
UNA SANITÀ PUBBLICA, GRATUITA E DI QUALITÀ …
UN’ UTOPIA IN QUESTA SOCIETÀServizi e prestazioni sanitarie con tempi e costi inaccettabili.
Sempre più persone costrette a rinunciare a curarsi perchè non hanno i soldi per farlo.
NON È VERO che tutto questo dipende dal debito pubblico, dalla crisi, dalle risorse che non ci sono.
È UNA SCELTA POLITICA DEI GOVERNI, DI TUTTI I GOVERNI
I SOLDI CI SONO :
quando si devono salvare le banche (20 miliardi stanziati)
quando si devono sostenere le spese militari (80 milioni al giorno).
Da quando sono cominciati i tagli alla sanità pubblica, da circa 20 anni, sono aumentate progressivamente le cliniche private e ambulatori convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale. Questi sono in grado di offrire gran parte delle prestazioni in tempi brevi e a volte anche con costi minori rispetto al pubblico.
LA SALUTE SUBORDINATA AI PROFITTI DEI PRIVATI
Con questo sistema ci convincono sempre più che il pubblico è inefficiente e scadente e che il privato è bello e funzionale; vengono sempre più messi in risalto scandali e disservizi nella sanità pubblica e si dimenticano e tralasciano buona parte degli scandali sanitari che hanno visto coinvolte molte cliniche private che hanno aumentato i giri di affari a spese della fiscalità pubblica per mezzo di imbrogli, tangenti e corruzione, tutto con il beneplacito della politica.
È un luogo comune pensare che il taglio delle tasse alle imprese aumenti le possibilità di assunzione e alimenti la crescita; l’unica conseguenza certa di simili politiche è la soppressione dei servizi pubblici il cui finanziamento, non essendo più possibile attraverso la fiscalità generale, apre la strada proprio alla privatizzazione.
Non si tratta di proporre o riformare, si tratta di lottare per un servizio che serve a tutti e dovrebbe essere gratuito e accessibile.
Rompiamo l’isolamento in cui ci troviamo, spesso completamente abbandonati, di fronte a disservizi inconcepibili .
DIVISI NON SIAMO NULLA, UNITI POSSIAMO LOTTARE PER TUTTO QUELLO CHE CI SPETTA! SOLO LA LOTTA PAGA !
SABATO 24 GIUGNO
ore 18 presso la FAL
Via degli Asili 33, Livorno
DIBATTITO
Introducono Paola Sabatini e Marco Paganini della CUB Sanità di Firenze
a seguire, dalle 20:30, aperitivo
Federazione Anarchica Livornese – cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it
Colettivo Anarchico Libertario – collettivoanarchico@hotmail.it
Posted in Anarchismo, Generale, Iniziative, Nocività-Salute.
Tagged with anarchismo, Collettivo Anarchico Libertario, F.A.I., Livorno, lotta, sacrifici, sanità, solidarietà, spese militari, volantino.
By collettivo
– Giugno 20, 2017

Ma di quale sicurezza parlano?
Contro chi alimenta odio e razzismo
Contro i fascisti, contro chi impone miseria, guerra e sfruttamento
Nel pomeriggio di mercoledì 14 uno dei tanti partitini che si richiamano al vecchio partito fascista MSI terrà presso la sala della Circoscrizione 1 nel quartiere di Corea un “convegno sulla sicurezza”.
Chi parla di sicurezza dovrebbe pensare a chi la sicurezza non ce l’ha più, la sicurezza della pensione, del reddito, della scuola, del sistema sanitario.
Ma questi personaggi di quale sicurezza parlano? La sicurezza necessaria per difendere gli interessi degli speculatori e dei padroni, per mantenere i privilegi della classe dirigente e dei militari. Sono gli stessi che quando erano in Alleanza Nazionale hanno sostenuto e promosso i provvedimenti legislativi come la Legge Biagi che hanno riportato indietro di mezzo secolo le condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone, causando maggiore precarietà, disoccupazione e salari più bassi. Sono gli stessi che hanno promosso le politiche di tagli e sfruttamento che hanno spianato la strada alle successive politiche di austerità e sacrifici, e alla macelleria sociale condotta dai governi del PD.
