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No all’intervento militare in Siria!

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No all’intervento militare in Siria!

Da oltre un mese Stati Uniti, Francia e Turchia si sono dichiarati pronti ad attaccare la Siria, ma nonostante le minacce, tra ultimatum e passi indietro, l’intervento militare non è ancora partito.

Le trattative diplomatiche di queste settimane hanno lo scopo di spartirsi ciò che resta di un paese ormai distrutto, divenuto negli ultimi anni terreno di scontro tra quelle stesse potenze imperialiste che adesso ne decidono le sorti a tavolino.

 

In Siria infatti da due anni si combatte una guerra civile alimentata, con l’invio di armi, mercenari, agenti dei servizi segreti e dei corpi speciali, principalmente da Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Russia, Francia, Iran.

Agli stati imperialisti non interessano i diritti umani e neppure la lotta all’uso delle armi chimiche che loro stessi hanno ampiamente usato nelle guerre degli ultimi anni.

Dopo oltre centomila morti e oltre cinque milioni di rifugiati, si prepara un nuovo massacro che non porterà alla pace ma che verrà pagato dalle popolazioni, così come dimostrano le guerre contro Libia, Iraq, Afghanistan, Kosovo, Somalia….

Come anarchici non possiamo che stare dalla parte della popolazione oppressa che in Siria ha reclamato libertà e giustizia sociale, e che dopo l’intervento delle potenze straniere si trova presa fra due fuochi: la dittatura di Assad da una parte, i mercenari e i fanatici religiosi dall’altra.

 

Il governo Letta sembra essere prudente, ma è perfettamente in linea con la politica guerrafondaia dei suoi alleati.

Il governo infatti ha inviato la nave da guerra Andrea Doria a largo del Libano dove sono già presenti 1800 militari italiani per la missione Unifil. L’Italia inoltre è già disseminata di basi USA, da sempre strategiche per gli interventi nell’area mediterranea. L’ultimo chiaro esempio ci viene dall’aggressione NATO alla Libia del 2011, quando una semplice messa a disposizione delle basi, si è trasformato uno dei più importanti interventi dell’aeronautica militare italiana.

 

In ogni caso una nuova guerra significherà anche in Italia nuove politiche di austerità e di sacrifici sulla pelle degli sfruttati per pagare nuove spese militari. Ma anche più repressione, maggiore militarizzazione dei territori e aumento della presenza militare statunitense con nuove basi di guerra.

 

Sabotiamo la guerra! Fermiamo i macellai!

Basta basi militari! Basta produzioni di morte!

Sosteniamo la lotta NO MUOS, contro la nuova grande base americana a Niscemi in Sicilia!

 

 

Federazione Anarchica Livornese

Collettivo Anarchico Libertario

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Manifestazione contro l’arrivo del rigassificatore: testo del volantino distribuito e foto dal corteo

Pubblichiamo il testo del volantino distribuito dalla Federazione Anarchica Livornese e dal Collettivo Anarchico Libertario durante i “Funerali del mare”, manifestazione contro l’arrivo del megarigassificatore galleggiante a largo delle coste livornesi. Di seguito alcune foto dalla manifestazione alla quale hanno partecipato oltre 2000 persone.

 

NO AL SACCHEGGIO – NO ALLO SFRUTTAMENTO

NO AL RIGASSIFICATORE!

 

