce n’erano-
che nonostante il clima di paura fomentato da tv e giornali hanno
deciso di scendere in piazza. Un caloroso abbraccio a tutti coloro che
sia dalla Toscana che da fuori hanno deciso di dare un segnale, e di
farlo da pistoia.


L’ultimo abbraccio, il più caloroso, va ai compagni sequestrati dallo stato ed a quelli denunciati. E’ solo l’inizio…

SOLIDARIETA’ COMPLICE AGLI ANTIFASCISTI TORINESI
CHE, SEMPRE OGGI, HANNO RISPEDITO NELLE FOGNE I FASCIOPOUNDISTI ED I
LEGHISTI DELLA LORO CITTA’…E SOLIDARIETA’ ANCHE AI TOPI CHE -PER
RIPRENDERSI LA PROPRIA DIGNITA’- SCACCERANNO QUESTI GUITTI ANCHE DA LI.


Nelle prossime ore pubblicheremo anche un report fotografico.

Posted in Antifascismo.


Repressione e lotta: cominicato del coordinamento studentesco livornese

Si è svolta ieri una assemblea del Coordinamento Studentesco Livornese
che ha visto la partcipazione di circa 60 studenti da tutte le scuole
della città. Durante l’assemblea è stata ribadita l’importanza del
corteo studentesco di lunedì 26, con concentramento in P.Cavour alle
ore 9. I Collettivi degli istituti ed i singoli studenti hanno deciso
di organizzare cortei dalle singole scuole per raggiungere il
concentramento. Il corteo di lunedì sarà importante per riportare la
lotta nelle strade, per portare di nuovo i contenuti della nostra lotta
all’attenzione della popolazione.
Negli interventi è anche stato
fatto un bilancio su questi giorni di assemblee, presidii ed iniziative
nelle scuole, che hanno seguito il corteo studentesco del 7 ottobre. Il
bilancio è certamente positivo dal punto di vista delle iniziative
svolte, dell’organizzazione, dei risultati che hanno suscitato tra gli
studenti e in generale nelle scuole. E’ stato però chiaro a tutti che
dirigenze scolastiche e forze dell’ordine stanno facendo di tutto per
ostacolare e reprimere le proteste studentesche. All’istituto Nautico
lunedì mattina gli studenti, soprattutto minorenni, sono stati
minacciati ed intimiditi dalla dirigenza che ha minacciato bocciature,
provvedimenti disciplinari ed esclusione dai servizi per gli studenti
che si mobilitano. Nella stessa mattina oltre 60 studenti, soprattutto
minorenni, sono stati identificati dalla DIGOS, che ha anche cercato di
provocare ed intimidire gli studenti con spintoni e minacce di
denuncia. Tutto questo perché gli studenti intendevano far salire il
livello della protesta occupando la loro scuola, una forma di lotta
legittima, diffusa e riconosciutadi riappropriazione . E’ un
comportamento inaccettabile, che riscontriamo anche in altri istituti,
anche se in modo meno eclatante. In quasi tutte le scuole infatti le
dirigenze scolastiche minacciano gli studenti, facendo leva sul fatto
che studenti e famiglie sono tenuti all’oscuro dei propri diritti
sanciti dalla legge e dai regolamenti d’istituto. In molte scuole sono
state minacciate ripercussioni sui voti, bocciature, cinque in
condotta, altri provvedimenti disciplinari. Oltre ad essere un
gravissimo attentato alla libertà di manifestare, ed un metodo
autoritario e paternalistico di concepire una protesta studentesca che
invece porta avanti contenuti seri e strutturati, ci troviamo davanti a
minacce a vuoto. Infatti le dirigenze scolastiche non hanno potere di
bocciare od incidere sul profitto scolastico degli studenti, esistono
organi di garanzia e procedure che non permettono ancora, per fortuna,
all’autorità scolastica di poter prendere unilateralmente tali
decisioni. Ancora più grave è quindi il comportamento delle dirigenze
scolastiche che, oltre a minacciare gli studenti lo fanno anche
scavalcando le norme e scavalcando gli organi preposti, in particolare
i consigli di classe. E’ chiaro che ci troviamo di fronte non ad
episodi isolati, ma a un’azione congiunta di tutte le dirigenze
orientata da linee di condotta date direttamente dalla Questura. E’
infatti la Questura ed in particolare la DIGOS ad indirizzare, anche
nella minima situazione di agitazione, la dirigenza scolastica di una
scuola. Il movimento studentesco è quindi trattato come un problema di
ordine pubblico, non come un fenomeno sociale, un movimento di massa
radicato e diffuso che porta avanti da oltre un anno una lotta dalle
rivendicazioni e dai contenuti ben precisi. Le dirigenze scolastiche
non possono parlare di dialogo, sono esse le prime a negarlo agli
studenti. Il dialogo non si fa con le minacce, le provocazioni, la
polizia.
Non si può accusare chi si mobilita di voler saltare le
lezioni, di ostacolare il servizio scolastico, di impedire lo
svolgimento delle lezioni quando è proprio il Governo che con tagli
mostruosi ai fondi, alle ore di lezione, ai posti di lavoro e con altri
provvedimenti impedisce di fatto alle scuole di svolgere la propria
funzione.
La stampa locale, ha spesso lasciato spazio a questa linea
repressiva. E’ chiara infatti una linea editoriale volta a banalizzare
la protesta, a creare "casi scandalo" su situazioni marginali
tralasciando i veri contenuti della mobilitazione e le suo espressioni,
lasciando largo spazio alle dichiarazioni delle dirigenze scolastiche.
Una nuova assemblea si svolgerà nei prossimi giorni, per definire l’organizzazione del corteo di lunedì 26.
Facciamo appello a tutti gli studenti a partecipare alla manifestazione!

Coordinamento Studentesco Livornese

Posted in Scuola/Università.


Comunicato di solidarietà al movimento studentesco

Il Collettivo Anarchico Libertario
esprime solidarietà a tutti gli studenti che da oltre un mese stanno
lottando contro una scuola sempre più autoritaria e classista. E’
chiaro che quanto è avvenuto lunedi’ mattina all’Istituto Nautico,
non è che la manifestazione più evidente del clima repressivo,
diffuso in tutte le scuole della città, che stanno montando Questura
e dirigenze scolastiche. Abbiamo infatti avuto notizia dagli studenti
stessi, di minacce ed intimidazioni portate avanti dalle stesse
autorità scolastiche in quasi tutte le scuole. Queste sperano,
minacciando bocciature, provvedimenti disciplinari, esclusioni da
alcuni servizi, di soffocare la protesta e spaccare il movimento
studentesco.

Il nostro appoggio agli studenti è totale, soprattutto in vista del corteo studentesco di lunedì 26.


Collettivo Anarchico Libertario

 

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MANIFESTO CORTEO ANTIFASCISTA REGIONALE A PISTOIA SABATO 24

manifesto corteo antifa pistoia

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