I livelli di povertà, di disoccupazione, di emigrazione dimostrano che l’unica sicurezza che abbiamo è che questo sistema sociale, il sistema basato sulla proprietà privata e il governo, non garantisce le condizioni di vita della maggior parte delle persone.
Chi dice “padroni a casa nostra” dovrebbe pensare prima a chi la casa non ce l’ha, agli sfrattati, ai senza casa, intervenendo contro gli speculatori immobiliari. Chi dice che gli immigrati ci rubano il lavoro, dovrebbe pensare ai miliardi regalati alle aziende perché delocalizzassero, alla cassa integrazione, alle speculazioni edilizie sulle aree industriali.
Per questo ci fanno la guerra. La lotta al degrado, la politica della sicurezza, servono solo a mascherare l’aumento delle diseguaglianze sociali. In questo contesto i fascisti provano a rialzare la testa, rinfrancati dai recenti decreti sulla sicurezza varati dal governo, che vogliono mettere a tacere ogni forma di dissenso, dai militari nelle strade, dai blindati, dai mitra spianati. Una militarizzazione della società che è il segno di un colpo di stato strisciante che vuole imporre nuovi tagli, nuovi sacrifici, nuove tasse sui consumi popolari.
I fascisti, i soliti cani da guardia delle classi dominanti, cercano di farsi strada sfruttando il disagio sociale e la sofferenza.
Noi diciamo che l’unica strada è la solidarietà e l’organizzazione di classe!
Contro la miseria e la guerra, contro lo sfruttamento e il fascismo.
Contro le politiche razziste, sessite e omofobe e chi le sostiene.
Per la casa, il reddito, la salute, la scuola, le pensioni.
MERCOLEDÌ 14 GIUGNO
PRESIDIO ORE 17 IN VIA GOBETTI
Antifascisti Livornesi
Posted in Antifascismo, Antirazzismo, Generale, Iniziative.
Tagged with antifascismo, Corea, disoccupazione, emergenza sicurezza, Livorno, lotta, precarietà, presidio, repressione, sanità, solidarietà, volantino.
By collettivo
– Giugno 14, 2017

“Il Capitale” e gli anarchici
A centocinquant’anni dalla pubblicazione del primo libro de “Il Capitale”
ne parliamo con Tiziano Antonelli
Sabato 17 giugno
presso la sede della Federazione Anarchica Livornese
in Via degli Asili 33, Livorno
dalle ore 18
“Il proudhonismo è strocato alla radice” (Marx ad Engels – 1859)
Che cosa fa sì che gli operai salariati, i capitalisti ed i proprietari fondiari formino le tre principali classi sociali in cui la moderna società borghese si divide?
Marx ha il merito, innanzi tutto, di mostrare come il rapporto fra queste classi derivi dal loro ruolo rispetto al processo di produzione; ha il merito di dimostrare come questo ruolo determini la forma del loro redditi, come questi redditi, sotto qualsiasi forma siano distribuiti, trovino la loro origine nel lavoro, vivo od oggettivato. In altre parole, Marx dimostra che i redditi delle classi privilegiate non siano altro che estorsioni a danno dei lavoratori salariati.
Nel fare questo, Carlo Marx sviluppa la critica delle forme in cui il modo di produzione capitalistico appare ai suoi agenti, dei concetti e delle categorie che queste forme assumono, dell’ideologia che pretende di darne una giustificazione scientifica, l’economia politica. Non a caso il sottotitolo del “Capitale” è “Critica dell’economia politica”.