Scendere in piazza questa sera è importante per riaffermare le ragioni della lotta contro il rigassificatore, un movimento che negli scorsi anni ha portato in piazza a Livorno migliaia di persone. Il movimento contro il rigassificatore, oltre ad aver contato su un’ampia partecipazione, ha contribuito a far emergere con urgenza in città le questioni della salute e dell’ambiente, favorendo lo sviluppo di numerose lotte sul territorio e stringendo legami a livello nazionale con numerosi altri movimenti popolari.
Nonostante l’ampio movimento di opposizione al progetto, nonostante stragi come quelle di Viareggio e Genova abbiano dimostrato ancora una volta come la sicurezza e la salute collettive siano sempre subordinate ai profitti di pochi affaristi, l’impianto di rigassificazione sembra essere pronto a entrare in funzione. Adesso che la “FSRU Toscana”, il famoso “bombolone”, è arrivato a largo delle coste livornesi, dobbiamo tornare a denunciare le menzogne e l’arroganza delle istituzioni. Tra le numerose bugie dell’amministrazione locale va evidenziata la falsa promessa di riduzione delle bollette del gas. È stato confermato anche dalla stampa nazionale quanto i comitati affermano ormai da tempo: il rigassificatore porterà bollette più salate ai livornesi, che dovranno garantire di tasca propria i profitti della società OLT.
I “funerali del mare” non saranno i funerali delle lotte, possono invece essere un’occasione per rilanciare mobilitazioni dal basso in difesa della salute e dell’ambiente. È importante adesso dare continuità ai percorsi assembleari, estendere la partecipazione attiva, rifiutando ogni delega al partito o al politico di turno, coscienti che nessuna soluzione può esserci da parte di quelle istituzioni che piegano le proprie stesse leggi per favorire chi devasta i territori e avvelena la popolazione, da parte di quelle istituzioni che reprimono con violenza chi lotta per la salute, contro la militarizzazione, contro lo sfruttamento e il saccheggio capitalista.
Una ennesima dimostrazione del ruolo delle istituzioni ce l’ha data alcune settimane fa la Regione Sicilia. In Sicilia un ampio movimento popolare contro la costruzione del MUOS (un nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari per la marina militare USA) si oppone alla definitiva militarizzazione dell’isola, alla guerra, all’attentato alla salute degli abitanti della zona. Nello scorso aprile la Regione Sicilia aveva revocato le autorizzazioni per l’installazione del MUOS sotto la pressione del movimento popolare, a fine luglio però la Regione stessa ha revocato il proprio provvedimento di revoca delle autorizzazioni, dando il via libera formale ai lavori. Un voltafaccia che ha fatto venire a galla i precedenti accordi della Regione Sicilia con il Ministero della Difesa per garantire la partenza effettiva dei lavori sulla pelle della popolazione.


Se vogliamo vincere, se vogliamo ottenere dei cambiamenti possiamo solo affidarci alle nostre forze. Come anarchici sosteniamo l’autorganizzazione delle lotte, attraverso un metodo assembleare ed orizzontale, attraverso la pratica dell’azione diretta ed il rifiuto della delega ai partiti. Coloro che subiscono come lavoratori e come abitanti i danni dello sfruttamento e della devastazione ambientale sono gli unici che possono migliorare le proprie condizioni, nessuno lotterà al loro posto. Solo in questa prospettiva sarà possibile bloccare davvero questi progetti devastanti e costruire una concreta alternativa, libera e autogestionaria.

 

Collettivo Anarchico Libertario

Federazione Anarchica Livornese

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Volantino: No al saccheggio, no allo sfruttamento, NO AL RIGASSIFICATORE!

Volantino cha sarà distribuito questa sera durante i “funerali del mare” contro l’arrivo del nuovo megarigassificatore
NO AL SACCHEGGIO, NO ALLO SFRUTTAMENTO
NO AL RIGASSIFICATORE!
Scendere in piazza questa sera è importante per riaffermare le ragioni della lotta contro il rigassificatore, un movimento che negli scorsi anni ha portato in piazza a Livorno migliaia di persone. Il movimento contro il rigassificatore, oltre ad aver contato su un’ampia partecipazione, ha contribuito a far emergere con urgenza in città le questioni della salute e dell’ambiente, favorendo lo sviluppo di numerose lotte sul territorio e stringendo legami a livello nazionale con numerosi altri movimenti popolari.
Nonostante l’ampio movimento di opposizione al progetto, nonostante stragi come quelle di Viareggio e Genova abbiano dimostrato ancora una volta come la sicurezza e la salute collettive siano sempre subordinate ai profitti di pochi affaristi, l’impianto di rigassificazione sembra essere pronto a entrare in funzione. Adesso che la “FSRU Toscana”, il famoso “bombolone”, è arrivato a largo delle coste livornesi, dobbiamo tornare a denunciare le menzogne e l’arroganza delle istituzioni. Tra le numerose bugie dell’amministrazione locale va evidenziata la falsa promessa di riduzione delle bollette del gas. È stato confermato anche dalla stampa nazionale quanto i comitati affermano ormai da tempo: il rigassificatore porterà bollette più salate ai livornesi, che dovranno garantire di tasca propria i profitti della società OLT.
I “funerali del mare” non saranno i funerali delle lotte, possono invece essere un’occasione per rilanciare mobilitazioni dal basso in difesa della salute e dell’ambiente. È importante adesso dare continuità ai percorsi assembleari, estendere la partecipazione attiva, rifiutando ogni delega al partito o al politico di turno, coscienti che nessuna soluzione può esserci da parte di quelle istituzioni che piegano le proprie stesse leggi per favorire chi devasta i territori e avvelena la popolazione, da parte di quelle istituzioni che reprimono con violenza chi lotta per la salute, contro la militarizzazione, contro lo sfruttamento e il saccheggio capitalista.
Una ennesima dimostrazione del ruolo delle istituzioni ce l’ha data alcune settimane fa la Regione Sicilia. In Sicilia un ampio movimento popolare contro la costruzione del MUOS (un nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari per la marina militare USA) si oppone alla definitiva militarizzazione dell’isola, alla guerra, all’attentato alla salute degli abitanti della zona. Nello scorso aprile la Regione Sicilia aveva revocato le autorizzazioni per l’installazione del MUOS sotto la pressione del movimento popolare, a fine luglio però la Regione stessa ha revocato il proprio provvedimento di revoca delle autorizzazioni, dando il via libera formale ai lavori. Un voltafaccia che ha fatto venire a galla i precedenti accordi della Regione Sicilia con il Ministero della Difesa per garantire la partenza effettiva dei lavori sulla pelle della popolazione.
Se vogliamo vincere, se vogliamo ottenere dei cambiamenti possiamo solo affidarci alle nostre forze. Come anarchici sosteniamo l’autorganizzazione delle lotte, attraverso un metodo assembleare ed orizzontale, attraverso la pratica dell’azione diretta ed il rifiuto della delega ai partiti. Coloro che subiscono come lavoratori e come abitanti i danni dello sfruttamento e della devastazione ambientale sono gli unici che possono migliorare le proprie condizioni, nessuno lotterà al loro posto. Solo in questa prospettiva sarà possibile bloccare davvero questi progetti devastanti e costruire una concreta alternativa, libera e autogestionaria.
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese

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Foto commemorazione di Filippo Filipetti 2 agosto 2013

 

 

 

 

 

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Volantino: Giornata in ricordo di Filippo Filippetti

Questo è il volantino diffuso in questi giorni in città per pubblicizzare l’iniziativa in memoria di Filippo Filippetti che si terrà Venerdì 2 agosto alle ore 18:30 di fronte alla lapide di Via Provinciale Pisana 354.

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ARRIVA IL MOSTRO OFFSHORE DOMENICA 4 AGOSTO MANIFESTAZIONE

da: http://www.senzasoste.it/dintorni/comitato-no-offshore-arriva-il-mostro-domenica-4-agosto-corteo-e-funerale-del-mare–appello-alla-cittadinanza

Amici e conoscenti con tristezza annunciano la dipartita del nostro amato MARE

Ucciso da incuria, inquinamento, industrializzazione selvaggia.

Ma l’ultimo colpo al suo generoso cuore è stato l’arrivo del MEGARIGASSIFICATORE

Per questo dichiariamo il lutto stracittadino di Livorno e Pisa in questo uniti dal dolore.