Nel fare questo, Marx esprime sul piano della riflessione teorica la critica che il nascente movimento operaio faceva del modo di produzione capitalistico; innanzi tutto con l’organizzazione, con la lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, per salari decenti, per una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita.
Questo mantiene la sua validità, nonostante il fallimento del progetto politico elaborato da Marx, cui il “Capitale” doveva fornire la base scientifica, nonostante la disgregazione del “socialismo scientifico”.
Attraverso il “Capitale” Marx intendeva colpire l’anarchismo e dimostrarne l’inconsistenza teorica, l’incapacità di criticare radicalmente il capitalismo.
A centocinquant’anni di distanza, la storia ci dà il suo verdetto: i sistemi basati sulla concezione scientifica di Marx sono tornati al capitalismo, i partiti “operai” basati sulla centralizzazione e sulla partecipazione alle elezioni sono diventati succubi delle politiche di austerità.
“Il Capitale” continua a parlarci ancora oggi, e la critica dello sfruttamento capitalistico di 150 anni or sono ci aiuta nella critica dello sfruttamento capitalistico di oggi.
“se il capitalismo fosse distrutto e si lasciasse sussistere un governo, questo, mediante la concessione di ogni sorta di privilegi lo creerebbe di nuovo poiché non potendo accontentar tutti avrebbe bisogno di una classe economicamente potente che lo appoggi in cambio della protezione legale e materiale che ne riceve.” (Programma Anarchico).
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese
Posted in Anarchismo, Generale, Iniziative.
Tagged with anarchismo, Collettivo Anarchico Libertario, F.A.I., Il Capitale, Livorno, Marx, teoria.
By collettivo
– Giugno 13, 2017

Continua la rassegna “di Rivolta in Rivolta”
“La fantasia abbatterà il potere una cantata lo seppellirà”
con Marco Del Giudice voce e chitarre e Porto Franco
Giorgio Parasole voce e flauto, Mattia Damiani tastiere, Simone “Jerry” Loi basso, Dario Del Giudice batteria
musiche di Marco Del Giudice, Giorgio Parasole, Mattia Damiani, Fabrizio De André ed altri
ore 20:30 cena sociale (per prenotazioni 3339861219 – 3395041220)
ore 22 concerto
Posted in Anarchismo, Generale, Iniziative.
Tagged with anarchismo, cena sociale, Collettivo Anarchico Libertario, concerto, F.A.I., Livorno, solidarietà.
By collettivo
– Giugno 5, 2017

Pisa: Repressione in divisa, vera faccia del 2 giugno.
La festa della repubblica, ormai divenuta festa delle forze armate, esibizione di retorica militarista e dell’ordine imposto, ha mostrato la sua violenza nella mattina del 2 giugno a Pisa. L’esposizione di due striscioni dalle finestre di abitazioni che affacciano su Piazza delle Vettovaglie, dove si teneva la parata istituzionale, ha determinato la brutale repressione delle forze dell’ordine. La polizia ha infatti abusato di cose e persone facendo irruzione in abitazioni private, operando perquisizioni non autorizzate e non motivate, sequestrando persone, operando fermi, facendo scattare denunce. Perché nessuna forma di protesta è ammessa quando si celebrano le istituzioni democratiche.
Uno degli striscioni esprimeva solidarietà con le donne che hanno nuovamente occupato la struttura in Via Gribaldi, sgomberata a forza giorni fa con un’operazione anch’essa caratterizzata da brutalità, violenza e insulti sessisti da parte delle forze dell’ordine. L’altro striscione criticava l’operazione antidegrado, che a Pisa sta assumendo caratteristiche di militarizzazione particolarmente aggressive e autoritarie. Espressioni di dissenso avvertite evidentemente come disturbanti in una giornata e in una piazza in cui la parata di regime non doveva subire alcun turbamento. E la parata di regime ha avuto modo di vivacizzarsi con l’esibizione di un intervento speciale, un vero e proprio blitz da regime dittatoriale che ha mostrato l’efficienza della repressione in divisa. Un ennesimo fatto che dimostra come sul territorio si concretizzino le politiche autoritarie condotte negli ultimi anni dai governi nazionali, che mostra quale sia il ruolo delle istituzioni.