Domenica 4 agosto ore 21 piazza Mazzini (lato Corso Mazzini)

Avrà luogo il funerale di tante lotte e legittime speranze di giustizia che si sono infrante

 Ci avevano detto che il Rigassificatore

avrebbe “salvato” il cantiere navale, avrebbe favorito la riconversione a metano della centrale ENEL di via S. Orlando, avrebbe portato bollette del gas più leggere ai livornesi, avrebbe garantito centinaia di nuovi posti di lavoro …

TUTTE BUGIE

Sarà il primo al mondo nel suo genere: Livorno farà da cavia ad una tecnologia pericolosa, come hanno dimostrato i 66 rilievi mossi dagli esperti incaricati di analizzare la sicurezza dell’impianto.

Provocherà l’inquinamento del mare a causa del cloro utilizzato dall’impianto: anche se i dati sono “topo secret” si può calcolare che il terminale rilascerà ogni giorno circa 300mila m3 di acqua marina “sterilizzata” dal cloro causando fortissimi stress termici e meccanici, e la formazione di cloro-derivati organici e cloramine, fortemente tossici.

Sarà inutile all’economia nazionale perché in Italia di gas ne arriva fin troppo tanto che il governo sovvenziona i costruttori con un fattore di garanzia pari al 71% del mancato guadagno; in parole povere anche se il rigassificatore rimarrà inattivo – evento molto probabile visti i cali dei consumi –il governo garantirà il 71% dei mancati profitti ai gestori, naturalmente caricandoli sulle nostre bollette.

COMITATO CONTRO IL RIGASSIFICATORE LIVORNO – PISA, VERTENZA LIVORNO, COMITATO NO INC PER RIFIUTI ZERO, COMITATO ARIA PULTITA QUARTIERI NORD, COMITATO CONTRO LA DISCARICA DEL LIMONCINO, COMITATO DIFESA DEL CISTERNINO, COMITATO VIA DEL LIMO NCINO

vedi anche

Livorno e Pisa a lutto! Il rigassificatore è partito

Il rigassificatore? Un incubo. L’inchiesta del Secolo XIX. Ma forse a Livorno arrivano gli incentivi

Rigassificatori, senza gli aiuti di stato si preannuncia un flop. Cosa farà OLT?

Vertenza Livorno: Rigassificatore, ci si fermi finchè siamo in tempo

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Tutte le bugie della propaganda prorigassificatore

Crollo dei consumi di gas: è crisi nera per i rigassificatori

Rigassificatori: anche Brindisi e Trieste rinunciano al progetto

Grassi, la crisi del gas e il rigassificatore

Rigassificatore: sicurezza zero ma il Comune spinge per affrettare i tempi

Rigassificatore: il governo dà mano libera a OLT a discapito della sicurezza dei cittadini

Greenpeace rivela: complotto in alto mare su rigassificatore off-shore

FRSU Toscana: l’incubo di Iren

Il sogno propibito degli incentivi

Rigassificatore: Iren ci prova con A2A ma la multiutility lombarda rifiuta l’affare

FAQ SUL RIGASSIFICATORE

Alcune risposte a domande frequenti sul rigasssificatore

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1. Che cos’è la Olt?

La OLT è una società attualmente controllata dalla multinazionale tedesca E.On Ruhrgas e dalla IREN, formata da ex-municipalizzate di Torino, Genova, Parma, ecc. La società è stata formata nell’ottobre 2002 da un noto pregiudicato, condannato per bancarotta e per tangenti, tale Belleli, che poi l’ha rivenduta ad altri.

2. A cosa serve?

Il rigassificatore è un impianto che riceve il gas allo stato liquido e lo trasforma in gas allo stato gassoso prima di inviarlo tramite gasdotto alla rete nazionale per la distribuzione del metano.

3. Perche’ proprio qui?

Perché il comune di Livorno scambiò l’accettazione del rigassificatore con l’ingresso dell’ex-municipalizzata genovese AMGA, poi confluita in IREN, in ASA; cioè in parole povere i genovesi accettarono di “salvare” l’ASA in cambio dell’accettazione da parte dei livornesi del rigassificatore che inizialmente era stato proposto proprio a Genova che per questioni di sicurezza rifiutò.