Questa è la festa delle istituzioni repubblicane, questa è la sostanza delle campagne per il decoro, questa la funzione dell’operazione strade sicure, questo è il clima creato dai decreti Minniti e dalle politiche securitarie che li hanno preparati da tempo, questa è la sostanza della democrazia: militarizzazione delle città, clima di terrore, minaccia fisica delle persone, repressione di qualsiasi voce di dissenso.
Tutto questo è inaccettabile e va respinto con forza.
La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario esprimono solidarietà a chi ha subito l’intervento violento delle forze dell’ordine e sostengono le iniziative che contrastano il clima repressivo, per affermare l’agibilità politica e gli spazi di vita di tutte e tutti.
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario
Posted in Anarchismo, Antimilitarismo, Generale, Repressione.
Tagged with 2 giugno, Collettivo Anarchico Libertario, comunicati, F.A.I., guerra, Livorno, militarismo, occupazioni, parata, Pisa, repressione, rivolte, solidarietà.
By collettivo
– Giugno 4, 2017
volantino che sarà distribuito al presidio di oggi

2 giugno: festa della Guerra
Ribelliamoci alla guerra, alla repressione, al militarismo
Il 2 giugno, festa della Repubblica, diventa sempre più un’occasione di propaganda di politiche militariste e repressive, di esibizione di armi e strumenti di morte, espressione di una società sempre più militarizzata.
Ci raccontano la balla della crisi, ma l’economia di guerra non conosce crisi: nel 2017 le spese militari ammontano a 64 milioni al giorno. Gran parte di questi soldi sono spesi per nuovi armamenti, per finanziare missioni militari, per mantenere le truppe. E le spese militari sono destinate ad aumentare ancora, secondo quanto richiesto anche dal presidente Trump nell’ultimo incontro con Gentiloni e quanto stabilito nel recente incontro G7 a Taormina, dal momento che la spesa per la sicurezza vuol dire soprattutto aumento di spese militari.
Pensateci, quando aspettate 6 mesi per una visita specialistica, quando non avete il posto negli asili per i vostri figli, quando non si trova lavoro e casa. La brutale riduzione delle risorse destinate a sanità, scuola, welfare, lavoro serve proprio ad accumularne altre da destinare alle spese militari. Queste sono le scelte dei governi! Questa è la povertà che ci impongono!
Per imporre queste politiche antipopolari si ricorre all’apparato militare: con la scusa della sicurezza si riempiono di soldati armati le strade delle nostre città, ma soprattutto si vietano manifestazioni di piazza e si contrastano sempre di più con l’uso della violenza.
Aldilà di quello che ci raccontano sulla sicurezza, l’obiettivo da colpire, i nemici, sono tutti coloro che vogliono esprimere dissenso e protestare verso le politiche antipopolari. E insieme a questi, le odiose campagne sul decoro, mirano a colpire, anche attraverso l’uso dei militari, i poveri, gli immigrati, i senza casa e senza lavoro. I recenti decreti del ministro dell’Interno Minniti sulla sicurezza prevedono il daspo urbano, il divieto ai senza casa, senza lavoro, senza documenti di vivere in certi quartieri. Queste sono politiche discriminatorie, di apartheid, questa è una guerra dichiarata ai poveri, che saranno puniti perché dormono su una panchina o occupano una casa.
Rifiutiamo la retorica sulla sicurezza che vuole alimentare l’identificazione del nemico con chi vive in condizioni marginali o comunque di miseria, opponiamoci ai provvedimenti che vogliono eliminare i meccanismi di solidarietà con chi fugge da persecuzioni e bombe, che mirano a colpire e ridurre al silenzio ogni forma di dissenso.