4. Che benefici ci sono per i cittadini?

Benefici diretti: NESSUNO visto che la famosa promessa di bollette del gas più leggere è andata in cavalleria; si blatera su ricadute di 400 milioni di euro in 20 anni ma sono discorsi; l’occupazione sarà di un centinaia di persone molte delle quali, tecnici specializzati, verranno da fuori Livorno.

5) Perchè non ci si può avvicinare?

Perché l’impianto è estremamente pericoloso per il rischio di fuga di gas nel corso dell’allibo/sversamento del gas dalla gasiera al terminale; se il gas si spande può prendere fuoco se trova un innesco, come successe a Viareggio tanto per capirsi; cosa può succedere su una nuvola di gas incontra, per esempio, una nave da crociera o un petroliera in transito? Se poi, arriva a terra, e nessuno è in grado di dire che questa ipotesi non può accadere, sarebbe un disastro epocale. Inutile sottolineare come questi impianti rappresentino anche un obiettivo per terroristi pronti a tutto.

6) Si può pescare?

Nella zona di interdizione, fino a 2 miglia dal terminale, non si può fare niente, fra 2 e 4 miglia l’accesso è consentito ma solo in via eccezionale, fa 4 e 8 miglia è possibile passare ma solo tenendosi in stretto contatto radio con il terminale. Quindi per una zona di 8 miglia di raggio, in pratica, non si può far niente

7) Quali sono i rischi per i cittadini e l’ambiente?

L’impianto è il primo del suo genere al mondo, quindi Livorno farà da cavia. Quello che è certo è l’inquinamento provocato dall’utilizzo di acqua marina per il raffreddamento del gas: per evitare che l’utilizzo di acqua marina danneggi l’impianto verrà utilizzato massicciamente il cloro per sterilizzarla ma l’acqua verrà poi ributtata in mare. Anche se le cifre sono top secret si calcola che in un  anno finiranno in mare almeno 630 tonnellate circa di cloro e che giornalmente l’impianto ributterà in mare circa 300mila m3 di acqua sterilizzata con danni che nessuno è in grado di quantificare con esattezza ma che, dal punto di vista economico, possono essere stimati attorno ai milioni di euro (le cifre sono derivate da studi di Greenpeace e WWF, quest’ultimo relativo ad un impianto simile che era stato presentato a Trieste).

8) Da dove passeranno le tubature?

Le tubature sono state realizzate e raggiungono via mare lo Scolmatore per poi arrivare alla stazione ASA del Suese, vicino a Stagno

9) In caso di calamità naturale che cosa succederà?

Nessuno lo sa, ci vorrebbe un mago, quello che si sa è che non esiste un piano di emergenza anche perché a tutt’oggi non si sa chi sia il responsabile della sicurezza in caso di incidente: Capitaneria, Prefettura, Vigile del fuoco … boh

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Giornata in ricordo di Filippo Filippetti. Anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

Giornata in ricordo di Filippo Filippetti

anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

FILIPPETTI

Venerdì 2 agosto 2013

 

ore 18:30

Commemorazione presso la lapide

Via Provinciale Pisana 354

(andando verso Via Firenze, alla ex-scuola di fronte al circolo ARCI “Tamberi”)

 

ore 21:30

Coro Garibaldi d’assalto

Al Teatro Officina Refugio, Scali del Refugio 8

 

Per tutta la serata

Mostre, distribuzione stampa e materiale anarchico

 

Filippo Filipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.

Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile.

 

Nell’estate del 1922 il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.

 

Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è costituita l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano tutti i sindacati, con l’appoggio dell’Unione Anarchica e del Partito Socialista.

L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio.

 

I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.

 

In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, Bari i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo.

 

Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione.

 

Molti furono gli assassinati in quei giorni. Popolani, militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Luigi Gemignani, Gilberto Catarsi, Pietro Gigli, Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Bruno Giacomini e Genoveffa Pierozzi.

Negli scontri in periferia viene ucciso il giovane anarchico Filippo Filippetti.

Gli anarchici invitano tutti gli antifascisti a partecipare alla commemorazione.

 

Federazione Anarchica Livornese

cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it

 

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

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“TRANSITSTAN” aperitivo+proiezione

sary tash

“TRANSITSTAN”

Video reportage di un viaggio tra
Russia, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Afghanistan, Iran, Kurdistan, Turchia, Bulgaria, Serbia, Bosnia-Herzegovina, Kosovo, Albania

Venerdì 19 presso la Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33

h 19:30 aperitivo abbondante + djset

h 21 presentazione e proiezione di “TRANSITSTAN”

Per tutta l’estate la sede della Federazione Anarchica Livornese, oltre alla consueta apertura del giovedì dalle 18 alle 20, sarà aperta ogni sabato dalle 18 alle 22.

Dal 26 luglio al 4 agosto la Federazione resterà chiusa, in quei giorni ci potrete trovare ogni sera sugli Scali del Refugio, in Venezia, con un banchetto di libri, opuscoli e stampa anarchica e libertaria.

Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese

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Apertura Sede – Sabato 13/07 aperitivo e dj set

A partire da questa settimana, per tutta l’estate, la sede della Federazione Anarchica Livornese in via degli Asili 33, estenderà l’orario di apertura.Oltre alla consueta apertura del giovedì dalle 18 alle 20, la sede sarà aperta ogni sabato dalle 18 alle 22.
Presto sarà pubblicato il programma delle iniziative estive.

Intanto sabato 13 dalle ore 20 aperitivo e a seguire dj set.

Come sempre distribuzione di libri e giornali anarchici.

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Riot de Janeiro – Brasile, copa para quem?

da Umanità Nova n. 23 del 30 giugno 2013

 

Puoi acquistare il nuovo numero del settimanale anarchico presso le edicole di Piazza Garibaldi, Piazza Damiano Chiesa e di Piazza Grande (angolo Bar Sole), presso l’edicola Dharma Viale di Antignano 110, la Libreria Belforte in Via della Madonna e presso la sede della Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33 (apertura ogni giovedì dalle 18 alle 20).

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Brasile, copa pra quem?

Riot de Janeiro

Da oltre dieci giorni le manifestazioni di protesta in Brasile sono inarrestabili. A Brasilia il 20 giugno scorso un milione di persone si sono riversate per le strade in un centinaio di città. I media italiani hanno riportato che si è trattato di un movimento “contro i mondiali di calcio” e il rincaro dei biglietti dei trasporti pubblici ma il motivo della protesta rivela scenari più profondi. Dopo le prime giornate di lotta la settimana scorsa la gente è scesa in massa per le strade anche per rispondere alla repressione della polizia che nei giorni precedenti aveva fatto centinaia di feriti e arresti. Solo nella giornata di giovedì 20, ci sono stati 60 feriti a Rio, altri 30 a Brasilia e 2 morti, un ragazzo muore a Ribeirão Preto mentre cerca di oltrepassare i cordoni della polizia ed una donna di 54 anni muore soffocata da un gas lacrimogeno. La polizia ha attaccato i manifestanti e sparato proiettili di gomma, lacrimogeni e gas urticanti. L’esercito era nelle strade, l’intelligence militare pare abbia controllato i socialnetwork ed il numero dei feriti e degli arresti sommari è ormai incalcolabile. E vogliamo credere che questo dispiegamento militare sia avvenuto per una manciata di partite di calcio e qualche centesimo di aumento degli autobus?

Il Brasile è il Paese del Partido dos Trabalhadores di “Lula” da Silva,il “presidente operaio” e di Dilma Roussef ,l’attuale “presidentessa guerrigliera”, ha 200 milioni di abitanti, è la prima economia dell’America Latina e sesta nel mondo. Inoltre sono brasiliani il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Roberto Azevedo, e quello della FAO, Roberto da Silva. Il Brasile fa parte dei paesi emergenti inclusi nella “BRICS” Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, organizzerà le Olimpiadi nel 2016 e i Mondiali di calcio nel 2014.