Opponiamoci alla guerra, al militarismo, al nazionalismo, alla logica distruttiva e autoritaria che i governi vogliono imporre
FACCIAMO DEL 2 GIUGNO UN’ OCCASIONE PER DIRE
NO ALLA GUERRA, ALLE SPESE MILITARI E AL COMMERCIO DELLE ARMI
NO AI DECRETI MINNITI
NO AI MILITARI NELLE CITTÀ
Collettivo Anarchico Libertario, Communia Livorno, Federazione anarchica Livornese
Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Lavoro, Nocività-Salute, Repressione.
Tagged with anarchismo, Collettivo Anarchico Libertario, Communia Livorno, comunicati, F.A.I., guerra, Livorno, lotta, militarismo, presidio, repressione, solidarietà, spese militari.
By collettivo
– Giugno 1, 2017

PRESIDIO ANTIMILITARISTA
Giovedì 1 giugno a Livorno
dalle h 18 in Piazza Cavour
Contro le spese militari, la guerra, le politiche razziste e repressive
Collettivo Anarchico Libertario, Communia Livorno, Federazione Anarchica Livornese
(a breve seguirà un testo più esteso)
Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative.
Tagged with guerra, internazionale, Livorno, lotta, militarismo, presidio, repressione, spese militari.
By collettivo
– Maggio 30, 2017

A fianco delle donne in lotta
La mattina di mercoledì 24 maggio a Pisa un ingente schieramento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa ha sgomberato l’occupazione “Mala Servanen Jin – Casa delle donne che combattono”. L’edificio era stato occupato da un gruppo di donne durante la giornata dell’otto marzo, giornata di lotta e di sciopero generale femminista che anche a Pisa è stata segnata da iniziative e manifestazioni che hanno espresso una pluralità di pratiche e contenuti. Lo sgombero è stato condotto dalla Questura con particolare violenza. Dopo aver bloccato la strada con i blindati i poliziotti hanno fatto irruzione nello spazio occupato, manganellando ed insultando in modo sessista le quattro donne che resistevano all’interno, mentre le immobilizzavano per portarle all’esterno della struttura. Le compagne e i compagni accorsi a portare solidarietà sono state più volte caricate dalla polizia, le cariche hanno coinvolto anche gli studenti dell’istituto alberghiero adiacente all’occupazione, alcune donne hanno dovuto recarsi al pronto soccorso per i colpi della polizia. Il presidio solidale si è trasformato in corteo per dirigersi sotto il palazzo del comune, dove una partecipata assemblea ha lanciato per i giorni successivi iniziative per denunciare quanto accaduto e per rilanciare la lotta.
Questo sgombero non è un caso isolato, non è un caso di “irresponsabile gestione della piazza”. Sempre a Pisa meno di due anni l’allora capo della DIGOS sgomberò con la pistola in pugno uno stabile dell’università occupato dagli studenti che stavano conducendo un movimento contro provvedimenti che intendevano limitare l’accesso allo studio. Ma non si tratta si un caso isolato solo perché si colloca in un contesto locale e nazionale in cui aumenta la repressione e la violenza della polizia, questo sgombero non è un caso isolato perché è un ulteriore segnale di attacco al movimento che si è sviluppato nei mesi scorsi attorno alla questione femminista e di genere. Infatti il 3 maggio un altro spazio nato a Pisa dal percorso dell’otto marzo, La Limonaia, è stato sgomberato dalla polizia, mentre il 13 maggio a Torino per un’indagine su delle scritte murali sono state perquisite le abitazioni di due compagne e due compagni della Federazione Anarchica Torinese impegnate nella rete Non Una Di Meno.