I partiti di destra ed estrema destra i “carecas” nazisti del MV cercano di infiltrarsi nella protesta, puntando il dito contro il governo in carica aggredendo sindacalisti e militanti di sinistra con l’obbiettivo di provocare, mistificare e manovrare politicamente la protesta popolare verso una deriva autoritaria, nazionalista, razzista e conservatrice. Le oligarchie latifondiste, il vecchio mondo provinciale e autoritario, le élite razziste e chiuse sono ancora vive e vegete, sono tradizionalmente cariche di odio razziale contro i discendenti dei popoli indigeni e africani e negli ultimi anni sono aumentati gli omicidi di sindacalisti e attivisti contadini nel Brasile rurale.

La popolazione nelle piazze manifesta contro tutta la classe politica, contro i governi di destra e di sinistra, contro un modello di sviluppo che alza il costo della vita rendendolo proibitivo per la maggior parte della popolazione, contro l’esclusione sociale con il peggioramento della vita urbana, del trasporto, dell’educazione, della salute e di tutti i servizi di pubblica utilità.

La classe media salariata, venuta a formarsi durante i governi di “Lula”, appiattita su standard e modelli di vita consumistici, sta diventando sempre più povera ed ha deciso di lottare a fianco delle masse delle favelas, dalle periferie alle regioni amazzoniche al Nordest protestano contro il modello, il “sogno” di un paese “global player”.

Sono aumentati gli sfollati e i senza tetto, pagati una miseria per abbandonare le loro case site nei pressi dei nuovi megaprogetti per gli stadi e le infrastrutture annesse.

Il tasso di sviluppo umano colloca il Brasile al posto numero 85, sotto Perù e Venezuela.

“Meno circo e più pane”, hanno chiesto i manifestanti e gli aumenti dei prezzi dei biglietti sono revocati, ma le proteste non sono finite.

La gente che ha riempito le piazze ha manifestato contro la legge Pec-37 che aggiunge un nuovo paragrafo all’articolo 144 della Costituzione, che si occupa di pubblica sicurezza.

Se approvato, il potere di indagine penale sarebbe esclusiva di polizia federale e civile, la rimozione di questa assegnazione di alcuni organi e in particolare del procuratore (MP) darebbe pieno potere, dunque, alla polizia federale e civile strettamente legate alla volontà politica di questo o quel governo.

Per essere più schermato dalle interferenze esterne, il pubblico ministero non potrebbe più indagare in autonomia.

Le due funzioni se svolte separatamente, un’istituzione (MP) potrebbe verificare l’altro (polizia) per una teorica maggiore correttezza. Se entrambi sono fatti dalla stessa istituzione, questo sistema di controllo cessa.

Un’ altra legge che ha scatenato le proteste si chiama “Cura gay”che definisce l’omosessualità una malattia e prevede un trattamento psichiatrico per i gay.

L’omosessualità è vista come una malattia, e non come una tendenza sessuale. A chiederlo è stata la Chiesa Evangelica che ha spiegato la sua volontà di avere un popolo di fedeli ‘normali’ con le seguenti parole: ”Questa città appartiene a Gesù”. In attesa della visita di papa Francesco, per la Giornata Mondiale della gioventù, dal 23 al 29 luglio prossimi, a supportare tale proposta c’è il Presidente della Commissione per i diritti umani, Marco Feliciano (conosciuto dal mondo lgbt come omofobo), la cui commissione ha già dato il consenso.

A Maggio 2013, il Brasile aveva dato l’okay alle coppie gay di sposarsi.

Intanto, mentre un milione di manifestanti venivano massacrati per le strade dalla polizia, l’attenzione dei media era rivolta alla Confederation Cup per la partita di calcio Giappone Messico e Italia-Brasile.

In Brasile, come in Turchia, i poveri e gli sfruttati sono esclusi dal “sogno” dello “sviluppo economico” di cui, evidentemente, risultano essere più vittime e spettatrici che beneficiari. Un “sogno”, infine, spesso interrotto da massacri e dittature , ingerenze straniere e colpi di stato.

Norma Santi

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