Quando le lotte vengono condotte con le caratteristiche della autodeterminazione non integrabile nei meccanismi istituzionali si scatena la violenza dello stato e delle forze dell’ordine. E quando le questioni di genere diventano terreno concreto di sperimentazione e gestione di pratiche di libertà provocano l’immediata reazione dei cani da guardia dell’ordine costituito, che ha nella difesa dell’assetto sociale gerarchico e nel patriarcato la sua matrice.
La Federazione Anarchica Livornese ed il Collettivo Anarchico Libertario sono al fianco delle compagne aggredite dalla polizia e sostengono le iniziative di solidarietà e lotta in corso in questi giorni.
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario
Posted in Anarchismo, Repressione.
Tagged with Collettivo Anarchico Libertario, comunicati, F.A.I., femminismo, lotta, occupazioni, Pisa, repressione, sgomberi, solidarietà.
By collettivo
– Maggio 30, 2017

COME LADRI NELLA NOTTE
RIFLESSIONI SUL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA E SULLE NUOVE MISURE DEL GOVERNO GENTILONI.
Mercoledì 17 maggio – presso la sede FAL via degli Asili 33
ore 20 aperitivo
ore 21 dibattito
Pochi giorni prima di Pasqua il governo Gentiloni ha presentato il documento di economia e finanza (DEF) che definisce le manovre per i prossimi tre anni.
Ma le sorprese pasquali del governo sono assai poco sorprendenti:
quali sono le classi sociali beneficiarie della manovra? E quali i ceti che vengono colpiti?
Quali sono le misure di agevolazione e protezione di Chiesa, apparati militari, imprenditori e quali invece andranno a colpire ulteriormente i ceti popolari e i settori marginali e precari della società?
Il Documento di economia e finanza è un’ulteriore attacco alle nostre condizioni di vita.
Discutiamo insieme di questi temi mercoledì 17 alle ore 21 in via degli Asili 33
Il dibattito sarà introdotto da una relazione di Tiziano Antonelli
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario
Posted in Anarchismo, Generale.
Tagged with anarchismo, assemblea, Collettivo Anarchico Libertario, comunicati, DEF, economia, F.A.I., finanze, Gentiloni, lavoro, Livorno, lotta, manovra finanziaria, militarismo, repressione.
By collettivo
– Maggio 16, 2017
Solidarietà alle compagne e ai compagni di Torino!
La Federazione Anarchica livrnese esprime la propria solidarietà alle compagne e ai compagni colpiti dall’ennesimo sopruso poliziesco.
Nella notte fra il 12 e il 13 maggio u.s., a Torino, la DIGOS ha perquisito le abitazione di quattro compagne e compagni, sequestrando abiti, cellulari e computer.
Il PM Rinaudo, nel decreto di perquisizione, li accusa di imbrattamento e diffamazione, perché anarchici attivi nella rete “Non una di meno”.
Alla fine di marzo sono apparse sui muri di Torino scritte in solidarietà con una donna stuprata e di protesta nei confronti della sentenza del tribunale, che assolveva lo stupratore, mentre il 12 aprile in tutta Italia, sostenute dalla rete nazionale “Non una di Meno”, si svolgevano iniziative di solidarietà e di denuncia davanti ai tribunali, una delle quali anche a Livorno.
Mentre gli stupratori vengono assolti, polizia e magistratura continuano a perseguitare le donne stuprate e chi sostiene le loro ragioni.
Chiunque abbia tracciato quelle scritte, esse esprimono la voce del movimento riguardo agli stupratori e su chi li protegge.
A dispetto di perquisizioni e sequestri, a dispetto della repressione, siamo a fianco di chi lotta contro il patriarcato e la violenza, per la verità e la libertà.
La Commissione di Corrispondenza
della Federazione Anarchica Livornese
Posted in Anarchismo, Antisessismo, Femminismo e Genere, Generale, Repressione.
Tagged with anarchismo, comunicati, F.A.I., femminismo, genere, Livorno, Non una di meno, repressione, sessismo, solidarietà, stupro, Torino.
By collettivo
– Maggio 16, 2017